Ancora

8 2 0
                                    


La tua voce.
La sento risuonare nella mia testa.
Quelle parole.
Volteggiano tra i miei pensieri. Sono un tormento.
Ogni volta che corro, ogni volta che indosso uno zaino, ogni volta.
Rivedo i tuoi occhi che seguono il mio sguardo allibito, e la tua bocca piegata in un sorriso maligno.

Ogni volta che accade mi fai sentire come prima.
Mi sarei ammalata per restare con te.
Ma la tua presenza era come un veleno. Ogni parola una spada, ogni occhiata un senso di colpa, ogni gentilezza un dubbio.

Non mi sembrava la cosa giusta, ma sentivo di averne bisogno. Di avere bisogno di te e delle tue attenzioni.
Dei tuoi gesti gentili che soffocavano atti di narcisismo.
Una ragazza con tanti amici, ma sempre da sola.
Che aveva paura di permettere ai suoi pensieri di uscire.
Allora quando arrivasti, mi aggrappai a te. Perchè eri taciturno, non esistevano parole tra di noi.

Ho iniziato a vedere i suggerimenti velati solo quando sono rimasta a corto della tua presenza.
Allora quando oggi mi chiedono perchè faccio fatica ad appoggiarmi su una spalla o a farmi portare lo zaino, io dico di non saperlo. Perchè questa è una storia ancora troppo complicata.

CrepeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora