capitolo 4

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Angel uscì dalla sua stanza appena in tarda serata, dopo aver ricevuto una chiamata di Valentino per tornare al lavoro, schivò la cena ancora a terra lasciata da Charlie e uscì dall'hotel senza farsi vedere.

Arrivò allo studio con 5 minuti di anticipo per una volta rendendo Valentino al quanto soddisfatto.

Amorcito dato che oggi sei arrivato prima possiamo passare un po' di tempo insieme prima delle riprese.

Sorrise sadico e voglioso Valentino prendendo Angel per i polsi con la forza e trascinandolo sul divanetto del camerino con lui.

...s si Val

Il demone falena fece mettere Angel sopra di lui tenendolo per i fianchi sottili e cominciando a leccargli il collo voglioso.
Gli sbottonò rude la camicia facendo saltare qualche bottone e iniziò a toccarlo ovunque e ad affondare le unghie nella sua carne facendo sussultare di dolore il ragno.
Angel mise due delle sue braccia tra lui e Valentino per mettere invano  della distanza.

Ancora non hai capito che non puoi opporti a me Angel baby?

Io ti possiedo

Valentino bloccò i polsi del ragno mentre con le altre mani lo teneva saldo per i fianchi e baciò Angel con la forza mentre cercava invano di opporsi.

Angel sentì il veleno che secerneva Valentino dalla bocca scivolargli in gola
lentamente come un liquore amaro e presto le poche forze di Angel vennero a mancare ormai assuefatto da quella sostanza smettendo di opporre resistenza.

Valentino cominciò a mordere Angel ovunque provocandogli caldi gemiti  disorientato e gli infilò due dita nel sedere con forza che spinse il ragno ad inarcare la schiena rosso.

La falena gli sfilò i pantaloncini insieme alle mutandine, Liberò la sua erezione e lo infilò nel sedere di Angel senza troppi fronzoli provocandogli dolore.
Angel si lasciò cadere sul petto di valentino senza resistenza e concedendogli il suo corpo.

Bravo Angel baby, fatti sbattere in silenzio come la puttana che sei.

Valentino continuò a spingere violentemente dentro di lui provocandogli rantoli di dolore, ma non era abbastanza soddisfacente così mise Angel ancora stordito a pecorina con la faccia sul cuscino del divanetto e il sedere ben alzato e inarcato, lo tirò per i capelli e lo scopò con così tanta violenza che la testa sbatté contro lo schienale duro del divanetto ad ogni spinta.
Angel gemette esausto e dolorante fin che non urlò il nome di Husk chiedendogli aiuto in lacrime.

Husk? Quell' overlord fallito? E lui che nomini mentre ti sbatto puttanella?!

Valentino era rosso di rabbia tirò Angel per i capelli e lo costrinse a sollevare la testa dal cuscino con il trucco ormai sfatto.

È da lui che ti fai sbattere quando non sei qui?! Gratis per giunta?!

Ti farò riempire il culo da tutti quelli che passeranno dal mio set così tanto  che il tuo Husk solo a guardarti proverà disgusto e ribrezzo mio caro Angel...

Angel ascoltò in silenzio tra le lacrime ancora debole per il veleno

Oh sì, non avrà più neanche il coraggio di mettertelo dentro per quanto sarai pieno.

Valentino diede un' ultima spinta venendo dentro Angel in lacrime.

Tu mi appartieni ricordatelo, e non c'è spazio qui dentro per lui...che ti serva da lezione.

Disse alludendo al corpo di Angel e tirandolo fuori altrettanto bruscamente.

Ti do 5 minuti per darti una sistemata e andare sul set, non fare tardi o ti faccio recuperare i guadagni per strada.

Minacciò prima di uscire dal camerino.

Angel si accasciò sul divanetto ancora in lacrime e dolorante mentre cercava di riprendersi dal veleno di valentino a cui ormai era assuefatto.
Trovò le forze di alzarsi a tentoni solo per cercare le sue pillole di riserva senza trovarle, mise a soqquadro la sua postazione del trucco alla ricerca di qualcosa che potesse dargli conforto e fargli recuperare un po' di energia prima delle riprese.
Decise infine in un ultimo disperato tentativo di chiamare la sua migliore amica Cherri sperando che lei potesse dargli qualcosa.
Dopo pochi minuti Cherri in qualche modo riuscì ad entrare dalla finestra del camerino preoccupata per la chiamata di Angel, normalmente amava la sua compagnia...ma non poteva sopportare quando doveva venire direttamente allo studio di Valentino.
Angel corse ad abbracciare la sua amica visibilmente scosso ma cercando di far finta che nulla sia successo.
Cherri vide la faccia a pezzi di Angel, i suoi lividi e il suo animo smembrato.
Sapeva bene cosa faceva Valentino al suo amico...ma sapeva di non avere il potere per fermarlo.
Sapeva bene anche che cosa cercasse Angel, tirò fuori dalla tasca una pasticca e gliela porse preoccupata.

T tutto qui?! N ne ho davvero bisogno cazzo dovrò stare sul set tutta la notte.

Angel tremava come una foglia

Angel lo sai che sono la prima a sballarsi ma io lo faccio per divertirmi tu invece per distruggerti...lui ti sta distruggendo.

Angel era esausto...decise di prendere la pillola e continuare a sistemarsi cercando di calmarsi con quel poco che gli era stato concesso, le mani tremavano mentre cercava di rifarsi il trucco mentre Cherri rimase in silenzio a guardarlo preoccupata.

Angel...fatti aiutare da quelli dell'hotel, lo hai detto tu che avresti voluto migliorare ed essere redento.

Angel finì di truccarsi, si mise il corsetto che gli fu lasciato per recitare e se lo strinse fin quando non si tolse il respiro.

Cherri...ti voglio bene, ma ora devo proprio andare.

Disse semplicemente mettendo su uno dei suoi sorrisi falsi e lasciando la sua amica in quel camerino da sola.

Cherri non potè fare altro che andarsene, se qualcuno l'avesse trovata lì avrebbero potuto prendersela con Angel perciò pensò che fosse la soluzione migliore.
Prima di andare però lasciò sulla scrivania un bigliettino "per le emergenze" con una pillola appoggiata sopra.
Gli voleva bene non voleva danneggiarlo, ma sapeva che era già abbastanza dura per lui senza la droga.

Quella sera sul set Valentino fece ciò che aveva promesso, Angel lavorò tutta la notte fino alle 5 di mattina con un gruppo di mastini molto più grossi di lui che non si facevano scrupoli ad eseguire ogni ordine di Valentino.
Angel recitò la sua parte per tutto il tempo, ingoiando le sue emozioni e lasciando che gli altri facessero di lui ciò che volevano con un finto sorriso mentre guardava verso le telecamere.

Quando Angel uscì da lì non si reggeva nemmeno in piedi, faceva freddo e con una mano si teneva chiusa  la camicia con cui era arrivato con però i bottoni saltati.
Con altre due mani tremanti si accese una sigaretta e si incamminò lentamente verso l'hotel a pezzi.

catene - Hazbin Hotel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora