Vintage tee, brand new phone
High heels on cobblestones
When you are young, they assume you know nothing
Sequin smile, black lipstick
Sensual politics
When you are young, they assume you know nothing
-Taylor Swift, Cardigan
CASSANDRA
"Non ti ha detto più niente? Così ti ha lasciato senza motivo?"
"Si mamma"
"Non è possbile Cassie... sarà perchè..."
"Mamma! Basta okay? Non c'è bisogno che qualcuno mi ricordi ancora cosa ho perso"
Il silenzio scende in macchina di colpo. Mi sento in colpa ma se devo descrivere tutte le emozioni che provo in questo esatto momento probabilmente impazzirei.
Ieri non è andata come previsto, il viso che avevo pensato di vedere ogni giorno per il resto della mia vita è spartito portandosi via con sé il mio sorriso.
"Sai quando ero giovane mi lasciai con un ragazzo che consideravo importante come l'aria ma mia adorata Cassie si cresce nella vita e si capisce che qualsiasi cosa ci sia successa era giusta così"
Le parole di mia mamma non mi toccano per nulla. Afferro il mio telefono e giro tra i miei social ma l'unica cosa che riesco a vedere sono coppie felici, anelli di fidanzamento, sorprese ad occhi chiusi e cieli stellati condivisi. Nulla che avrò più.
Non sono pessimista ma nella mia vita ci sono poche cose certe e quando anche quelle se ne vanno un piccolo pezzo del mio mondo interiore crolla e si schianta contro un muro di cristallo: il mio cuore.
Posso ancora vedere i suoi occhi confusi, non accennavano minimamente a trovare i miei. Ricordo le mie mani che cercano le sue ma non il contrario.
Ricordo il suo profumo quando l'ho abbracciato l'ultima volta.
Forse ricordo troppo.
Sento la mano di mia mamma che si appoggia delicata sopra la mia coscia. Lei per lo meno è ancora calda.
"Questo cambiamento ti aiuterà bambina mia, te lo prometto"
C'è così dolore...
In tutto quello che mi circonda, quando torno a casa, quando mi alzo, quando mangio e la parte peggiore arriva la notte quando rimango da sola con i miei pensieri.
L'unica cosa che può distrarmi è il freddo. Si conficca nelle vene e non mi lascia respirare, quindi sono obbligata, per natura, a trovare uno spiraglio di aria, solo per non morire.
La macchina si ferma, mia madre prende le chiavi e si gira a guardarmi con un sorriso finto in faccia.
"Forza coraggio! Andiamo a conoscere questa nuova avventura"
Le sorrido per pena e sblocco la maniglia della portiera.
La villa che si presenta davanti a noi è la cosa più bella che abbia mai visto. Le piante circondano la casa girandoci attorno più volte, le finestre sono alte e perfettamente lucidate tanto che posso vedere cosa stanno facendo i domestici al suo interno e il giardino mi ricorda tanto il campo estivo di quando ero bambina.
Una signora con un perfetto e serio chignon ci viene incontro, porta una gonna aderente e nera che le fascia tutto quel corpo ancora sodo, la camicetta è leggermente aperta ma niente di troppo volgare.
Elegante e sensuale.
"Buongiorno sono Madeleine Wilikison"
"Salve, Gisele Foster e questa è mia figlia Cassandra"
La bella signora si gira verso di me con un sorriso tirato su quelle labbra bordò.
"Piacere cara. Tua madre mi hai detto che hai sedici anni. Esattamente come mio figlio, sono sicura che..."
Qua mi perdo ascoltando i pensieri della mia testa. Ascoltando ancora le parole di come avrebbe reagito il mio ragazzo ad una situazione del genere.
"Sei impazzita vero?"
"È solo un ragazzo, devo lavorarci dentro quella casa mica fare altro"
"Chi può dirlo?"
"Cassie!"
Mia madre mi scuote ripetutamente da un braccio e mi risveglia da quella stupida trance.
"Scusate ... io sono solo molto stanca"
La signora Wilikison annuisce e basta, mia madre si gira per andare a prendere le nostre cose dal bagagliaio dell'auto e lei mi percorre velocemente da capo a piedi con lo sguardo.
Non sembra apprezzare particolarmente.
Sospiro e mi dirigo ad aiutare mia madre.
"Quella non mi piace"
Mia madre lascia andare la borsa che tiene con forza sulla spalla.
"Cassie ti prego, lo sai che siamo al verde. Io lo so che ti chiedo tanto dopo tutto quello che è successo ma ti prego aiutami a tenere questo posto"
La guado andare via con un borsone più grande di lei, la signora Wilkison la guarda indifferente tenendosi anche ad una certa distanza.
Prendo due piccole valigie anche io e chiudo con difficoltà il bagagliaio della macchina.
Quando faccio per sollevarmi incrocio lo sguardo di un ragazzo affacciato alla finestra. Ha i capelli scuri, nero pece si direbbe, porta una camicia bianca e le maniche sono sollevate leggermente lungo gli avambracci. Riesco a vedere solo questo prima di essere interrotta dalla signora Wilikison.
"Posso aiutarti cara?"
La guardo attentamente e so che quelle parole le sono costate care. So anche che non prenderebbe mai le mie valigie in mano e che se dovesse farlo non lavoreremo più qua.
"Ce la faccio da sola"
Accenna un piccolo sorriso macabro.
"Oh questi giovani che credono di poter fare tutto senza aiuto..."
Noto l'irrigidimento di mia madre ma dentro la mia testa c'è lui che mi aiuta a tenere questo forte peso. E non di queste valigie che tengo nelle mie mani.
È curiosa la vita a volte. Quando sei giovane tutti presumono che tu non sappia nulla.
Forse e dico solo forse, sappiamo più di quanto dimostriamo.
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It was easy
Romance"Sai cosa mi piace degli scrittori? Hanno il destino di una persona in mano e ci possono fare quel che vogliono. Sanno per certo che la ragazza accetterà l'invito al ballo e proprio per questo verrà violentata. Ma loro lo fanno comunque. Scrivono d...