Scappa

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La gente camminava a passo svelto, chissà che impegni aveva, dei bambini passavano mano nella mano con la propria madre che teneva quelle che parevano essere borse pesantissime che la piegavano per il peso, c'era un barbone, seduto con le gambe incrociate sul bordo strada e affianco a lui un cartello che recitava "Per te un euro è niente per me è un giorno in meno senza fame"

Quasi istintivamente a Danny venne da acciuffare i soldi, non glieli avrebbe dati, però voleva sentire di avere almeno lui qualcosa, era un modo di consolarsi al fatto che non sarebbe finito così.
Per un attimo il cuore sobbalzò, non li trovava, non erano nella giacca, non erano in tasca, dove potevano essere si ripeteva, ad un tratto sentì un bambino urlare tutto emozionato
- Mamma guarda ho trovato cinque sterline!-
Il suo cervello ragionò in fretta non sapeva cosa fare ma erano i suoi unici soldi rimasti, non aveva quasi mai avuto a che fare con sconosciuti fuori dall'orfanotrofio, e se chiedendogli gli avrebbero dato del ladro?
Poco gli importava, in uno scatto felino arrivò e acciuffò i soldi di mano al bambino. Li stringeva e correva, sentiva una donna gridare, per poco concentrato sul suono non andò contro ad un cesto di frutta di una negoziante, ora anche lui gridava, comunque Daniel correva, aveva paura ma era anche super agitato, la scena gli ricordava quella dei fumetti con i supereroi che leggeva sempre prima di andare a dormire.
Piano piano il fiato riprese, solo in quel momento si accorse che si era fermato ed era arrivato ad una strada che non aveva mai sentito, Greenstreet 9.
La via era lunga, pareva infinita, più guardava l'orizzonte più gli edifici gli sembravano lontani, non c'era il fumo delle fabbriche e il cielo era limpido, non passava gente, non sentiva urla, l'unico rumore che udiva ricordava un leggero tintinnio di campane, din din, continuava, din din, più lo ascoltava più aumentava, girava la testa nel cercare di capire la provenienza, din din din, era tutto chiuso, grigio, gli edifici sembravano cader a pezzi e, ora, sentiva uno strano odore, chiuse gli occhi, come se così potesse sentirlo meglio, era dolce, ricordava un misto tra cannella, cioccolato fuso e i biscotti che le famiglie infornavano a Natale e che con il loro odore riempivano le strade, quasi sovrastavano quello di carbone, ma è proprio mentre riapriva gli occhi che vide una struttura, sembrava più moderna delle altre ma allo stesso tempo conservava un fascino antico, era in legno, rossa e bianca, spiccava in mezzo a tutto il pallidume della zona, si chiese come avesse fatto a non vederla, era accecante.

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