Così vicini, Così lontani

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Il distacco tra Giulia e Doc non era destinato a durare, era chiaro.

Quando lui le aveva chiesto di prendersi una pausa, non significava che volesse stare lontano da lei, anzi, la sua vicinanza era l'unica cosa che lo faceva stare bene, il motivo era un altro: non voleva illuderla.

Aveva già sofferto troppo, soprattutto per lui, e non voleva darle qualcosa che non era sicuro di poter continuare. Aveva bisogno di tempo.

Era convinto di poter recuperare anche i loro ricordi, in modo tale da raggiungere una stabilità e poterle dare un minimo di sicurezza, ma il mondo sembrava avercela con lui.

Non voleva ferirla ulteriormente, perciò aveva deciso che sarebbe stato meglio allontanarla, anche se se n'era quasi del tutto pentito nel momento stesso in cui lei se n'era andata, dopo avergli rivolto un finto sorriso, che sapeva di delusione, di speranze infrante.

Gli era dispiaciuto tantissimo, ma sapeva di aver fatto la scelta giusta: Giulia non si meritava di essere illusa.

Nei giorni seguenti il mostro che l'aveva divorato prima dell'amnesia era ritornato a farsi sentire dentro di lui, aveva iniziato a non riconoscersi più, non era più lo stesso Doc: era distaccato dalle storie personali dei pazienti, era ritornato rigido e freddo, anche con Giulia.

Giulia, però, come sempre lo aveva fatto riflettere, lo aveva persino accusato di stare iniziando a non essere più un medico, e aveva ragione: l'Andrea che era nato grazie all'amnesia, era un tipo di medico diverso, e quello che stava diventando, di nuovo, non era di certo il suo tipo di medico ideale.

Per fortuna dopo qualche giorno se n'era reso conto, ed era ritornato in sè.

Aveva chiesto scusa a Giulia, che era rimasta ancora una volta ferita dal suo comportamento, ma si era illuminata quando aveva di nuovo riconosciuto il suo Doc.

Così era ritornato tutto normale, anche se la situazione con Giulia non era più quella di prima, e Doc non se la sentiva ancora di riportarla allo stesso punto.

Poi però Giulia si era dovuta recare per un paio di giorni a Roma per la sua ricerca sulle benzodiazepine.

Prima che lei se ne andasse avevano avuto una discussione, sempre e solo per colpa di Andrea. Lei aveva solo cercato di confortarlo, di offrirgli una speranza, una soluzione, uno spiraglio di luce riguardo a quello che aveva scoperto su Agnese, e lui come era già accaduto tante volte dall'amnesia non aveva saputo regolare le sue parole, e aveva finito per ferirla, insinuando che la loro storia non era stata per niente importante, ma non era quello che intendeva, avrebbe dovuto fare più attenzione.

Nei due giorni in cui lei era lontana però, non c'era stato verso, non avevano potuto stare lontani, distanti, soprattutto dopo aver discusso. Non andava a nessuno dei due.

Alla fine era stata Giulia a chiamarlo per prima, lui avrebbe voluto, ma non aveva trovato il coraggio. Come sempre lei si era dimostrata quella più matura, meno orgogliosa e più coraggiosa.

Il giorno seguente aveva avuto un problema con un paziente, e lui non voleva fare affidamento sul parere di Giulia dato che se ne sarebbe dovuta andare da lì a poco, per questo si era distaccato e non l'aveva più chiamata, di nuovo.

Si erano sentiti anche un'altra volta, ed era andata a finire male: Andrea era stato aggredito da un paziente, e aveva dovuto chiudere la chiamata di colpo.

Giulia dopo poco l'aveva richiamato, voleva sapere che cosa fosse successo, ma lui non si era più fatto sentire, si era limitato a rispondere ad un suo messaggio in modo freddo, senza dare spiegazioni. Giulia era solo preoccupata per lui e non si meritava di essere trattata in questo modo.

Giulia e AndreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora