Capitolo 9

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POV READER 
Misi le rose nella stanza che avrei dovuto dividere con Minho, prendendo parecchio tempo per sistemarle e per curarle nel meglio possibile, pensai che se me ne fossi presa cura Minho sarebbe stato contento e io avrei avuto qualcosa da fare. Mi misi il pigiama, che consisteva in una maglia oversize che mi aveva regalato IN (ovviamente di Alexander McQueen, con la firma di Jeongin sul seno) Sospirai cercando di abbassare il più possibile la maglietta, che nonostante mi arrivasse a metà coscia mi stava mettendo un certo imbarazzo. Non ero una persona che indossava pigiami, non mi erano mai piaciuti, al contrario preferivo avere qualcosa di comodo e che mi piaceva indossare, che mi facesse sentire a mio agio, cosa che non ritrovavo nei pigiami convenzionali. Mi guardai attorno, notando che la casa sembrava completamente deserta, nonostante fuori il cielo si stesse facendo sempre più nuvoloso e sempre più nero; mi sedetti su una poltrona, vicino alla quale avevo posato i fiori, fermandomi a giocherellare con i petali per tutta la sera, cercando di evitare di ripensare all'accaduto.
In quel momento non volevo averci niente a che fare e men che meno volevo vederlo, non sapevo nemmeno cosa dire o come iniziare una conversazione con lui; sembrava che qualsiasi cosa facevamo fosse sbagliato o fuori luogo. 

A peggiorare il tutto era scoppiato un terribile temporale, con tuoni lampi fulmini e gocce talmente tanto grandi che facevano paura. Era uno di quei momenti di silenzio, tra un tuono e l'altro, sembrava che la tempesta si fosse calmata. Cercai di calmarmi dai vari spaventi che mi ero presa per i colpi improvvisi dei fulmini, concentrandomi solo sulle gocciolone e dimenticandomi della dirompenza del temporale.
Vidi Minho entrare nella stanza, levandosi la giacca e posandola nell'armadio, "tutto bene?" chiese guardandomi con le mani in tasca "mentirei se dicessi di sì... voglio tornare a casa con mio fratello... Voglio stare con Han. Questa casa non mi piace, mi fa paura" risposi abbassando lo lo sguardo "non hai nulla di cui temere" rispose sospirando e restando il più lontano possibile da me "Grazie ancora per i fiori, sei stato carino" prese uno dei cuscini, lanciandomi un'occhiata "sei mia moglie, è uno dei miei doveri farti sentire amata" rispose prima di andare verso l'uscita. "dove vai?" Chiesi guardandolo, rompendo il silenzio "dubito che tu voglia dormire con me." Rispose senza nemmeno girarsi per guardarmi. "Minho" lo chiamai, cercando di avere la sua attenzione. Si girò, guardandoci negli occhi per un attimo; pensavo che avrebbe provato ad avere un contatto o per lo meno un rapporto civile, invece no. "Hai ragione, non voglio, mentirei nel dire il contrario e non nego che tu mi faccia paura dopo quello che è successo per firmare..." sussurrai non riuscendo a mentire.

Ci fu un attimo di stallo, ci stavamo guardando tra imbarazzo, tristezza e disprezzo, venendo interrotti solo dai miagolio dei tre gattini che stavano saltando sul letto per invogliare il padrone a mettersi a letto con loro "forse dovrei andarmene io" risposi alzandomi e andando verso il letto, piegandomi all'altezza dei gatti, vedendo Soonie, un gattino amorevole e arancione, che si era avvicinato a me leccandomi il naso e facendo le fusa "Soonie!" la rimproverò ricevendo un miagolio dal gatto "lasciala stare" lo rimproverò di nuovo, facendolo allontanare un tantino "non rimproverarlo" sussurrai guardandolo e facendolo addolcire subito dopo.
"no. Resta tu, coccola i miei figli, prenditi cura di loro, ho visto che andate d'accordo e questo mi rassicura, sono sicuro che saranno a loro agio con te" disse lanciandomi l'ultima occhiata. Non ebbi nemmeno in tempo ad annuire che il silenzio venne rotto da un tuono fortissimo che mi fece spaventare e urlare dallo spavento, mentre Minho sgranò gli occhi a sua volta, forse quel rumore lo aveva preso alla sprovvista. "[T/n]?" Mi richiamò, facendo qualche passo verso di me, tolsi piano piano le mani dalle orecchie, guardando fuori dalla finestra con ancora il cuore in gola "scusa... Mi sono spaventata, ho paura dei rumori forti" "bè siamo in due" rispose guardando fuori "non mi sembra una scelta saggia dormire separati se abbiamo entrambi paura" ribattei facendolo sospirare e stringere i denti, come se non volesse ammettere che avevo ragione "tu hai paura di me e mi odi. Non voglio metterti a disagio o incrementare la tua paura, per ora basta il temporale, hai tre gatti che ti proteggono e ti fanno compagnia, riuscirai a sopravvivere anche senza di me, buona notte" uscì andando in un'altra stanza, lasciandomi da sola.

Kkangpae (Minho x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora