Davide
ha cominciato a giudicare
all'età di cinque anni
i compagni di scuola
per le figurine
che non trovavano,
li prendeva per il culo,
e poi rimaneva quello
più indietro
nella collezione.
Davide ha continuato
a giudicare
a sedici anni
persone a caso
per le vacanze che facevano,
chi andava a Napoli
era un ladro,
chi a Milano,
era un illuso.
E nel mentre lui
giocava a palla schiava
all'estate ragazzi
con la sua ombra.
Davide a trent'anni,
è stato un hater di mestiere,
denigrava modelle,
piloti di formula uno,
ex amici,
vicini di casa,
e si ritrovava ogni volta
a non essere calcolato
da nessuno,
a rimanerci male.
Davide ora
ha quarant'anni,
si sente solo,
abbandonato
ed ha paura di essere odiato,
per lui relazionarsi
è un rischio,
teme di non essere voluto,
ha un sogno nel cuore,
che sembra irrealizzabile:
andare a vedere il gran premio di Monaco,
ma non ha soldi nemmeno
per comprare un vestito usato,
e solo al pensiero
di tutto ciò che ha fatto in passato,
gli viene voglia di imitare Pavese.
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MA NON DOVEVA ANDARE TUTTO BENE?
PoetryChe poi pensavo... È così difficile essere persone di fiducia? È così complicato mettere in atto azioni elementari come il rispetto per il prossimo, la lealtà nei riguardi delle anime altrui, la correttezza umana? Quella caratteristica che fa la di...
