<Scusami?> esclama Marika inorridita. mi compare sulle labbra un piccolo sorriso, non mi era mai capitato che qualcuno prendesse le mie difese, soprattutto non in una situazione del genere. La gente è brava a dire di non essere omofoba, ma quando bisogna dimostrarlo veramente scompaiono tutti. Non che io sia gay, è assurdo, sono etero, solo che non ho mai avuto troppe esperienze con delle ragazze... Figurarsi, io gay, mai e poi mai, solamente per un po di trucco fra l'altro.
<Io ho solo detto ciò che vedo, nulla di più nulla di meno, non c'è bisogno di agitarsi tanto> Quanto è odioso, mentre ero assorto nei miei pensieri la conversazione di Marika e Eric è andata avanti. Forse dovrei dire qualcosa ma non riesco ad aprire bocca, quel ragazzo mi fa troppa paura, tutti i ragazzi mi fanno paura in realtà.
<Sei proprio un coglione>
<Te invece sei una comunista. Ad ognuno la propria pena >
Che risposte idiote che da, il bello è che sembra pure convinto di ciò che dice.
<Teo io mi allontano da questo disagiato, cerca di non ascoltarlo> Si raccomanda Marika. Effettivamente faccio cosi, non lo ascolto, come non ascolto i vari professori che continuano a presentarsi, mi sono chiuso nella mia bolla di pensieri, pensieri strani e illogici la cui causa è solo quel super etero seduto di fianco a me. La mia piccola bolla viene scoppiato dall'ultima campanella della giornata, faccio su quelle poche cose che avevo dietro e imbocco l'uscita prima che chiunque possa fermarmi con inutili presentazioni o domande.
Il viaggio in autobus va bene, nulla di speciale, il fatto che c'erano diversi ragazzi che puzzavano di sudore non ha aiutato la valutazione del percorso.
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Varco la porta del mio appartamento ed è lì che sprofondo nella desolazione. Non sento nessun rumore, forse mio padre non è ancora riuscito a farsi cacciare da qualche bar, oppure è sul ciglio della strada strafatto, con lui non si sa mai. Meglio cosi, meno ce l'ho intorno meglio sto. A volte mi chiedo perché la morte abbia preso mia madre e non lui, poi mi ricordo che le persone nei campi raccolgono i fiori più belli, non quelli appassiti. Ho sempre creduto nel destino, finché il destino ha fatto ciò che io mi aspettavo sia chiaro, quando ha iniziato ad infischiarsene di quel che volevo togliendomi pezzo per pezzo tutta la mia vita ho deciso di non crederci più. Alcuni mi definirebbero volubile, io mi ritengo solo stupido.
Inutile dire che non ho fatto altro che starmene seduto in camera mia ad ascoltare la musica e a fumare, ricordiamo che la genetica non mente, pure mio padre faceva cosi alla mia età, anzi scherzavo, lui non ha mai smesso di fare cosi.
Mi preparo qualcosa di veloce per cena, il mio veloce significa un toast con una sottiletta congelata. Guardo una serie di cui non ho nemmeno capito la trama, ma a dire la verità non è che me ne freghi più di tanto, tengo la tv accesa solo per avere di sottofondo qualcosa. Mi addormento sul letto con ancora la televisione accesa, prima di dormire riesco solo a pensare a quali terribili pene dovrò affrontare domani, c'è il rischio che quell'affare che siede di fianco a me venga vestito da tenente delle SS, non mi sorprenderebbe per nulla.
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è andata esattamente cosi, cioè in realtà non proprio, è solo la mia fervida immaginazione, Eric si è presentato con una maglia nera di palm angels e la cosa mi ha fatto molto ridere, okay che non è una camicia nera ma il mio cervello da bambino di 5 anni non vede differenze.
<Cazzo guardi ?>
L'ho rifatto, di nuovo, la situazione sta diventando imbarazzante, Eric mi sta fissando a sua volta con un'espressione interrogativa sul volto.
<Hai una maglia nera> è l'unica cosa che riesco a dire, sono veramente andato.
<No, non mi dire, ma guarda che non ti sfugge nulla, hai un occhio veramente attento, ti faccio i miei complimenti> Questo qua sa solo conversare con frasi idiote o è anche in grado di comporre una frase di senso compiuto ?
