EPISODIO 5

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SOLO AMICI

I

Anna girovagava per la casa impaziente, il ticchettio dei tacchi sul pavimento echeggiava a ritmo regolare, quasi cadenzato. L'appartamento era piccolo, ma lei stava percorrendo chilometri. La marcia aveva pochi secondi di pausa. Si fermava, osservava l'orologio, la stanza dall'altra parte della casa, «Avanti, ragazzina, quanto ti ci vuole ancora?», e riprendeva.

«Ti comunico che mettermi fretta non farà altro che rallentarmi», aveva sbattuto il pennello del blush con vigore, quasi fosse il martelletto di un giudice, «E smettila di fare avanti e indietro, lo sai che mi fa venire il nervoso».

«Sai benissimo che potresti presentarti struccata, spettinata e con una tuta addosso e Jake sbaverebbe comunque», Anna si era impegnata ad abbassare la voce, non abbastanza per non farsi sentire, «E non solo lui»

«Per tua informazione, siamo solo amici», aveva alzato le spalle, mentre si guardava allo specchio per capire come mettere l'eyeliner.

«A chi ti riferisci?»

«Entrambi, è ovvio»

«Beh, non fa alcuna differenza»

«Cioè?»

«Cazzate, in entrambi i casi»

«Io e Myk abbiamo iniziato col piede sbagliato»

«E ora non fai altro che sentirti con lui, parlare di lui, di quanto è bravo, e simpatico, e speciale»

«Non significa che voglia andarci a letto»

«Tu hai dei seri problemi»

«E poi ha la ragazza»

«Non credo, da quanto vedo dal suo profilo insta, e poi è in giro tutti i week-end con Dave e Jake, lei dov'è?»

«Saranno affari loro»

«A giudicare da come ti guarda, direi che potrebbero diventare affari tuoi»

«E poi sono io quella coi problemi»

Anna si era diretta nella sua stanza, sospirava spazientita, «Jess, a che punto sei?»

«Non sono brava come te con il trucco, e poi continui a distrarmi»

Le aveva dato un'occhiata, prima di darsi da fare per aiutarla. Le aveva poggiato il dito sul mento, per farla voltare, ma era tanto nervosa che non aveva badato alla delicatezza, «E Jake?»

«Piano. Che modi da boscaiola»

«Si è più fatto sentire?»

Silenzio. Jess osservava il soffitto, mentre l'amica le sistemava la forma dell'ombretto, le metteva la matita. Le era sembrata una buona opportunità per tergiversare, «Che mi dici di Dave?»

«Credevo avessi detto che non volevi sapere niente»

«Nulla di perverso, ma tutto il resto devi raccontarmelo»

«Mi stai dando della pervertita?»

«Sono solo fatti, basati su una profonda conoscenza»

«Molto profonda»

«A proposito, Dave lo... Lui lo sa?»

«Certo. Non sono così stronza»

«E... Cosa ha detto?»

«Non c'è niente di male, ed è stato tempo fa»

«Lo so»

«Allora smettila di arrossire e balbettare»

Treno Fantasma - Il PrequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora