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Caius

<< Hai intenzione di fare qualcosa? >> Mi chiede Aro, mentre osserva da ogni angolazione il corpo di Anna Lee.

La sua pelle è rosea. Il suo cuore batte. Il sangue le scorre nelle vene.
Eppure lei non si sveglia. Sembra essere caduta in un sonno profondo quella notte.

E sono passate due settimane da quando è in questo stato.

Quella notte ho sentito un frastuono, e poi l'odore del sangue di Lee, che le colava dal naso. Ma lei era già addormentata. Non era più con me.
Così l'ho caricata sulla mia macchina e riportata di corsa a Volterra, dove ho avvisato sua madre che è qui con noi da allora, e la sua migliore amica, che mentre da conforto a Laura ne cerca disperatamente un po' per se stessa.

<< Sappiamo entrambi che cosa le è successo Aro. >> Gli dico mentre prendo il viso fra le mie mani, disperato.

So esattamente dove si trova Anna Lee. So che Athenodora l'ha spedita dall'altro lato.

Già, l'alto lato. Un posto dove non vorrei finire mai.

Athenodora ha questo dono. Riesce a mandare le anime delle persone in questo luogo che pare così etero. E tanti, dopo esserci stati decidono di restarci perché si sentono felici.

La verità è che dopo aver assaporato tutta la felicità del mondo verranno gettati in un baratro di angoscia e tormento.

Probabilmente Anna Lee è ancora felice. Per adesso.

Non ho mai visto nessuno ritornare dall'altro lato. Solo io sono tornato indietro.

Quando mi sposai con lei mi disse che voleva farmi provare il suo dono. E così sono rimasto in quel mondo per qualche tempo, fino a quando il tormento era così intenso da farmi desiderare la morte.

<< Nessuno è mai tornato indietro da quel posto, Caius. >> Mi ricorda Marcus. << E poi... Lei ha mandato li sempre immortali, nessun umano è mai stato dall'altro lato. >>

Sta solo infilando il coltello nella piaga.
E vorrei che smettesse.

<< Pensi che non lo sappia? >> Urlo tirando contro il muro un bicchiere di cristallo.

Sento il respiro farsi pesante e una rabbia fuori misura prende in ostaggio il mio corpo. Tanto da farlo muovere lei stessa senza il mio volere.

Corro. Corro forte fino in cima alla torre, dove non appena entro, non le do tempo neanche di esalare un respiro, la prendo per la gola sbattendola contro il muro.

<< Sta tranquillo, è ancora felice. >> Gracchia sorridendo lei.

Stringo ancora di più la presa attorno al suo collo, e nonostante tutto lei non si ribella, anzi, continua a tenere sul volto quell'aria di sfida a cui vorrei solo dare fuoco.
Ma, anche se sono io a tenere per la gola lei, la verità dei fatti è che è lei che tiene in pugno me. Non posso ucciderla, altrimenti non avrò più nessuna possibilità di riportare indietro Anna Lee.

E lei questo lo sa.

<< Riportala indietro Dora, prima di subito. >> Cerco invano di minacciarla.

Sotto Tormento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora