Capitolo 16

29 7 5
                                    

2 giorni dopo...

Sono passati due lunghissimi giorni da quando mi sono svegliata dal coma, e probabilmente vorrei non essermi mai svegliata.
Mi spiego: ho un dolore lancinante agli arti e la schiena, appena provo ad alzarmi mi vengono i capogiri e sento sempre il bisogno di rimettere.
Oggi però non è stato così. Infatti sono riuscita a camminare con il deambulatore senza cadere.
Il dottore dice che è tutto normale, e che tra tre giorni mi dimetteranno.
Effettivamente vorrei tornare subito a fare il bagno, ma il signor Zuckerberg dice che ci vorrà una settimana affinché possa tornare in acqua.
Che palle.
Per fortuna la presenza di Michael mi rassicura. In questi giorni mi ha raccontato cosa mi è successo veramente, e vorrei solo vomitare al pensiero che Megan possa avermi fatto una cosa simile.
Mi ha anche detto che potrei essere la testimone del loro processo, e ho accettato. Voglio vedere quei coglioni andare in galera.
Anche se...
Vic, non ci pensare ora.
Vengo risvegliata dai miei pensieri a causa di un rumore di passi. Michael.
"Buongiorno, Mi lady!" mi saluta.
In mano stringe un sacchetto, da cui fa uscire una ciambella. Quanto mi manca quel sapore...
Peccato che per una settimana possa solo mangiare liquidi.
Che schifo.
Michael nota che sto guardando con insistenza la sua ciambella, così butta l'intero sacchetto.
"Buongiorno anche a te, guarda che se stavi facendo colazione non dovevi buttarle" faccio riferimento al sacchetto che ora giace nel cestino.
Lui scuote la testa venendomi accanto.
D'improvviso si sente un botto. Rimango paralizzata mentre una scena viene rischiarata nella mia mente.
Il nonno.
Michael continua a chiamarmi, e non riesco a rispondere.
Jennifer e Adam, di turno in ospedale assieme a Michael, fanno capolino in stanza.
Michael prova a spostarmi dal letto in braccio, ma mi metto ad urlare.
Jennifer mi accarezza il braccio, ma non resisto.
Svengo tra le braccia di Michael.

Michael's POV
Mentre io e Vic parliamo, si sente un botto. Lei si irrigidisce, e sta pensando a qualcosa. Quanto darei per entrarle nel cervello e vedere cosa le passa per la testa.
Provo a chiamarla, senza ricevere risposta.
Dopo qualche secondo, Jennifer e Adam entrano in stanza, preoccupati.
Cerco di sollevare Vic dal lettino e spostarla, ma lei comincia ad urlare.
Jenny accarezza il braccio di Vic, ma lei non ha più forze e sviene.
...

Sono passate circa 4 ore dall'incidente, e a quel punto sento un mugolare dolce.
Victoria.
Mi giro di scatto verso la sua direzione, e noto che mi sta già guardando.
"Vic, mi hai fatto prendere uno spavento!" esclamo con rimprovero, mantenendo un tono dolce. Mi deve delle spiegazioni.
"Scusa, ho avuto un attacco di panico" ammette.
"Beh, quello lo avevo capito. Mi devi delle spiegazioni" dico.
"Concordo. Sei pronto a sentire una storia lunghina?" dice divertita con una nota di tristezza.
"Ti ascolto".

7 anni prima...

Victoria's POV
Sono alla finale della mia gara di rollerblade. Sono una bambina, ho dieci anni, ma sono velocissima con questi cosi. Il nonno mi ha tramandato questa passione. Anche lui li usava quando era più piccolo, mi ha insegnato ad usarli quando avevo sei anni.
Finisco il percorso della pista sudata tagliando con il mio peso il nastro del traguardo. Ho vinto, si!!!
Guardo dritta verso la platea.
Cerco lo sguardo del nonno, è lì in prima fila che applaude.
"Beh direi che abbiamo un vincit..." inizia l'arbitro, ma viene interrotto dallo spalancare delle porte della pista.
Degli uomini che non conosco tengono qualcosa in mano.
Tutti i genitori e i bambini corrono via, e io provo a dire al nonno di andarcene, ma lui è immobile e alza le mani.
"Rob, da quanto tempo" sibila uno di loro.
"Cosa vuoi, Ed?" tuona il nonno.
Non gli ho mai sentito questa voce. Ha paura, si vede da come li guarda.
"Lo sai benissimo" continua questo Ed, "la tua nipotina Victoria" conclude.
Cosa ho fatto? Cosa vogliono da me questi qui?.
"Non te la darò mai" risponde il nonno.
Non so cosa sta per succedere. Però ho tanta paura.
"Allora scegli, Rob" dice un altro, "o Victoria, o sai cosa facciamo".
Potrei svenire da un momento all'altro.
Però un altro rumore mi riscuote dai miei pensieri. Entra un altro uomo, che piange. Rivolge a nonno uno sguardo pieno di comprensione.
"Easton, prendi la bambina" ordina il nonno.
Easton, che penso che conosca il nonno, mi prende in braccio.
"Vieni piccola" sussurra.
Provo a dimenarmi, invano.
"NO! IO VOGLIO IL MIO NONNINO! NONNO!" sto piangendo come una matta, ma io voglio il mio nonnino.
"Vic, ti voglio un bene dell'anima" dice il nonno.
"ANCHE IO NONNO, TORNI VERO?" chiedo, con dei lacrimoni che sgorgano dal mio viso.
Lui annuisce, ed esco dalla pista.
Dopo sento un rumore sordo riempirmi i timpani e mio nonno non esce più dalla pista.

