A tutti coloro che vivono ogni giorno un amore tossico.
Non morirete quando se ne andrà, fidatevi.
YSABEL
Se mi chiedessero di parlare della pazzia, penserei a lei.
Cassandra Foster era una fiamma fredda, un oceano sicuro e una guerra silenziosa. Se ci fosse un contrario per ogni cosa quello sarebbe lei.
Non ricordo esattamente quando è iniziato ma posso rammentare la prima volta in cui quella ragazza è entrata dentro di me.
Sentivo la tempesta, le onde urtavano contro il mio cuore e le orecchie avevano perso udito, vedevo tutto ciò che era intorno a me ma non riuscivo a prenderlo. Poi ho sentito una mano, era fredda, si attaccava al mio braccio e mi ha fatto rinvenire. Il canto di una sirena in confronto sarebbe una semplice melodia.
Cassie diceva sempre ci sono milione di stelle in questo universo contorto eppure noi ne percepiamo solo una. La persona che ci sta accanto. Lei era la mia stella. Credeva che il mondo girasse troppo piano, che il sole scaldasse di meno e che tutto quello a cui credevamo era sbagliato.
Dubitava di continuo, si domandava poco e rispondeva ad ogni singola persona che la fissasse.
Odiava il lieto fine, era convinta che non ci fosse. La sua solo esistenza la rendeva irritante a volte, borbottava di continuo di quanto fosse stanca di percepire le persone con il cuore spezzato. Perché era questo che lei faceva: sentiva le persone. Era così brava a capire i dettagli e i particolari che nessuno si accorgeva dei suoi, lei era l'amica che consigliava, quella che impartiva ordini e che aveva sempre una soluzione a tutto.
E a lei chi rimaneva?
Potessi tornare indietro cercherei un modo per stringerla più forte, chiuderei gli occhi e ascolterei il suo battito racchiuso nelle mie braccia.
Potessi muovere le lancette dell'orologio all'indietro tutto questo non sarebbe mai accaduto.
JACK
Cassandra era senza ombra di dubbio una canzone triste e malinconica...no forse mi sbaglio, era una canzone che istigava il suicidio.
Avevo sei anni quando mio padre tornò a casa sbronzo, ruppe un bicchiere di vetro e me lo puntò in faccia. La strada da casa mia all'ospedale non era mai stata così lunga, sembrava che ad ogni passo si allontanasse di più. Quando lo raccontai a Cassie lei mi disse che non ero stato fortunato, la fortuna non esisteva nella sua visione del mondo, ma mi augurò di vivere più degli altri. Ricordo ancora il giorno in cui si appoggiò al mio braccio, lei era assolutamente gelida, sospirò e disse di avere finalmente un amico sopravvissuto.
Ai giorni nostri siamo abituati ad avere tutto e subito, non ci accorgiamo di quanto sia bello aspettare un bacio dalla persona per la quale abbiamo una cotta, aspettare un addio da un parente che ormai ha raggiunto la fine dei suoi giorni o aspettare di prendere un sospiro e calmarsi, perché alla fine andrà tutto bene.
Cassandra non era stupida, aveva cuore e cervello sullo stesso asse e sceglieva quale dei due usare. Era perfetta sotto qualsiasi punto di vista ma bisogna scovarli per esserne certi. Era capace di amare a dismisura, odiare fino a che l'ultima goccia del vaso non fosse travasata e restarti fedele sino a quando le tue bugie non avrebbero raggiunto le sue orecchie.
Cassandra era un fiore bagnato di rugiada e maledetto dalla tempesta, era un sole in un inverno freddo e buio, era acqua laddove vi era siccità, era fuoco e bruciava senza paura anche di giorno.
Non ho mai capito il perché del suo gesto tuttavia credo che alcune volte bisognerebbe solo accettare la realtà a cui siamo predestinati.
Cassandra credeva molto nel destino e il suo era giunto al termine troppo presto, anche se lei non l'avrebbe mai detto così.
