CAPITOLO UNO

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ALLORA BELLA GENTE HO DECISO DI RICOMINCIARE LA STORIA! SPERO CHE QUESTA VI PIACCIA. NONOSTANTE NON ABBIA CAMBIATO IL PRIMO CAPITOLO NOTERETE LE MODIFICHE SUI PERSONAGGI A PARTIRE DAL SECONDO. SPERO CHE VI PIACCIA E FATEMI SAPERE. 

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In quel periodo non riuscivo mai a dormire e la cosa non mi dispiaceva, mi piaceva restare sveglia la notte a pensare, a cercare di immaginare cosa sarebbe potuto succedere il giorno seguente.

Lo feci anche quella notte e appena scorsi i primi raggi del sole dalla finestra mi alzai, oggi non era una giornata come le altre, infatti avrei dovuto iniziare un nuovo anno in una nuova scuola, che sinceramente non so neanche come si chiami, dato che è stata scelta da mia madre, senza neanche interpellarmi, so solo che studierò in un liceo musicale, visto che amo la musica, in tutte le sue sfumature, amo prendere il piano o la chitarra in mano e cominciare a suonare, mi fa sentire così dannatamente libera.

Dato che ero già sveglia, mi alzai per decidere cosa mettermi dopo aver buttato all'aria tutto l'armadio optai per una maglietta nera larga senza spalline, da mettere dentro a dei jeans a vita alta, con le parigine basse e la mia collana che sembrava un "collare", come dicono i miei genitori. Fatto ciò andai in bagno e mi feci una doccia, me la presi con calma visto che ero piuttosto in anticipo, poi mi guardai allo specchio e sinceramente sarei voluta sparire, non posso dire che odio il mio corpo, ma semplicemente vorrei essere più magra, tutto qui, ma sono convita che questi miei pensieri siano dovuti alle offese che ho ricevuto in questi tre anni dai miei "amici" di scuola, e a causa di questo ho passato i momenti più brutti della mia vita, nei quali non ho avuto nemmeno l'appoggio dei miei genitori. Ammiro i miei tatuaggi, devo dire che sono venuti veramente bene, osservo i miei capelli colorati, che sono una delle poche parti di me, che amo veramente e il piercing al naso, che nonostante il dolore iniziale ne è valsa veramente la pena farselo.

Dopo essermi ripresa dal mio stato di trans mi asciugai i capelli e mi truccai con l'eyeliner, mascara e rossetto rosso, non sono una tipica ragazza che odia il trucco, a me piace soprattutto se può nascondere le mie imperfezioni, anche se a volte mi fa solo fatica truccarmi.

Pulita e pronta scesi giù in cucina ed erano tutti presenti, mia madre che come al solito mi guardava con disprezzo per il mio stile, mio padre, che restava indifferente e mio fratello che stava completamente attaccato al suo libro. Non diedi nemmeno il buon giorno, presi una mela e fatto ciò sentii il clacson proveniente da fuori, era mio nonno pronto per accompagnarmi a scuola. So che può sembrare ironico che una ragazza di diciassette anni si faccia accompagnare da suo nonno, ma lo amo più della mia vita è l'unico che mi sostiene e mi apprezza per come sono, è stato lui a spingermi ad uscire da quel momento di depressione dovuti agli insulti ricevuti, mi è sempre stato accanto sin da quando avevo quattro anni, quando morì la sua dolce amata.

Uscì di casa e appena lo vidi in piedi gli corsi in contro e per poco non cadevamo entrambi. Amo i suoi abbracci.

In macchina presi una sigaretta e iniziai a fumare, a mio nonno non dava fastidio, infatti anche lui era un fumatore "accanito".

Amo fumare, quando lo faccio mi sentivo sempre più tranquilla, anche se è solo una sensazione momentanea, mia madre non avrebbe mai voluto vedermi fumare, ma lei ancora non lo sa, spesso mi chiedo il perché del repentino cambiamento del nostro rapporto, probabilmente è stato il mio cambiamento esteriore e interiore, prima ero una ragazzina loquace, sempre allegra che si vestiva con colori vivaci, ora sono tutto il contrario, sono molto introversa, amo i colori scuri, le band dark e amo stare sola, si mi piace da morire, posso farmi gli affari miei, cosa che dovrebbero fare molte persone; ma dietro a questo cambiamento c'è un motivo, per il quale nessuno si è mai interessato.

Io e mio nonno parlammo del più e del meno, fino a quando non arrivai davanti a scuola, scesi dalla macchina e appena varcato il cancello notai delle ragazzine guardarmi con un misto di agitazione e venerazione, probabilmente saranno del primo anno ... continuai a camminare e sentivo gli sguardi di tutti i presenti su di me, e immediatamente pensai "Ma vogliono un autografo o cosa?!". Sbuffai e entrai dentro quell'orribile edificio; sarà una lunga giornata.


big girls don't cryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora