-che facciamo scendiamo James?-
-si ma aspetta metti questa-
-bastaaa non c'è bisogno che tu ti prenda cura di me-
-ah no? vabbè allora scendi pure così-
-grazie del consenso- dissi facendo una smorfia
-di nulla, andiamo-
Quando arrivammo al piano di sotto io intravidi Monica picchiarsi con la mia migliore amica!
Monica lasciò la rissa e guardò fisso negli occhi James in modo deluso (per il fatto che stava con me di sopra):
-James ma tu e Monica non avevate rotto?- dissi allora io in cerca di spiegazioni
-NO, NO CHE NON ABBIAMO ROTTO!- urlò Monica facendo scendere il silenzio tra la folla
-JAMES SEI UN TRADITORE- continuò Monica
-non ci posso credere..- dissi io andando via
-grande Monica, veramente un fenomeno!-disse James correndo da me
-Isabel..
-che vuoi lasciami in pace!
-ti giuro ch-
-senti James mi hai deluso e non ti perdonerò così facilmente come credi-
-ma io amavo anche Monica e non sapevo come lasciarla ma ti giuro che l'avrei fatto!-
-no non ci posso credere... tu la ami ancora?-
il silenzio fra me e lui sprofondò ed io me ne andai in lacrime.POV: JAMES
-no..io amo solo te..- dissi quando ormai ero certo che fosse a chilometri di distanza da me, i chilometri che la separavano dalla verità, questa verità.
Tornai alla festa ed iniziai a bere per dimenticarmi dell'accaduto..
Arrivai alle 3:00 del mattino che la lucidità mi aveva abbandonato da tempo, insieme alla festa che era finita circa mezz'oretta fa..
La mattina dopo mia madre tornò e giustamente trovò un casino nel giardino visto che non avevo sistemato e iniziò ad urlare, ma stavolta sia io che mia madre ci girammo sconvolte per l'arrivo di mio padre, lui era un padre assente e nella mia adolescenza avevo dovuto imparare da solo a conquistare le ragazze o magari solo a farmi la barba, si forse sono cose banali ma che un padre doveva insegnare:
-figliolo non sei felice di vedere tuo padre?-
-no, per niente- dissi andandomene di sopra
-Alberto, sei stato un po' assente è vero, anche se mi fa strano sta volta ha ragione lui- disse mia madre andando in giardino a sistemare il casino della sera prima.
-ti rendi conto Katia? lei crede che amo ancora Monica- dissi al telefono con mia cugina lamentandomi di quel che era accaduto..Ovviamente non raccontando che io avevo risposto alla sua "quasi domanda" dopo che lei era andata via.
-pure io mi sarei comportata così in questa situazione-
-e che cosa avrei dovuto fare?-
-non lo so James prova solo a risolvere le cose, io ora devo andare-
-e come dovre- cercai di dire prima che attaccasse
Perfetto...sapevo che la frase più gettonata del giorno sarebbe stata "cosa avrei dovuto fare?" ovviamente non risolvendo nulla, sarei potuto entrare dalla finestra e far finta di nulla o magari chiederle scusa con un messaggio. Guardai la finestra della sua camera e notai che c'erano le persiane chiuse, quindi, quella idea era già saltata e comunque fare finta di nulla mi avrebbe reso più stronzo di quanto sono per lei ora.dopo una settimana...
POV: ISABEL
Io e James non ci parlavamo più dalla festa..lui continuava a provare a parlarmi ma io o lo respingevo o lo ignoravo, diciamo che mi aveva scritto una ventina di messaggi implorandomi di perdonarlo, ma io oltre ad avere problemi di fiducia non ne volevo sapere nulla dopo che il fatto che mi avesse mentito su lui e Monica.
Un giorno di Luglio decisi di andare a fare shopping con Aisha, visto che non la vedevo da molto. Andammo in un negozio in centro a Los Angeles (città in cui vivevo se non l'avessi già specificato)
che era sempre pieno di gente per i suoi meravigliosi vestiti.
-hai già scelto il vestito per il ballo d'autunno che ci sarà a Settembre, al rientro scolastico?- disse Aisha indicandomi tanti bei abiti
-no e penso che non lo sceglierò, visto che non ci andrò- dissi decisa
-certo che ci andrai-
-no invece no-
-tesoro, ma tu stai ancora male per James? dimenticalo, cazzo-
-no ma che dici Aisha, sei pazza?-
Cambiai argomento e mi diressi verso un top beige all'altezza del seno:
-guarda che bello-
-si, dovresti comprarlo-
Uscimmo con bustoni pieni e ci incamminammo per andare via.
-Isabel, io non vengo con te perché devo fare sosta da un'altra parte- disse lei intravedendo qualcuno o qualcosa dietro di me
-se vuoi posso fermarmi con te- dissi girandomi
-no, non c'è bisogno-
-va bene prenderò un taxi allora- dissi andando verso un posto meno affollato.
-pronto, salve-
-pronto vorrei chiamar- dissi prima che qualcuno di incappucciato mi prese e mi coprii la bocca per non farmi urlare.
Mi portò in un vicolo ceco e si tolse il cappuccio:
-James ma che cavolo vuoi?-
-era l'unico modo per poterti parlare-
-si rapendomi?-
-ho sentito che hai bisogno di un taxi, e sai che mia madre mi ucciderebbe se ti lasciassi qui, anche se sei tu-
-non ho bisogno di te per tornare a casa- dissi sapendo che non era così
-ad ogni modo, mi dispiace Isabel per quello che ti ho detto, io amo solo te e non voglio perderti-
In quel momento non sapevo se dargli un'altra chance o lasciare perdere definitivamente.
Gli presi il collo e lo accarezzai delicatamente:
-pure io amo solo te, da quando sono qui-
Lui sorrise, ti prese per i fianchi per poi sbattermi contro il muro e iniziare a baciarmi intensamente.
-sei sicura di non voler cambiare idea?- disse ridacchiando
-se smetti ci ripenso..- dissi
Ad un certo punto nel bel mezzo del bacio scoppiò a piovere e scappammo fradici verso l'auto.
-allora dove hai parcheggiato?-
-vedo solo nebbia in questo momento, non ne ho idea-
-perfetto..-
-proviamo ad andare di là-
-tanto cosa abbiamo da perdere giusto?-
-Isabel smettila già non è una bella situazione-
Io feci un ghigno e lo seguii.
-guarda di lì c'è una tettoia, potremmo andare lì-
-se è l'unico posto...

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IVORY
Roman d'amourIsabel è una sedicenne che da poco si è trasferita a Los Angeles, in arrivo è l'estate il periodo delle uscite serali e del puro divertimento con gli amici. Con essa arriva il ballo di fine anno in cui spera di essere accompagnata da James, il ragaz...