CAPITOLO SETTE.

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ECCO UN'ALTRA PARTE DELLA MIA STORIA ANCHE SE BREVE. SPERO CHE VI PIACCIA.

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La mattina seguente mi svegliai e mi vestii velocemente, anche perché oggi le professoresse avrebbero appeso i due gruppi nei quale la classe era stata divisa. Presi un paio di jeans larghi tutti strappati e sopra indossai una camicia nera floreale, misi i miei anelli e corsi giù a mettere le scarpe. Non stavo più nella pelle! Volevo vedere in quale gruppo sarei andata a finire e soprattutto con chi. Mia madre e mio padre mi augurarono buongiorno, anche se la cosa mi sorprese parecchio, di solito non accadeva mai. Afferrai un cornetto al volo ed uscii di casa; oggi mio nonno non sarebbe venuto a prendermi, quindi dovevo tirar fuori la mia bellissima ducati nera. Ogni volta che la guardo penso che prima o poi me la sposerò, è un regalo di mia nonna che prima di morire aveva deciso di fare un regalo a ogni membro della famiglia e per fortuna a me aveva regalato questo bel gioiellino. Mentre sgommavo via, vidi Isaac uscire di casa insieme a Morgan mentre ridevano di qualcosa che mi era sconosciuto, stavo cercando di non attirare la loro attenzione quando come al solito mi caddero le chiavi della moto e contemporaneamente il casco. Il Karma!

Come previsto i loro sguardi si posarono sulla mia figura e notai una scintilla di malizia negli occhi di Isaac, invece in quelli di Morgan leggevo solo stupore. Mi chinai e raccolsi velocemente le chiavi e il casco, salii sulla moto e sgommai via il più velocemente possibile.

Che cosa ci facevano insieme? Che cosa imbarazzante! Avevo letto nei suoi occhi oltre allo stupore anche curiosità, come se si ricordasse di me, ma non completamente, come se non ricordasse un particolare essenziale di quella serata. Dopo un viaggio pieno di pensieri arrivai davanti al cancello di scuola, dove Sam mi stava aspettando impaziente, chissà magari doveva andare in bagno.

"Alma finalmente sei arrivata!"disse gettandosi addosso a me.

"Che è successo?" le chiesi guardandola attentamente, ma stava cercando di nascondere il suo viso.

"Sam fammi vedere il tuo viso." Ordinai prendendole il mento. Sam gemette e finalmente vidi cosa era successo.

"Chi te lo ha fatto?!" urlai attirando l'attenzione dei passanti.

"C- Cindy." Sussurrò. La lasciai lì per cercare quella grandissima stronza, puttana, infame, come si è permessa solo di sfiorarla?! Di farle addirittura un occhio nero?! Ora le strappo tutte quelle unghie finte che si ritrova e gliele faccio ingoiare!

Girai per tutta la scuola, quando finalmente la trovai mentre mandava un messaggio davanti all'armadietto di Isaac.

"Come cazzo ti sei permessa?- sbraitai prendendola per i capelli.- non ti devi permettere di toccarla!"

"È solo una piccola troia come te." Sibilò minacciosa. Non ci vidi più e la gettai per terra tenendole i capelli sempre più stretti nella mia mano e le tirai uno schiaffo che le fece girare la testa.

Ad un certo punto sentii qualcuno che mi mise le mani sui fianchi e strappò le mie mani dai capelli di Cindy, cercai di dimenarmi dalla sua stretta nonostante fosse di Morgan, sapevo che era lui per il suo dolce odore perforante; mentre Isaac stava cercando di trattenere la furia di Cindy.

"Alma devi calmarti!" urlò tenendomi sempre più stretta tra le sue braccia cercando di tranquillizzarmi. Alzai lo sguardo e appena incontrai i suoi occhi marroni mi calmai immediatamente; sentii la sua presa farsi sempre più leggera, ma la sua mano si intrecciò alla mia per tranquillizzarmi e per fortuna ci riuscì.

"Qualcuno può spiegarmi cosa è successo?" urlò Isaac come una furia, guardando me e Cindy in cagnesco. Beh devo ammettere che i miei tre anni passati in palestra a fare boxe sono serviti a qualcosa, avevo lasciato un bellissimo livido violaceo su quel viso troppo rifatto di Cindy.

"Lei ha picchiato Sam ed io ho picchiato lei, è molto semplice." Gli risposi ghignando. Vidi Cindy che stava cercando di allontanarsi dalla presa di Isaac per venire verso di me, ma il ragazzo le urlò di stare ferma.

"Morgan portala via, io penso a Cindy." Ordinò Isaac guardandola male. Perché non è venuto lui con me? Perché se n'è andato via ancora una volta? Morgan si allontanò dagli armadietti e mi trascinò in uno sgabuzzino pieno di scope e detersivi. Bene un posto più puzzolente non poteva esistere. Eravamo completamente al buio, ma sentivo il suo fiato caldo sul mio collo e le sue mani che scendevano sempre di più, non volevo fermarlo. In quel momento ero agitata e lui era ciò di cui avevo bisogno. Lo spinsi verso di me facendo scontrare le nostre labbra, mentre le sue mani viaggiavano per tutto il mio corpo piene di curiosità; mi tolse la maglia e lui fece lo stesso compresi i pantaloni lasciandomi in intimo per la seconda volta. Per fortuna le lezioni erano già iniziate così nessuno avrebbe potuto disturbarci. Gli tolsi i boxer e finalmente entrò dentro di me, mentre le nostre labbra erano ancora attaccate ed io cercavo di contenere i gemiti. Quando giungemmo al limite mi accasciai sul suo petto muscoloso.

"Ora si che mi ricordo."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 03, 2016 ⏰

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