Capitolo 20

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Victoria's POV
La sveglia suona. Sono le 9 in punto. Ed è già tardi.
"CAZZO!" urlo.
"Mhh" mugola Michael. Gli sorrido quando si sveglia.
"Buongiorno anche a te neh" dice alzandosi.
Rido e mi alzo.
In soggiorno troviamo già Adam e Jennifer indaffarati in cucina.
"Buongiorno al latte e al caffè" canta Jennifer.
"BUONGIORNO A CHI NON C'È" urla Adam, il più allegro del gruppo.
Ridiamo come dei pazzi, e poi andiamo a tavola, dove c'è la colazione pronta per entrambi.
"Siete nervosi?" chiede Adam, schizzando latte dappertutto.
"Potete solo immaginarlo" rispondo io, bevendo l'aranciata.
"Già, penso che ognuno affronti l'ansia in modo diverso" dice Jenny.
Annuisco, e mi alzo per andare a vestirmi.
Sono le 9 e 45.
Ho poco tempo.
Troppo poco.
Apro il portatile e ripasso i miei consigli, per un'ora circa, quando sento lo stomaco brontolare.
Bussano alla porta.
"Vic sei pront...CAZZO VIC!" urla Jenny facendo capolino nella stanza.
"Che c'è?" chiedo io.
"C'è che sono le undici e dovremmo essere già fuori" ma io sono già in piedi a prendere il completo nero.
Mi infilo velocemente la canottiera e la gonna nere e i sandali bianchi.
Poi passo al trucco, facendolo il più leggero possibile.
Metto un po' di blush allle guance, il correttore e un po' d'ombretto, il mascara e l'eyeliner. Tutto sui toni del bronzo, come sempre.
Infine aggiungo un tocco di lip oil e sono pronta.
Prendo la mia borsa bianca e metto il telefono, il lip oil, le gomme e le cuffie.
Così esco dalla stanza e vedo la figura imponente di Michael avanzare verso di me.
"Sei pronta?" sussurra.
"No, sono agitatissima" rispondo.
"Vedrai che andrà bene"
"Lo spero"
Ci incamminiamo verso un bar, per prendere un panino veloce.
Arriviamo al tavolo e facciamo l'ordine.
Quando arriva, tutti stanno chiaccherando animatamente e mangiano tranquilli.
Io invece passo la forchetta tra una foglia di insalata e l'altra, senza mangiare nulla.
"Ehi, bellissima" sussurra Michael, "mangia un po'" chiede.
"Non ho fame" replico, arrossendo per la prima frase.
"Ma in tribunale non avrai forze se non mangi" risponde.
Ha ragione.
Così mangio l'insalata e chiedo un tè al limone.
Paghiamo dopo aver pranzato.
Ci dirigiamo alla macchina.
"Che ansia" sussurro, sperando che non mi senta nessuno.
Ma la radio non è accesa, quindi mi sentono tutti.
"Andrà bene, vedrai"
Sono le solite frasi rassicuranti, ma so già che non andrà bene. Per nulla.
So già che mi verrà il panico.
So già che nessuno mi conforterà.
So già tutto, e gli altri non sanno niente.
Arriviamo in tribunale, e le pare diventano la realtà.
Farai schifo.
Manca poco.
Ripassa.
Ripassa.
Ripassa.
Entriamo in tribunale.
"Buongiorno" dice un uomo sulla quarantina dell'accusa.
Ho studiato tutta la mappa di un tribunale e come si è posizionati.
Vado verso il banco dei testimoni.
Presto sarò lì, in piedi, a parlare.
La difesa e l'accusa si dispongono.
E poi...
Arrivano gli imputati.
Oliver, Will, Amelia.
"Che trio del cazzo" sussurra Michael.
"Bene, io direi che possiamo iniziare" esclama il giudice, "Partiamo dal testimone principale, nonché vittima dell'accaduto, Victoria Smith" continua poi.
"La prego di alzarsi"  conclude.
Poi si alza anche un avvocato della difesa per quei tre pezzenti, come li definisce Michael, che dopo tutto ciò che è successo non riesco ancora ad odiare.
"Buongiorno, mi chiamo Christopher Collins, sono l'avvocato degli imputati. Le farò qualche domanda in merito agli avvenimenti di lunedì 15 luglio" dice cortese.
"P-prego" balbetto dicendogli di procedere.
Se fai in fretta, finisci prima.
"Bene. Può raccontarmi degli avvenimenti di lunedì 15 luglio. Un resoconto della giornata prima dell'incidente" sorride come se potesse capire in che situazione mi possa trovare.
Fai schifo.
Oddio, quali sono i consigli?
Brava, non ti ricordi più nulla.
Tu non riesci a parlare.
"Hahaha, quella scema non sa parlare, è muta!"
"Smith, mi sa dire che cosa le prende?"
"Stai bene?"
Ho tutti questi pensieri mentre cerco di formulare una frase di senso compiuto.
Inoltre Collins mi guarda accigliato, e ciò non migliora la situazione.
Schifo.
Che merda.
Eddai ragazzina, fatti toccare...
Oddio, quanta carne consumata.
"Guarda, lei è perfetta"
All'improvviso sento una stretta alla mano.
Michael ha fatto cambio di posto con Jenny.
"Andrà tutto bene" dice sussurrando, non facendosi sentire, dicendolo con quel tono di voce che dedica solo a me.
Così, gli sorrido e inizio.
"M-mi...Ricordo, se non sbaglio, che ero arrabbiata quel giorno. Ricordo anche il motivo, ma per privacy è meglio risparmiare questo dettaglio" prendo un respiro profondo, "perciò, non sono andata in spiaggia, come hanno fatto gli altri tre testimoni. Allora sono andata a fare una corsa. Beh, è durata più del previsto. Ho pranzato e ho continuato il mio giro finché..." mi si spezza la voce, e la stretta di Michael mi rassicura con il suo calore.
"E può descrivermi cosa è successo? Sensazioni, come era vestita e cosa ha visto prima che quell'auto la investì" dice lui.
"I-i-io...Ecco...Penso che non stavo guardando la strada ma ho visto un'ombra sfrecciare...E all'inizio pensavo che non stesse guidando così veloce quell'auto... Perciò non ho provato nulla. Ma io ero a metà delle strisce pedonali...E l'auto ha preso velocità, e...Beh poi non ho sentito più nulla. Non ricordo bene cosa indossavo, ma si che erano abiti sportivi...Li ha ritirati la polizia" una lacrima mi sfugge dall'occhio e Michael è pronto ad asciugarla con il pollice.
"Bene, signorina, per ora va bene così. Dopo che avranno parlato gli altri testimoni continueremo con lei. Non vogliamo fargliela pesare troppo" conclude Christopher, riaccomodandosi al suo posto.
Più pesante di così non può essere, guardi.
Michael, Jenny e Adam hanno poche informazioni, più che altro su quello che hanno visto quando sono arrivati sul posto.
Le loro sensazioni mi fanno piangere.
"Beh, in quel momento, volevo solo andare da lei. Ma non potevo, l'area era designata dal nastro dell'ambulanza"
"Sono crollato. C'era quell'aureola di rosso sangue e volevo tornare indietro nel tempo, per impedirle di andare a correre"
"Sono morto dentro. Letteralmente. Dato che era colpa mia, volevo riavvolgere il nastro per non fare quello che ho fatto" dice Michael, e piango ancora di più.
Ma non mi faccio vedere.
Dopodiché Michael, Jenny e Adam escono dalla stanza, ma sono sicura che sono dietro alla porta ad aspettarmi.
Sono sicura che Jenny tende l'orecchio, ma tanto so già che non sentirà nulla. Fuori dalla stanza del trubunale non si sente e vede nulla.
"Ok, signorina Smith, possiamo continuare?" chiede Collins.
"Certo" rispondo.
Ora non ho più la sua presa, quindi mi aggrappo al banco.
"I RAGAZZI ERANO UBRIACHI QUANDO HANNO COMMESSO L'INCIDENTE, QUINDI INCAPACI DI INTENDERE E DI VOLERE!" urla un signore della difesa sui quarantacinque anni al microfono, aggrottando le sopracciglia e alzando il pugno in aria.
"Signor Thompsom, per favore" dice Roger, il mio avvocato, alzando la mano come a mandarlo a fanculo, "abbiamo la dichiarazione della signorina Rock, e non sembra abbia citato alcol" continua.
"Possiamo far partire il video, per piacere?" chiede il giudice parlando per la prima volta.
Il video parte, non lo avevo mai visto, quindi rimango scioccata dal contenuto.
"In pratica quando ho conosciuto Vic, ho saputo che lei conosceva Jennifer che è la fidanzata di Adam che è il tuo migliore amico. E tu mi mancavi da morire, mi mancavi veramente tanto. Ripenso ancora oggi alle elementari come ai miei momenti più felici. Quindi io mi sono finta sua amica per arrivare a te. Perché io volevo rincontrarti, ed ero sicura che anche tu lo volessi. Allora da quando ci conosciamo, quindi dal liceo, mi sono avvicinata a loro due.
