Will

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Sì, era un vero idiota. Ne era perfettamente consapevole, mentre comprava un caffè cercando di restare sveglio. Dopo tutta la nottata passata su tomi che parlavano di rituali demoniaci, aveva assolutamente bisogno di una dose di caffeina. Newt al suo fianco, sbadigliava quanto lui. Si sentì meno solo, mentre si dirigevano a casa del bambino rapito, ma il suo pensiero tornava ad Emma. Quando erano usciti, lei era addormentata sui libri con la bocca semiaperta. Non l'avrebbe mai detto, ma a volte russava. Sorrise al pensiero, ma cercò di non farsi vedere. Non avrebbe dovuto dire quelle cose, perché dirle di stare attenta? La sua vita sentimentale non era più affar suo da un bel po', ma nonostante tutto, quando lei aveva parlato di appuntamenti, aveva sentito la rabbia montargli nel petto. Nella sua testa, si era formata l'immagine di Emma nuda tra le braccia di un altro, e questo gli aveva fatto salire il sangue al cervello. Non sapeva come mai avesse reagito in quel modo, ma era sicuro che c'entrasse il suo umore nero. Le avrebbe chiesto scusa e avrebbero risolto tutti i problemi, in meno di un minuto. Tra loro generalmente funzionava così.
"Will, ci sei?" chiese il biondo al suo fianco.
"Si, si scusa, sto dormendo in piedi!"
Arrivarono di fronte all'indirizzo giusto e suonarono il campanello. Aprì un uomo con uno sguardo disperato. Will ne dedusse che fosse il padre del piccolo scomparso.
"Salve, signor Petit, sono l'agente Newt Collins. Mi dispiace disturbarla a quest'ora, ma vorrei fargli delle domande se non le dispiace!"
"I poliziotti sono andati via mezz'ora fa" mormorò quello confuso. Indossava una camicia tutta stropicciata e i suoi capelli erano completamente arruffati.
"Si, lo sappiamo, ma stiamo seguendo ulteriori piste e ci servono altre informazioni" continuò Newt. Will lo guardò, era bravo a convincere la gente e inoltre il fatto che avesse un sorriso dolce, faceva in modo che la gente si fidasse di lui.
Era stata Emma a farlo entrare nel loro gruppo e gli aveva voluto un gran bene fin da subito. Lui non sapeva come si facesse a farsi voler bene dalla gente. Generalmente le persone lo detestavano, a distanza di anni non riusciva ancora a capire come mai i suoi coinquilini lo sopportassero. L'unico che riusciva a capire era Dylan, quel ragazzo andava d'accordo con tutti e non litigava mai con nessuno. Poteva essere benissimo una reincarnazione di Gandhi o di Gesù Cristo, insopportabilmente gentile e cosa ancora più insopportabile, non si arrabbiava mai. Quindi poteva benissimo capire perché lo sopportasse, il mistero erano Emma e Newt. La ragazza gli diceva sempre, che se avesse mostrato il suo vero carattere, la gente lo avrebbe sicuramente apprezzato di più. Probabilmente era vero, ma lui aveva costruito un muro fin da piccolo per tenere gli altri lontani e non era più riuscito a buttarlo giù.
"E' sicuro di non avere un gemello? Le maestre ci hanno descritto l'uomo che ha preso il bambino e corrisponde alla sua descrizione" chiese ancora Newt.
"Santo cielo! Ve l'ho detto migliaia di volte! No, non ho un gemello! Non ho preso io mio figlio, ero in riunione a quell'ora. Pensavo che il mio alibi ormai l'aveste accertato?" chiese quello squadrandoli male.
"Si, è vero. Ha qualche nemico?"
"Nemico? No, io non ho nemici, lavoro per uno studio immobiliare!"
Una donna si affacciò alla porta distraendoli. Aveva un'aria decisamente distrutta e Will ne dedusse che quella fosse la madre del bambino.
"Avete trovato Paul?" chiese lei con le lacrime agli occhi.
Paul? Quello era il nome del bambino? Doveva appuntarselo assolutamente.
"No, mi stanno chiedendo se ho dei nemici. Chi ha dei nemici di questi tempi?" disse il marito con frustrazione.

Will scosse la testa, sesolo avesse visto i mostri che regnavano quel mondo. Gli uomini si eranopreoccupati per secoli di farsi la guerra tra loro, senza sapere che avevanonemici più potenti che cercavano di distruggerli da millenni. Gli Oscuri eranoovunque e volevano la terra. Gli piaceva uccidere, provocare dolore e avere ildominio sulle persone. Si voltò e la vide, Emma stava arrivando con Dylan.Nonostante la stanchezza, camminava a testa alta e lo sfidò con lo sguardo.Adorava quando lo faceva, quando quegli occhi verdi lo squadravano in quel modo,sentiva sempre una scarica di adrenalina invaderlo. Si morse il labbro per nonsorridere, era ancora arrabbiata, ma era sicuro che le avrebbe fatto cambiareidea in fretta. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 31 ⏰

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