<Ah, Ha, Ah, sei proprio divertente> Ora le cose sono due, o mi sputa in faccia o si mette a ridere a sua volta, entrambe le possibilità mi spaventano a morte. Non avevo messo in considerazione la terza possibilità, sta sorridendo, questo mi fa decisamente paura.
<Coglione> lo saluta Marika avvicinandosi al nostro banco
<Comunista> ricambia il saluto Eric
Ho sempre più paura, penso che farò finta di non esistere almeno non dovrò assistere a nessuna conversazione come ieri.
<Teo, perché stai scivolando sempre più in giù sulla sedia ?> Mi chiede Marika stranita, la risposta è che ovviamente non so cosa sto facendo. Eric intanto sta sbattendo la testa sul banco ripetendo "Portatemi via da qui sono tutti matti"
<Ehm, niente, mi stavo, come dire, ehm, mettendo comodo> farfuglio qualche parola imprecisata, con un'aria ben poco convinta,
<Capisco, vabbè, volevo chiederti se volessi unirti al mio gruppo per il lavoro che ci ha dato ieri la professoressa di latino>
Cazzo me ne ero completamente dimenticato, dovevamo tipo scegliere un testo in latino che ci piacesse o che esprimesse noi stessi, una roba del genere.
<Non preoccuparti femminista comunista lui è già in gruppo con me, ora vai pure io e il mio compagno dobbiamo parlare> Rimango perplesso difronte alla risposta di Eric, noi NON STAREMO in gruppo, vorrei poter dire qualcosa ma Marika si è già allontanata.
<Allora, io adesso ti spiego, tu fai questo fantastico compito da solo, poi metti anche il mio nome sopra e io, boh, potrei non saprei, potrei lasciarti stare per qualche settimana>
Punto numero uno: perché si sta rivolgendo a me, punto numero due: perché sembra che stia flirtando con me , punto numero tre: va bene, farò sto lavoro, intanto l'avrei fatto da solo comunque.
<No, mi devi aiutare> Cazzo, perché la mia bocca agisce senza consultare il mio cervello, ora mi uccide, lo so già, ho amato molto questa terra, addio amici miei. Eric non si muove, non parla, sembra infastidito, probabilmente lo è. Ha iniziato a sorridere, forse è peggio di prima, voglio scappare, subito, velocemente.
<Certo, come no, da me, oggi pomeriggio> Mi risponde lui seccato, poi si gira e non mi rivolge più la parola per almeno tre ore, io decisamente non prendo l'iniziativa di parlargli. Durante un cambio d'ora trovo il coraggio, come se ce ne fosse bisogno, di alzarmi e parlare un po' con Marika, ha degli stupendi capelli biondi, e gli occhi marroni, non ci avevo fatto caso prima ma è una bella ragazza, non è stupenda da togliere il fiato, ma decisamente nella media, è simpatica, mi ha presentato ad un paio di sue amiche e mi hanno chiesto di uscire con loro in centro al pomeriggio, anche se non fossi stato impegnato con mister "sono il più bello, il più figo e il più intelligente" non avrei comunque accettato, mi fa paura uscire con gente nuova.
Appena mi risiedo Eric mi strappa il telefono dalle mani e si mette a scrivere qualcosa. Ovviamente ho esaurito tutta la scorta di coraggio dicendogli di no prima, quindi per quanto mi riguarda potrebbe starmi iscrivendo a qualche sito di incontri con delle prostitute
<Il mio numero almeno ti mando la posizione di casa mia> mi mostra il telefono con il suo contatto whatsapp, non ci voglio credere, ha come foto profilo lui senza maglia, cosi narcisistico e patetico allo stesso tempo. Non nascondo che io ho dei fiorellini come foto, ma questo è un altro discorso
<Sono figo vero ?> Si è reso conto che stavo guardando la sua immagine, ha un bel fisico, è innegabile, è tutto il resto il problema. Mugolo qualcosa di risposta e spengo il cellulare, altre due ore e riuscirò a fuggire da questo inferno
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Verranno a chiederti del nostro amore
RomanceCosa succederebbe se un ragazzo bisognoso di una guida si imbattesse in un demone tanto bello quanto dannato ? Ne uscirebbe un perfetto connubio fra gelosia o amore, oppure solo un pessimo disastro. Teo ha 17 anni e si sente solo, è solo. Eric ne...