E poi ho saputo che in vacanza sareste venuti tutti, compreso te, qua."dice Megan,  prendendo un respiro rumoroso.
"Quindi vi raggiungo non solo per passare del tempo in libertà ma anche per riincontrarti.
E quando ti ho rivisto ho pensato che tu fossi diventato più bello che mai. E ho capito subito che tu fossi veramente tanto interessato a Vic. Si vedeva nello scintillio dei tuoi occhi quando la vedevi o parlavi di lei. Perciò, dato che io volevo mettermi con te e l'ho sempre odiata, ho pensato ad un modo per togliermela di mezzo. Io conosco Will e Oliver, il ragazzo che ti ha preso a pugni,e anche loro la odiano, quindi mi sono alleata con essi. E quale modo migliore se non ucciderla? La macchina era di Will, e lui e Oliver l'hanno guidata investendola. Lei adesso è in coma, ma a me sarebbe stato indifferente se fosse morta" finisce.
"Ha qualcosa da dire in merito, signorina Rock?" chiede Roger.
"I-io..." balbetta Megan, ma non riesce a completare la frase.
"Ha omesso sicuramente al suo amichetto" dice Will, palrando per la prima volta.
"Sta mentendo" dice una ragazza sui trent'anni, zoomando sulla reazione di Will, "Ha aggrottato le sopracciglia, sicuramente per difendere la sua amica" conclude.
"Signor Milligan?" chiede il giudice, "ci dica la verità. Lo scopriremmo comunque, e mi pare che la signorina Smith sia già abbastanza scossa per la dichiarazione della signorina Rock, non mettiamole altri pesi addosso, per piacere" continua facendomi un sorriso, che riesco a ricambiare con una smorfia.
"Beh si" dice Oliver, "siamo stati noi. E no, non eravamo ubriachi, abbiamo mentito. Il signor Moore aveva raccontato alla signorina Rock che avevano litigato per colpa della loro relazione. E la signorina Rock sapeva benissimo che strade percorreva la signorina Smith, l'aveva spiata un paio di volte. Così abbiamo creato questo piano. Ma anche a me sarebbe stato indifferente se fosse morta. È stata fin troppo fortunata. Insomma, la signorina Victoria Santarellina Smith se lo meritava, in fondo" dice Oliver.
"Bene, allora" dichiara il giudice, "dichiaro i tre imputati condannati a tre anni di carcere per le seguenti cause: stalking e tentato omicidio" fa un sorriso, "Avete domande?" chiede.
"Io in realtà..." dico, e tutti si voltano nella mia direzione, compresi i tre imputati, "avrei una cosa da dire".
Sei una cogliona, Vic. Avevi finito!
"Prego" concede il giudice.
"Megg" la chiamo, e la diretta interessata alza lo sguardo, "mi dispiace. Non me lo aspettavo proprio da te" concludo.
Lei in tutta risposta fa spallucce.
"Bene. Vi lascio liberi di uscire dal tribunale" il giudice mi stringe la mano.
Bene, Vic, sei stata brava.
Sfreccio fuori dalla stanza, ma non riesco ad aprire da quanto voglio andare fuori.
Finalmente riesco ad aprire la porta.
Segue il coro di "Vic!" e vado a farmi dare un abbraccio.
Voglio dimostrarmi forte con Jenny e Adam, ma so che con Michael passo essere come voglio.
Infatti vado dai primi due.
"Sei stata forte, amica mia" dice Jenny.
"Grazie" dico e ci abbracciamo.
Poi vado da Adam e gli batto il cinque.
Lo abbraccio come si può fare solo con un migliore amico.
"Sei una campionessa" urla.
Sorrido e poi vado da lui. Dalla mia dolce metà. Dal mio fidanzato.
Lui apre le braccia, e io mi ci fiondo dentro.
Scoppio a piangere, e la sua stretta calda si fa più forte.
"È tutto finito, amore" dice lui.
Piango, e piango e piango, finché quel sentimento non c'è più.
"Non dovevo passare tutto questo" dico, però mi arriva una notifica a metà frase.
Accendo il telefono e vado sulla nostra chat.