Solo a pronunciare il nome di mio nonno, i miei occhi iniziano a lacrimare. Figurarsi se racconto la storia della sua morte. Infatti ora non riesco a frenare né lacrime né singhiozzi.
"Cazzo Vic, io n-non...sap-pevo nulla" balbetta Michael mentre mi guarda.
Gli accarezzo la guancia continuando a singhiozzare.
"Da que-el gior-rno non uso p-più roll-lerblade" ammetto, e lui mi guarda triste.
Mi lascia un bacio sulla fronte.
"Ti capisco, Mi lady" dice,e usa quel tono che mi scioglie dentro.
"C-come?" chiedo.
"So come ci si sente dopo la morte di uno dei nonni. Ti senti uno schifo, veramente uno schifo" dice, e annuisco continuando a piangere.
...
Nelle ore successive Michael riesce a farmi ridere, mentre faccio gli esercizi muscolari.
Riesco a distendere le gambe e le braccia e fare i movimenti complessi come correre lentamente.
Poi, Michael se ne va e arrivano i miei e Ruby.
"Ehi sorellina!" esclama Ruby.
"Ehi Robin" dico.
Ormai questo è il nomignolo che le ho dato.
Da piccole giocavano a Batman e Robin. Beh, io ero sempre Batman.
"Tesoro, sappiamo cosa è successo oggi" decreta papà, con l'aria triste.
Distolgo lo sguardo. I miei parenti sanno dei miei attacchi di panico, e sanno come calmarli.
"Si..." rispondo vaga, tanto so che Jenny sarà andata a raccontare nei minimi particolari la scena.
Parliamo ancora per un po' e poi se ne vanno, successivamente arriva di nuovo Michael.
"I dottori hanno detto che dopodomani verrai rilasciata" annuncia felice.
Annuisco sorridendo.
Finalmente potrò togliermi questi macchinari di dosso.
All'improvviso alcuni pensieri mi travolgono e ho uno sbalzo d'umore improvviso. Trattengo le lacrime alzando lo sguardo verso il soffitto.
"Ehi, ehi che succede?"chiede Michael.
"Stavo solo pensando...Dopo quest'estate come funzionerà la nostra storia?Andiamo in due licei diversi, potrebbe succedere di tutto. E se non funzionasse? E se ci lasciassimo? E se..." non mi lascia il tempo di finire che le sue labbra di posano sulle mie. Sono calde, e mi danno conforto. Si sposta sul mio collo, lasciando una scia rovente di baci.
Si ferma un attimo per parlare: "Mai permetterò che il nostro amore venga distrutto, ok? Qualsiasi cosa succeda" afferma, "sono stato chiaro?" domanda, e torna a mangiarmi l'anima.
"C-chiarissimo" rispondo.
E ci diamo la buonanotte così, lui ammirato da me e io che mi godo il suo amore.

{spazio autrice: ciao a tutti! come ho già accennato nella bacheca, avevo pensato a un sequel sempre dedicato a Michael e Victoria, magari anche un terzo volume (su questo non ho ancora le idee chiare, sono sicura sul sequel) e in teoria qualche spin off, ma sui personaggi del secondo e (eventuale) terzo volume. Magari prendo appunti sul mio quaderno e vi aggiorno in bacheca.
Intanto seguite il mio profilo ig i.libri_di.ele per eventuali minuscoli spoiler. Baci, Ele}

Broken Hearts ~ Giura Che Sei MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora