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Lee

La vita continua...

Lo diceva sempre mia madre, quando tumefatta dalle botte di mio padre tentava di farmi guardare la vita come una cosa meravigliosa.

La meraviglia è una sensazione che io però ho scoperto tardi, forse troppo tardi. Talmente tardi da non saperla neanche riconoscere.

La vita continua...

Me lo ripetevo ormai da giorni, da quando ho accolto le sue ultime parole.
<< Torna a Roma Anna Lee. >>

Ed è esattamente quello che ho fatto. Sono scappata da quella stanza, sono tornata a Roma, ho ripreso gli studi, e sto guardando la vita continuare nel modo in cui deve andare e da lei mi lascio trasportare.

Già, sono scappata. Perché a volte la codardia non fa male. Perché a volte abbiamo bisogno di non essere coraggiosi, forti.
A volte i nostri pilastri crollano e va bene così. A volte si scappa...

Ed io sono fuggita come il più ricercato dei serial killer.

Ma è inutile, potrei arrivare fino in capo al mondo, nessun posto sarebbe mai abbastanza lontano affinché io smetta di sentirlo dentro di me, su di me, contro di me.

Mi alzo dal divano controvoglia andando ad aprire il portone sulla quale bassano insistentemente da qualche minuto.

Struscio i piedi per terra mentre stringo la mia coda di cavallo con le dita.
La mia mano si poggia sulla maniglia fredda e fa scattare la serratura, e quando la porta si spalanca, con essa, si spalancano i miei occhi.

Ditemi che è un fottuto scherzo.

<< Che cosa ci fai qui? >> Domando con un filo di voce.

Davanti a me Caius padroneggia l'aria circostante con la sua imponenza.
Indossa un jeans scuro, con una camicia bianca e i capelli raccolti in maniera confusa in un codino.

<< Mi fai entrare? >> Domanda lui.

Mi si mozza il respiro dopo che lo vedo togliersi le lenti, dopo che i suoi occhi rossi si posano su di me i miei polmoni collassano.

Mi scanso facendogli segno di entrare, per poi richiudermi la porta alle spalle.
Giro la serratura, a doppia mandata.

Caius si comporta come se nulla fosse, girovagando per il mio salone come se fosse casa sua, fin quando si siede comodamente sul divano.
Io nel mentre me ne resto di sasso al centro del salone mentre lo guardo prendersi a morsi tutto ciò che vuole.

<< C'è troppa aria condizionata qui dentro. >> Esordisce dopo un silenzio alquanto imbarazzante.

Stai scherzando?

<< Beh, non credo che tu abbia problemi d'influenza. >> Rispondo secca incrociando le braccia al petto.

Caius non si scompone, anzi sembra mettersi ancora più comodo, con i piedi completamente stravaccati sul mio divano.

<< Ma tu si. >> Ammette senza esitazione.

Alzo gli occhi al cielo e sbatto a terra un piede per richiamare la sua attenzione che in questo momento sembra sia catturare sa un vaso di piante grasse che ho riposto sul mio mobile.

<< Caius perché sei qui? >> Domando quasi con tono rassegnato.

Lui gira i suoi occhi lungo tutta la stanza, poi, finalmente porta quelle iridi rosse su di me, e le fa scorrere lungo tutto il mio corpo.
Dal mio volto, al mio seno, al ventre, alle gambe nude.

<< Ho lasciato mia moglie. >>

Per un attimo la mia espressione diventa attonita, e la terra sembra tremarmi sotto i piedi.
Lo fisso cercando di capire se mi stia prendendo in giro.

<< Perché lo hai fatto? >> Chiedo fin troppo piano.

È a quel punto che finalmente si alza, viene ad un millimetro dal mio corpo e con due dita alza il mio mento, costringendo i nostri sguardi a incatenarsi.

<< Perché non avrebbe mai funzionato in tre... >> Sospira. << E perché preferisco lasciare andare lei piuttosto che rischiare di inciampare in un eterno in cui al mio fianco non c'è una Marmocchia testarda. >>

Sorride... Mi sorride e il mio inferno si chiude, il cuore si placa. La mia anima finalmente... Può riposare.

<< Mi stai dicendo che vuoi di nuovo la mia vita fra le tue mani? >> Gli domando.

<< Ti sei dicendo che puoi tenere la tua vita fra le tue mani, purché quelle mani le stringa io. >>

Vuoi davvero rischiare di finire a pezzi di nuovo? Vuoi davvero fidarti di nuovo di lui? Vuoi davvero andare in fondo ad un oblio oscuro?

Non lo so, non so cosa voglio...
Ma so che voglio che sia lui a stringere le mie mani...

Solo lui, solo io. Solo noi.

Io, lui, Marmocchia, Occhi Color Tempesta, l'inferno, l'amore...

Dammi una ragione per fidarmi ancora.

<< Io ti amo Lee. >> Dice come sek avesse letto nel pensiero.

È sufficiente dopo tutto quello che ha fatto? Decisamente no.
Me lo farò bastare? Me lo farò andare bene? Assolutamente si...

Prendi di nuovo le mie mani amore mio, non hanno fatto altro che tremare in tua assenza.
Prendi di nuovo il mio cuore amore mio, non ha fatto altro che sanguinare senza di te.
Prendi di nuovo la mia anima amore mio, non era nient'altro che un involucro vuoto senza di te.

Prendi di nuovo tutta me stessa amore mio, non ho fatto altro che essere il nulla più cosmico... Senza di te...

Sotto Tormento 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora