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Leonardo pov:

La ragazza davanti a me, saltella verso il Jet con felicità.
Ho visto il sorriso sul suo volto, e...avrei voluto vederlo ancora ed ancora.
Non so come faccia a saltare con i tacchi, ma questi rimarranno dubbi sulle donne.

Ray ( una guardia) apre a lei il Jet, vedendo che ci siamo anche noi e che la controlliamo.

Entro dentro, vedendola andare a sedere su una poltrona bianca, come tutti il Jet, con un tavolino che la divide da un altra poltrona uguale.

Mi metto sull'altra poltrona, davanti a lei, che mi guarda con un intensità grave.
Lei distoglie lo sguardo prendendo un libro dalla borsa.
La sto fissando e lei lo sa.

Il mio cellulare squilla, lo prendo dalla tasca e guardo il Display.

Jenny’ non mi ricordo neanche chi sia.

Attacco, e torno a guardare Rury, che nel mentre si era messa a leggere.
Uno di quei romanzi, tipo dark romance, bho, non ricordo bene.

«Leonardo, vieni?» Mi chiama Leone, e stavo così dannatamente bene.
Mi alzo scocciato e mi siedo sul divanetto dove si trovano anche gli altri, ma non mi interessa.

Prendo il cellulare, vado sulla rubrica, non sapendo cosa fare.

Volevo stare con Rury. Ma come? E poi, come stare con Rury!?!

Sono malato, pazzo.

Ma...il suo nome in rubrica non è mai stato così in tentazione.

Lo premo.

Scrivo? Che scrivo?

Esco e vado su Tiktok, meglio così, quello che volevo fare era sbagliato e orrendo, ma cosa mi era preso?

(SALTO DEL TEMPO: ORE DOPO)

Il Jet è appena atterrato, sulla casa di questi uomini che ci hanno abbandonato.
Wow, che incoerenza.

La loro villa è grande, ma non quanto la nostra, a dire la verità.

Leone aiuta Rury a scendere meglio, dato che stava per cadere.

Io cammino diretto verso la terra! Mi sembro un drammatico, ah, lo sono.

Nostro padre biologico apre il cancello, ci sono molte guardie.
Neanche si sono preoccupati di nasconderli, ma vabbé, scelte e scelte, no?

Ci sono più o meno sette uomini che ci aspettano, alcuni sorridenti ed alcuni impassibili.

Quando alcuni notano la ragazza tra noi però diventano confusi.

Leonardo è impassibile, io tengo un braccio intorno alla vita di Rury, che sembra neanche lo abbia notato per quanto è felice di uscire, andare in nuovi posti.

Arriviamo lì, e Alessio saluta alcuni di loro a unendosi.
Nostro padre biologico invece, ci presenta.

«Ragazzi lui è Leone...e lui è Leonardo.
Lei beh è...» Non sa il suo nome, della ragazza, intendo.

«Lei è Rury» Parla Leone, io non avrei detto niente sinceramente.

Si sente il disagio da chilometri, che pensavano? Che saremo corsi tra le loro braccia, che avremmo pianto e li avremmo ringraziati? Li odio.

Li odio, odio la villa, odio che non siamo a casa, odio che soro arrivati così senza preavviso, odio che siano della mafia italiana, odio di avere qualche contatto di sangue con loro e odio che io sia costretto a stare qui.

Per Leone.

Ma è difficile, quando tutto quello che vedi lo odi fino al midollo.

Per Leone.

Ma è difficile quando stai con le persone che hai odiato tutta la vita.

Ma, per Leone, farei tutto.

Noto che anche la felicità di Rury si è placata, non sa che fare, e sicuramente starà pensando “Cosa ci faccio io qui?” quindi, dato che lo so...

Stringo la presa sulla sua vita, facendola voltare verso di me, mi guarda confusa.

Mi avvicino al suo orecchio, e dico sussurrando:

«Finché sei con me, sii felice, nessuno la spegne, capito?» Mi allontano, e lei sembra quasi bloccata, incantata.

Che gli prende? Perché è così...bella?

Ha un certo rossore sulle guance, che la rende carina.
I suoi occhi, così...

Belli.

Orrendi.

Intensi

Finti.

Incantevoli.

Normali, come tutti.

Distoglie lo sguardo e anche io, guardo quelli che dovrebbero essere i miei fratelli.
Leone sembra felice. Io no, ma devo esserlo, in qualche modo.

«Vi facciamo andare nelle vostre camere? Ah e...Rury vuoi una camera per te?» Dice e lei annuisce tornando a sorridere.

Prima accompagniamo Rury, poi Leone ed io abbiamo voluto una stanza assieme.

Ci sono due letti, e la stanza è abbastanza  grande, perché questa decisione?
Perché se per caso vogliamo stare assieme, come abbiamo fatto ogni anno precedente, senza nessun'altro tranne Rury, possiamo farlo.

Messe tutte le valigie a posto, lui si mette a leggere, come se fosse una cosa primaria.
Io mi metto a fumare in balcone.
Una bella canna, ci voleva.

Vado su Google, cercando zone interessanti in questi territorio, trovo qualche discoteca, vicino ad una scuola, dei pub...e apparte le zone di spaccio è tutto okay.

«Loy, che fai?» Mi chiede Leone.

«Cerco cose interessanti, ci sono solo qualche pub e discoteche sparse a caso.» Dico e lui annuisce, poi prende una sigaretta e viene a fumare con me.

«Beh andremo in una scuola nuova, dovremmo fare tutto da capo. Tu sarai nuovo e le ragazze impazziranno. E anche i loro ragazzi. Meglio se ci prepariamo a prendere a pugni qualche stronzo di turno...» Inizia, anche se lo sapevo già, succede sempre così.

I ragazzi ci odiano, le ragazze ci adorano.
Ameno la maggior parte.

«Loy» Mi chiama e poi guardo annoiato.

«Ti prego. Non rovinare tutto» E di nuova quella fitta al cuore, mi sta incolpando, di nuovo.
Mi ha spiazzato.
Se ne va a testa alta dentro la stanza, mentre il fumo prende il posto dell'aria.

Sono stato zitto perché quando non lo sono scoppia una guerra, Leone non è un tipo facile e neanche io. Se ci metti un ostacolo, faremo di tutto per superarlo. Ma se l'ostacolo sono gli interessi diversi...
È successo una volta, e non voglio perdere il controllo di nuovo.

L'ho perso una volta sola, e ho causato la merda più totale.

Così indosso la mia maschera d'indifferenza, e sono pronto a vivere. Ah. No.
La vita non va vissuta per quelli come me, non ce pace per l'anima.

Perché io non vivo la vita, io sopravvivo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 01 ⏰

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