Sorellina🦄

Com'è andato il processo? xxx

In tutta risposta le mando una foto di noi quattro sorridenti, ma so che c'è una lacrima che scende sul mio viso.
Io e gli altri passiamo la serata a mangiare schifezze e a guardare film, ma la mia testa è da un'altra parte, rido per finta.
Ho superato un'ostacolo, ma non sono sicura di poter superare quello più grande: lasciare Michael.
So che potrebbe sembrare patetico, visto che viviamo nella stessa città e possiamo tranquillamente vederci, ma non vederlo tutti i giorni in casa mi farà strano.
Comunque forse è meglio non pensarci.
"Terra chiama Victoriaaa sei con noi?" chiama Adam e io, lentamente, giroa testa verso di loro. Non mi ero manco accorta di star guardando fuori.
"Si...si, ci sono. Sono solo un po' stanca, quindi vado a dormire" dico, e loro annuiscono lentamente.
Scappo in camera mia nello stesso momento in cui sto per crollare.
Infatti la mano mi trema, e, appunto, dopo che ho difficilmente chiuso la porta a chiave, crollo sulla porta, che mi fa da sostegno.
Vic, non puoi crollare così facilmente, cazzo.
Lo so.
Victoria, sei stata brava al processo, ora dormi e pensa ad altro.
Non riesco, ma ci proverò.
Prendo una pillola, come mi ha descritto il dottor Zuckerberg, e vado a letto.
Poi, pensando che dorma, Michael mi dà un bacio sulla guancia e almeno lui, riesce per lo meno a dormire, così mi alzo lasciandolo comodo.

Michael's POV
Vado a letto, e vedo Victoria posta su un lato del letto.
Ha gli occhi chiusi, ma sono certo che non riesca a dormire.
Le lascio un bacio sulla guancia e fingo anche io, tanto ero sicura che sarebbe stato uguale anche se avessi provato a dormire veramente.
Infatti, circa alle 3 di notte, la sagoma di Vic si alza dal letto, ma non accende la luce.
Perciò, va a sbattere contro lo spigolo del comodino.
Sento il suo "Vaffanculo" borbottato, e poi si dirige al computer.
Sento un video in sottofondo, e non capisco cosa sia.
Forse qualcosa per dormire, e ne ho la conferma quando Vic si addormenta sul computer.
Non può stare così.
Infatti, penso.
La prendo in braccio, e così la metto sul letto accanto a me.
"Buonanotte, amore" sussurro, e cingendole la vita con il braccio, mi addormento anche io.

{spazio autrice: ciao a tutti! benvenuti al penultimo capitolo di Broken Hearts 1.
Non vedo l'ora di fare i ringraziamenti, veramente. Nel capitolo c'è il viaggio di Vic, durante il processo, e di quanto abbia dovuto sopportare.
Ad ogni modo, comincio a scrivere il capitolo 21. Entro stasera o al massimo domattina, la storia sarà completa.
XX, ele}

Broken Hearts ~ Giura Che Sei MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora