Olivia J. Pérez è una ladra di auto, abituata a vivere sul filo del rasoio nei quartieri più malfamati di New York per riscattare la vita dei suoi sogni: casa in campagna, marito perfetto e nessun criminale in famiglia.
Tale routine verrà presto di...
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OLIVIA
La villa di Devin si staglia maestosa e impotente a qualche chilometro da me.
Attraverso le ombre di un vialetto alberato che mi conduce all'anello principale dell'ingresso. E più ne sono prossima, più sembra una casa degli orrori la sua, con pareti di un legno antico avvolte dal manto misterioso di una notte tenebrosa.
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Accosto la Lamborghini e scendo con i nervi a fior di pelle, per poi scoprire di non essere sola. Ci sono altre due macchine sportive parcheggiate nel cortile d'onore, che svelano le sentinelle della villa quando la mia rabbia varca il perimetro di una residenza isolata.
In un attimo mi ritrovo davanti a due colossi in giacca e cravatta che si tengono pronti per qualsiasi evenienza: uno è pallido e corvino, l'altro scuro e dagli occhi hazel. Mi vengono incontro con centimetri che sfidando il cielo spento, sicuramente non per darmi la buenas noches.
«Chi sei?» mi chiede l'uomo dai toni più abbronzati.
«Pérez. Olivia. Dov'è Devin?» vado dritta al punto.
Il bodyguard al suo fianco e dalla cicatrice sull'occhio controlla rapidamente una lista.
«Non sei tra i suoi impegni» mi comunica con accento russo.
«Infatti sono un imprevisto»
Il mio annuncio non attende risposta. Picchietto gli stivaletti sul marmo del cortile per oltrepassare i due uomini, ma chi ha un terreno da proteggere non è propenso a dar spago all'inibitore dalla testardaggine.
Per questo vengo intercettata dal buttafuori dalla carnagione che si camuffa come una pantera in una notte funesta: mi solleva da terra, scambiandomi per un sacco di patate, e mi scorta verso l'uscita della villa.
«Ma che diavolo- lasciatemi, bastardi! Devo vedere Devin!!»
«Ma lui non deve vedere te. Tank, pensaci tu» insiste il russo mentre l'altro più muscoloso esegue l'ordine.