Capitolo 2

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Pov: Amelia

Il coltello che facevo dondolare mi cadde e rimasi a fissarlo mentre continuavo a pensare incessantemente a ciò che Elizabeth poco prima mi disse: tutto il gruppo voleva entrare a Paradise

un sogno irraggiungibile che sarebbe potuto essere mortale

l'unica città che si avvicina al nostro vecchio mondo, in cui i maledetti mostri assettati della nostra carne non esistono e dove la quiete domina

ma dopo tutto si sapeva che dopo un'apocalisse i ricchi avrebbero comunque avuto la meglio

<<Amelia alzati ci dobbiamo preparare>>
la voce di Elizabeth mi rimbombò le orecchie e mi risvegliò da i miei stessi pensieri

mi alzai dal tronco d'albero che usavamo come sedia e mi avvicinai a Elizabeth

<<cosa ti fa pensare che dopo tutti quelli che ci hanno provato invano, noi ce la faremmo?>>

la mia amica davanti a me sorrise senza continuare il discorso

noi avevamo vissuto come dei nomadi per quasi 4 anni e nonostante tutto mi piaceva perché ero viva

<<io sono d'accordo con questo piano, dovremmo per lo meno tentare>>
un voce maschile dietro di me, mi fece subito voltare

<<Dylan tu sei ancora meno affidabile>>
dissi sarcasticamente al mio migliore amico

lui si mise a ridere con la sua rissata contagiosa che lo caratterizzava, era un ragazzo dolce che li piaceva sempre scherzare e far sorridere tutti

<<io comunque non sono d'accordo con quest'assurdità, pure il capo è d'accordo con voi e purtroppo pur essendo mia madre non sono riuscita a farle cambiare idea>>

Dylan mi passò uno zaino pieno di armi e proviste per lo spostamento che avremmo eseguito la notte stessa

la presi esitante e andai dritta verso mia madre che se ne stava seduta vicino al fuoco insieme ad altri componenti del nostro gruppo

<<sono ancora sconvolta che stai sostenendo questa idea folle>>
dissi a mia madre che si alzò da dove era seduta

<<so che ti sembra un'assurdità ma il nostro gruppo non ce l'ha fa più, e se c'è un modo per vivere una vita agiata allora la coglieremo al volo>>

non concordai con le sue parole tuttavia ero ben cosciente del fatto che non l'avrei mai convinta di rinunciare a quel piano suicida

<<al tardo pomeriggio partiremo quindi preparate tutto l'occorrente>> urlò mia madre a tutti i presenti

<<a quanto pare non sei riuscita a convincerla>>
disse ridendo Dylan che era già di fronte a me insieme a Elizabeth

io gli diedi un pugno sulla spalla e non risposi alla sua provocazione

nel mentre Elizabeth sorrise senza dire nulla

lei era una ragazza dai corti capelli rossi e dagli occhi azzurri con sfumature di verde, era di media statura e aveva un corpo snello come il mio

Dylan era un ragazzo dai capelli castani chiaro e gli occhi neri come il carbone, a differenza nostra egli vantava di un elevata statura raggiungendo il metro e ottanta, e lodava di un fisico invidiabile

io invece ero una ragazza dai lisci lunghi capelli castani chiaro che mi arrivavano fino al fondoschiena, e gli occhi marroni che ricordavano quasi il miele,
la mia statura mi svantaggiava assai essendo la componente della squadra più bassa, tuttavia rimanevo la più abile e forte di tutti.

Si fece tardo pomeriggio quando partimmo e camminammo per varie miglia

<<non ti preoccupare andrà tutto bene>> provò a confortarmi Elizabeth, che si trovava alla mia sinistra

<<al massimo non ti dovrai più subire le mie battute pietose>> aggiunse Dylan che si trovava nel lato opposto

<<non sei d'aiuto idiota>> dissi scherzosa ma con un filo di tristezza al pensiero che ciò potesse veramente succedere

non volevo morire e tantomeno non volevo che morissero le persone che mi stavano più a cuore

dopo varie ore di camminata eravamo quasi per raggiungere le mura di Paradise, quando d'improvviso vedemmo una figura muoversi da sola in mezzo alla strada

un evento molto insolito visto che fuori si va avanti in gruppi, ognuno fa parte di un gruppo e vedere qualcuno da solo è un evento più unico che raro

alzammo le torce che avevamo in mano per vedere meglio di chi si trattasse e quando avemmo una figura nitida di chi fosse, ci si gelò il sangue:

Amy Miller.

The day after tomorrow Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora