Capitolo 4

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Il giorno dopo...

DRIIIINNNN

"Ma che cazzo..." dice subito Jennifer irritata.
Mi alzo anche io e chiedo che ore sono, al ché lei risponde:
"Le 4:10 di mattina".
O cazzo. Siamo già in ritardo.
"Jennifer porca puttana!" dico arrabbiata.
"Che vuoi non l'ho sentita!" ribatte.
Facciamo skin care e ci trucchiamo e andiamo subito a fare colazione. Mentre preparo le fette biscottate e la marmellata per me dato che sono a dieta e il latte per Jennifer, lei scrive il bigliettino ai suoi dicendo che siamo partite. Facciamo colazione, ci laviamo i denti e poi prendiamo le valigie trascinandole nella macchina di Jenny.
"Che ore sono?" chiedo agitata.
"4:20" risponde prendendo il telefono.
"Siamo state così veloci?" chiedo come se fosse un sogno.
"Si cazzo!" risponde lei mentre gira le chiavi della macchina. Arriviamo in aeroporto alle 4:30.
Facciamo il check in e andiamo al gate 1. Sono abituata a fare viaggi, mi è sempre piaciuto infatti non ho paura dell'aereo.
Quando saliamo le hostess ci danno tutte le raccomandazioni e poi partiamo. Il decollo è la parte più difficile del viaggio, secondo me, mi vengono sempre i giramenti di testa.
Dopo 4 ore di viaggio, trascorse a continuare a scrivere la mia storia, mi addormento. Jennifer mi fa da cuscino.
Dormo per 5 ore consecutive. Beh, ho dormito per nove ore in tutto.
Quando mi sveglio è Jennifer ad essersi addormentata, ma lei sta comoda così a quanto pare, quindi non devo sacrificare il mio braccio sinistro, che uso per scrivere. Infatti continuo la mia storia. Sono al capitolo 13. Parla di una ragazza al limite delle sue forze che vorrebbe suicidarsi in mare, ma che viene "salvata" prima che potesse fare qualcosa da un ragazzo gentile, di cui si innamora. Al momento sono ad un ristorante.
Dopo due ore e mezza Jenny si sveglia e io chiudo il mio quaderno, prendendo Kill Joy. Alla fine non l'ho manco iniziato, perché le hostess dopo dieci minuti dicono di mettere a posto la propria roba. Il pranzo che avevano servito due orette prima faceva schifo, letteralmente. Non mi è mai piaciuto il cibo dell'aereo.
Comunque, non vedevo l'ora che arrivasse l'ora dell'atterraggio, perché con quella cintura e quel vestito mi sentivo come segregata in quel posto.
E non riuscivo a muovermi, il che non mi piaceva.
Quando arrerriamo sulla terra ferma di Miami dicono che possiamo togliere le cinture e uscire dall'aereo e tiro un sospiro di sollievo.
"Ehi" dice Jennifer all'improvviso.
"Si?" rispondo confusa.
"Adam verrà qui a prendere le valigie e le porta a casa, quindi noi possiamo andare a fare un giro".
Pensai se ci sarebbe stato anche il ragazzo misterioso di cui mi aveva parlato Jennifer.
"No, non ci sarà" risponde lei capendo il mio sguardo. Dopodiché mi lancia una borsa contenente i miei pattini.
"Vamos, chiquita" parla in spagnolo Jenny.
All'uscita del gate ci troviamo Adam. Jennifer gli corre incontro e quando allaccia le sue braccia al collo di lui trattengo le lacrime. Anche se alla fine, andando a prendere una bottiglia di acqua, sono scoppiata. Quando torno da loro Adam non c'è più, io mi sono asciugata le lacrime come se non fosse successo niente e Jennifer mi aspetta all'uscita dell'aereoporto. Prendiamo la navetta per andare verso il cuore di Miami e lì mettiamo i pattini. Era da un po' che non avevo quella sensazione di libertà, e ne sono stata felice.
Il nonno ne sarebbe contento, Victoria.
Lo so.
Verso le 18, vedo Adam e un altro ragazzo venire verso di noi.
"Oh, stanno arrivando!" dice Jenny e lì il mio cuore è esploso.

Michael's POV
"Michael, sono le ragazze" dice Adam indicando due ragazze sui pattini. Una di queste è Jennifer, la riconosco, ma l'altra non l'ho mai vista in giro. Quando arriviamo Adam e Jennifer si salutano e io saluto Jenny. La ragazza per tutto quel tempo era rimasta voltata di spalle.
"Dai Vic, non fare la timida" dice Adam.
Lei solo a quel punto di volta. E lì vengo travolto da un mare di bellezza. Questa "Vic" ha i capelli rossi e gli occhi azzurri ma alla luce verdi. Wow.
"P-piacere, Michael" dico imbarazzatissimo, ancora sconvolto.
"Victoria" dice lei ancora più imbarazzata.
"Dai ragazzi, andiamo a casa?" chiede Jenny.
"Ovvio" risponde Adam.
Durante il tragitto verso casa io e Vic parliamo per un po'. Devo dire che ci siamo abituati subito l'uno all'altra. È veramente simpatica e ha un cuore d'oro. Arrivati a casa le ragazze mettono le loro valigie nelle rispettive camere da letto e poi ceniamo con l'insalata di riso rimasta.

Broken Hearts 1~ Giura Che Sei MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora