Capitolo 3

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Lasciate una stellina al capitolo per supportarmi, è importante. 🌸

Otilia Roman

‹‹Buon compleanno, Bud›› il nomignolo dato da Logan a Sandra mi fa ridacchiare mentre guardo lui che se la stringe in un abbraccio e le bacia la testa.

Che poi in realtà non è nemmeno un nomignolo, ma bensì il cognome della mia amica tradotto in inglese. Logan, capo del dipartimento delle pubbliche relazioni, ha sempre avuto un debole per i nomignoli strani. Infatti, ha un qualche soprannome o diminutivo del nome per tutti coloro del dipartimento, forse l'unica che l'ha passata liscia è Magda, la sua ragazza.

Sandra stringe a sua volta il castano in un abbraccio, battendolo con i palmi sulla schiena, pizzicandoli un fianco prima di staccarsi dalle sue braccia.

‹‹Grazie, Rymer.›› le labbra dipinte di rosso della mia amica si curvano all'insù mentre fa un passo indietro per allontanarsi dal ragazzo della sua amica dai tempi del liceo. ‹‹Apprezzerei di più il tutto se per una volta mi chiamassi con il mio nome, però.›› bofonchiò lei, girando sui tacchi e posizionandosi di nuovo davanti allo specchio che c'è all'inizio del corridoio del piccolo appartamento che condividono Logan e Magda.

La vedo passarsi le dita tra i suoi folti e lunghi capelli mossi che si ritrova grazie a madre natura, per poi lisciarsi con i polpastrelli il tessuto satinato della sua tutina corta che le fascia alla perfezione il corpo. Ha la schiena nuda, fata eccezione per i lacci della tuta elegante dello stesso colore del Champagne. Scuote i fianchi, facendo svolazzare le pieghe che ti fanno credere che il suo è soltanto un vestitino che arriva a malapena fino a metà coscia.

‹‹Non sei curiosa di vedere la torta?›› la testa di Magda fa capolino da dietro la porta della cucina, i suoi occhi marroni fissandosi sulla figura della festeggiata. Le labbra ben definite con la matita dello stesso colore dei suoi occhi sono curvate in un sorriso raggiante, riesco a vedere dal divano il luccichio di eccitazione dentro i suoi occhi.

Anch'io muoio dalla voglia che Sandra veda la torta che le abbiamo comprato.

Le sue iridi verdi si spostano dapprima sulla castana che sta ancora con metà del suo corpo in cucina, per poi fissarsi sospettose su di me. Inarca un sopracciglio e si mette le mani sui fianchi, mordicchiando l'interno di una guancia.

‹‹Te l'hai vista, Rymer?›› domanda corrugando la fronte, il suo sguardo spostandosi adesso sull'unico maschio nella stanza.

Mi sistemo meglio sul divano, sfregandomi i palmi sudati sui jeans strappati. Raddrizzo la schiena e mi passo i denti sul labbro inferiore prima di premergli con più forza, cercando di trattenere una risatina.

‹‹No, ma se vuoi possiamo guardarla insieme.›› con una scrollata di spalle Logan le circondo le spalle con un braccio e la conduce verso la cucina.

Mi alzo per seguirgli a mia volta, estraendo il telefono dalla tasca e facendo partire la fotocamera per riprendere il tutto, mi appoggio con una spalla allo stipite della porta una volta raggiunta la soglia della stanza. Sorreggo il telefono tra le dita e alzo lo sguardo dallo schermo per vedere Sandra dall'altra parte del tavolo con Logan che ancora le circonda le spalle divertito. Le braccia della mia amica sono incrociate al petto, facendole rialzare il seno sotto la stoffa della tuta.

Magda apre il frigo e ondeggia il sedere come se fosse una cagnolina felice che scodinzola davanti a noi, estrae la torta per posarla poi davanti alla nostra amica sul tavolo. In tutta tranquillità prende un accendino che c'è vicino i fornelli e fa passare alcune volte il polpastrello del pollice sopra la pietra di esso per accendere la candelina.

Sei la mia Chicago (hockey romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora