CAPITOLO QUATTRO

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Mangiucchiai qualcosa e poi feci una doccia senza lavarmi i capelli, visto che ero stata dal parrucchiere. Lasciai i capelli al naturale, senza arricciarli o piastrarli. Andai in camera, presi i vestiti, i trucchi e tornai in bagno.

Mi vestii con molta calma e successivamente misi del blush sulle guance, un rossetto rosso scuro, mascara e infine il mio solito eyeliner nero, misi il profumo e tornai in camera. Indossai degli stivai neri alti, una collana con la croce e i miei anelli (come nella foto in alto, solo senza il cappello e gli occhiali." Guardai l'ora e appena lo feci suonarono al campanello. Bloccai la musica, presi il giacchetto leopardato, la borsa e finalmente uscii.

Sam era bellissima, aveva scelto il vestito bianco, che le stava meravigliosamente.

"Wow Sam sei uno spettacolo." Le dissi con troppa enfasi.

"Perché te?! Sei da stuprare!" rispose e scoppiammo a ridere.

Salimmo in macchina e in meno di mezz'ora arrivammo alla casa di Cindy; era enorme. La facciata era interamente bianca con numerose finestre che lasciavano intravedere le luci colorate, da fuori si poteva già sentire il forte odore di erba, sudore e la musica altissima. Voglio tornare a casa. Scendemmo dalla macchina e andammo verso la porta, molti ragazzi ci squadravano soddisfatti, ma io stavo cercando solo una persona. 

Lo trovai a ballare con una ragazza bionda, che si strusciava spudoratamente su di lui, mentre Andy la toccava senza un minimo di ritegno. Sentii i miei occhi pizzicare senza contare la rabbia che di nuovo stava crescendo dentro di me. Quando si staccò guardò nella mia direzione, ma prima che potesse notare il mio sguardo su di lui me ne andai che a testa alta. Mentre camminavo alcuni ragazzi di chiesero di ballare, ma li rifiutavo, andai verso il balcone degli alcolici e presi un Sex on the Beach, ossia l'unico alcolico che reggo.

"Ciao Alma." La sua voce calda entrò nelle mie orecchie e in quel momento dimenticai tutti i miei problemi, ma poi mi ricordai la scena di lui che stava appiccicata a quella specie di barbie.

"Ciao." Risposi indifferente.

"Sei veramente bella stasera." Disse, ed io cercai di non arrossire e per fortuna riuscii a rimanere apatica come sempre.

"Bene, grazie del complimento." Detto questo non lo ascoltai più, presi il mio drink e uscii fuori per fumare un po'.

Non capisco perché la gente si debba avvicinare e poi spezzarti il cuore, insomma Isaac lo conosco da nemmeno due giorni, e pensavo fosse diverso da tutti gli altri, ma anche questa volta mi sono sbagliata. Alla fine però posso capirlo guardiamo in faccia la realtà, chi mai vorrebbe una ragazza tanto problematica come me?! Nessuno. Sono solo un grande disastro e nessuno potrà mai dire il contrario. Mi alzai dallo scalino e tornai dentro la casa, quando un ragazzo veramente carino si avvicinò a me chiedendomi di ballare. In confronto ad Isa non era nulla, ma accettai comunque. Volevo divertirmi io stavolta.

Andammo in mezzo a quella branca di corpi sudati e iniziammo a ballare in modo a dir poco provocante. Le sue mani erano ovunque e non facevano altro che provocarmi brividi, si avvicinò a me e mi sussurrò il suo nome, Morgan. Data la poco lontananza iniziò a baciarmi il collo,mentre le sue mani bramose continuavano a toccare il mio corpo. Misi le mani trai i suoi capelli morbidi e lo baciai senza preoccuparmi degli occhi azzurri che mi guardavano pieni di odio.

"Vieni da me." Mi sussurrò di nuovo all'orecchio e io annuii. Stasera voglio divertirmi e ho trovato il ragazzo perfetto. Mi prese la mano e mi portò fuori, quando una ventata di freddo mi fece rabbrividire, Morgan se ne accorse e mi porse la sua giacca enorme. Gli sorrisi e la indossai sentendo il suo odore buonissimo invadermi le narici, mi portò a casa sua in cinque minuti e senza perdere tempo mi fiondai sulle sue labbra carnose, gli tolsi la camicia godendomi la vista dei suoi addominali perfetti e tolsi i suoi pantaloni lasciandolo in boxer. Morgan mi gettò sul letto togliendomi tutti gli indumenti compreso l'intimo e lui si liberò finalmente da quello strato inutile che lo copriva. Iniziò a torturare il mio collo  e il mio seno, toccando ogni parte oramai incapace di sottrarsi al suo tocco delicato.

"Ti prego Morgan." Lo pregai non potendo più aspettare. Finalmente entrò dentro di me e lo facemmo per tutto il resto della serata. Il miglior modo per scaricare la tensione. Quando giungemmo al limite lui uscì da me e ci addormentammo. Io sopra di lui con un enorme sorriso, mentre le sue mani mi stringevano come se non volesse lasciarmi andare.

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big girls don't cryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora