Fuoco

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Era Simone, seduto, con il calore del fuoco che si propagava intorno al falò.
Finalmente la resa dei conti era lì, a pochi minuti, istanti.
L'ansia lo divorava, mentre le sue labbra erano sempre più secche e ruvide, le sue dita fredde.
Non voleva chiarire, erano troppo i torti, troppa l'amarezza che provava verso mimmo; farci pace includeva precludersi di un amore, che da lì a poco poteva nascere con qualcun'altro.
Pensava durante quel tempo breve, davanti il fuoco cocente, che manuel lo stava aspettando, dall'altra parte dell'isola e che niente sarebbe stato più come prima; niente più litigate tossiche o appiccichi vari.
...
Lo vedeva scendere da lì a poco, mimmo, con faccia perplessa, quasi come se non fosse al corrente di niente.
a Simone quasi scappava a ridere.
si sedette poco distante da esso, e cercò di mantenere il contatto visivo con scarsi risultati.
'mi hai mandato al falò e non dici niente?'
'volevi rimanere lì?'
'dimmi che c'è'
Simone a quelle parole si alzò di scatto, quasi come un razzo pronto a decollare, pieno di rabbia.
'cosa c'è? tu mi hai rovinato la vita mimmo, te lo dico io adesso cosa c'è;
c'è che tu devi sparire dalla mia vita, una volta e per sempre, io non voglio vederti più.
non voglio spiegazioni, di niente, devi solo andartene e lasciarmi in pace.'
'c'entra il ricciolo'
'c'entri tu, la colpa è tua, non metterlo in mezzo..non permetterti', gli disse puntandogli il dito addosso.

Ed è così che Simone lasciò mimmo, seduto con le parole in bocca, senza via di scampo.
Lui aveva solo il bisogno di sputargli quel veleno addosso, poi non voleva più sentire ragioni.

Corse da Manuel subito dopo, egli lo stava aspettando su una delle loro solite poltrone, quelle gialle.
Era seduto, ascoltando la musica, subito dopo si accorse della presenza di Simone, cupa, pesante.
Aveva paura, Manuel, di come fosse andata; si avvicinò con cautela al corvino, appoggiando la propria testa sulla spalla dell'altro, senza dire mezza parola.
'l'ho lasciato'
'era quello che volevi?'
'era quello che desideravo, manu'
il ricciolo annui e il corvino non esitò, si fiondò nelle labbra dell'altro, congruendosi con il suo respiro, con i suoi battiti cardiaci.
Erano finalmente collegati da quell'aria, quella di casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 03 ⏰

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