VICTOR
Una sera di novembre mia madre mi narrò la storia di una principessa. Ella era bella e giovane a sufficienza per vivere cento vite alla volta, a casa vi era la prima: una vita noiosa, agiata fin troppo e senza nessuno con cui parlare. I suoi genitori erano sempre fuori per lavoro e la principessa, un giorno, decise di fuggire. Conobbe un giovane moschettiere ai confini del regno, i due si innamorarono col tempo e decisero di sposarsi. La sua seconda vita era completa, la principessa aveva ancora una volta tutto quello che desiderava, si annoiò e una sera, uscendo dal palazzo del moschettiere, fuggì e si addentrò in un bosco buio e deserto.
Ebbe paura ma questo non la fermò minimamente, la principessa continuò più volte ad avanzare nell'ombra e, quando tutto intorno a lei tacque, scorse da lontano un lupo. La sua pelle divenne improvvisamente pallida e il suo cuore a poco a poco cessò di battere. Il lupo sbranò la sua pelle, il sangue puro e angelico cadde sulle foglie abbandonano il suo fragile corpo. La mattina dopo ella si risvegliò in un piccolo letto caldo e accogliente, il profumo di the e biscotti alleggiava nell'aria e una signora bassa e con un viso paffuto le diede il buongiorno chiamandola figlia adorata.
La principessa rivisse le sue cento vite volta per volta, annoiandosi ad ogni momento vissuto con qualcuno che le affidava il proprio cuore. Il suo loop temporale girava sempre più in fretta, nei giorni successivi iniziò ad impazzire. Arrivò l'ultimo loop, l'ultimo momento e il suo ultimo respiro prima di vedere il lupo. Questa volta ne scelse un altro e la dolce ed impazzita fanciulla morì nella foresta. Il loop non venne mai più ripreso.
Cassandra Foster non ruppe mai il suo loop di dolore, ne creò uno nuovo che ci permise di vederla per com'era, di capirla nel profondo e di amarla sopra ogni cosa.
Ho amato Cassandra con tutto il cuore che possiedo, il mio respiro apparteneva a lei e ora che non è più qui ho il fiato mozzato e il cuore rovinato.
CASSANDRA
Amo il freddo. Odio non sentire più la pelle, i polmoni fanno fatica a trarne un respiro poiché sono bloccati da pesanti macigni che adoperano per soffocare il calore del mio corpo.
Amo la neve. Odio entrare in uno stato di immobilità, il gelo che il tuo corpo percepisce nega ogni tuo movimento e non ti permette di compiere nessuna azione che tu voglia o no.
Amo la libertà ma dentro una casa priva di finestre e accenni di luce una farfalla muore lentamente congelata dal gelo che vi circola dentro.
Io non credo nell'amore. È il sentimento più grande mai provato prima, contiene un dolore inestimabile ma allo stesso tempo una felicità incondizionata. Non è che non ci credo ma fino a quando qualcuno non mi dimostrerà il contrario non riuscirò mai a capirne il valore.
Ho avuto un ragazzo che è stato fondamentale per me. Tutte le mie prime volte sono state con lui, una cicatrice sul cuore impressa per sempre, e poi si è portato via tutto. L'amore acceca, mai sentite parole più giuste.
Quando ci siamo conosciuti io ero persa in un mondo di favole e fantasie, ogni suo difetto era una bella risata per me, ogni sua bugia una canzone e quando ho imparato ad abbassare il volume le lacrime già scendevano sul mio viso.
Mi piace il sentimento dell'amore, è puro, a volte innocente, a volte malinconico e nostalgico... spesso ingenuo. Mi piace quando due persone si fissano e scocca quella scintilla visibile a tutti.
Non mi piace quando quella scintilla diventa fuoco, e il fuoco brucia la pelle per renderla cenere.
Durante tutta la mia vita non avrei mai pensato di fare quello che ho fatto per... lui?
È stato facile alla fine.

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It was easy
Любовные романы"Sai cosa mi piace degli scrittori? Hanno il destino di una persona in mano e ci possono fare quel che vogliono. Sanno per certo che la ragazza accetterà l'invito al ballo e proprio per questo verrà violentata. Ma loro lo fanno comunque. Scrivono d...