Primo giorno di lavoro.

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10 settembre 2038 ore 9:30

La ragazza si trovava di fronte all'ingresso della stazione di polizia.
Entrò attraverso le porte scorrevoli e andò verso le segretarie androidi.
"Salve ha bisogno?" Chiese una delle androidi che si occupavano dell'accoglienza delle persone osservandola.
"Si salve sono l'agente T/c devo incontrare il capitano della squadra omicidi" l'androide si prese un attimo per elaborare.
"Si la sta aspettando nel suo ufficio" le diede il badge per poter passare i tornelli e si diresse con la divisa da poliziotta nell'ufficio del capitano.
Arrivata davanti alle porte di vetro busso aspettando l'ordine di entrare.

"Prego avanti, ah lei deve essere la nuova agente di polizia appena diplomata" Disse il capitano osservandola da dietro la scrivania.

"Si signore sono l'agente t/n t/c matricola 98126" Disse facendo un saluto. Era molto tesa.
"Suvvia suvvia non c'è bisogno di tutta questa compostezza siamo nella polizia non nel militare." Rise lui osservandola con sguardo addolcito.
"Mi scusi è che è il primo giorno e ammetto di essere un po tesa"
Ammise lei osservando le varie decorazioni nella stanza.
"Immagino ero anche io così il primo giorno. Sai già con chi ti hanno affiancato?" Annuisce.
"Con il tenente Anderson" l'uomo rimase un po allibito.
"Anderso?? Auguri cara."
La ragazza lo guardo un attimo confusa.
"In che senso?"
L'uomo la guardo sospirando pesantemente.
"È un periodo molto pesante per lui e come poliziotto sta perdendo un po lo smalto. Ma tutto sommato lui è davvero un bravo tenente e un cittadino onesto" Disse lui.
"Solo che devi un po cercarlo"
"Oh"
"Puoi andare la sua scrivania e quella lì nell'angolo a destra tutta in disordine.
Uscii dall'ufficio e si diresse verso la scrivania che indicava il capitano.

Effettivamente era parecchio in disordine.
Ritagli di giornale con una foto di squadra della sezione anti-droga.
"Cavolo il tenente Anderson è pluridecorato" pensò.
Si sentiva onorata all'idea di poter lavorare con una persona così ammirevole.
Osservando meglio trovo anche altro.
Un capello di una squadra che presumeva fosse di baseball.
Probabilmente era un fan di quello sport.

"Ma chi abbiamo qui?" Una voce maschile abbastanza giovanile arrivo alle sue spalle.
Sorpresa nel stare curiosando arrossi.
"Una nuova novellina?" Disse quest'ultimo. Un ragazzo dai capelli castani si avvicino con atteggiamento spavaldo.
"Non sapevo che accettavano in polizia anche le bambine" rise lui.
Non sapeva come rispondere si ritrovava a dover combattere con sé stessa nell'approccio da utilizzare: se usare le brutte maniere o rimanere professionale.
"Dai su da brava portaci il caffè pivella" rise ancora lui di gusto sistemandosi la giacca in pelle.

"Gavin piantala di rompere le palle" Senti la voce di un uomo più burbera e scocciata. Si girò e un uomo trasandato si era avvicinato alla scrivania, la barba e i capelli lunghi e grigi lasciati così trasandati facevano supporre fosse un senza tetto.
Ma i lineamenti, gli occhi. Non c'erano dubbi era il tenente Anderson.
"Cosa gli poteva essere successo per ridursi così? È totalmente differente dalla foto sul ritaglio di giornale" Si limitò a pensare la ragazza osservandolo.

"Oh Hank finalmente ti sei degnato di presentarti cose al bar avevano finito il whisky?" Commento l'agente Gavin ridendo sommessamente, risvegliando la t/c/c dai suoi pensieri.

"Ma non rompermi i coglioni brutto stronzo. Pensa ad andare a lavoro piuttosto di importunare le tue colleghe" lo rimbecco quest'ultimo ignorando il commento dell'altro.

Borbotto qualcosa prima di andarsene.

"La ringrazio tenente" Disse la ragazza osservando l'uomo sedersi alla sua scrivania. Lei rimase ad osservarlo per qualche minuto prima che lui spazientito alzo lo sguardo dai dossier li presenti e la guardò.
"Cosa vuoi?" Lei sussultò dal tono di voce così spazientito.
"Sono la nuova recluta che la deve affiancare durante I casi..." Rispose timida arrotolandosi la manica della camicia tra le mani.

Il tenente rimase lì a guardarla per un attimo per poi scattare in piedi come una molla e correre verso l'ufficio del capitano.

Si avvicino leggermente una volta che la porta era chiusa.

Non si capiva molto da quello che stessero dicendo ma da come gesticolavano animatamente capii che forse al tenente Anderson non andasse a genio la sua presenza.

Si sentii mortificata. Forse avrebbe dovuto cambiare partner?

Dopo cinque minuti buoni il tenente uscii dall'ufficio del capitano gesticolando un chiaro segno di "Va a quel paese" e uscì abbastanza nervoso e si risedette alla sua scrivania.

La ragazza si guardò in torno in cerca del da farsi.
Vide la macchinetta del caffè, così decise di prepararne uno per il tenente.

La scioccava che in quella centrale pur essendoci un angolo cucina non ci fosse neanche una moka per fare un espresso all'italiana.

Quindi decise di arrangiarsi.

Preparata la tazza di caffè torno verso la scrivania del tenente anderson.

Si schiarii la gola leggermente per non disturbarlo. Quest'ultimo si giro e la guardò con sguardo annoiato.

"Mi scusi se la disturbo tenente, volevo portarle una tazza di caffè. So che la mia presenza qui può sembrare inutile. Ma io sono qui per imparare e sono sicura che da un uomo così competente e diligente come lei posso apprendere tante nozioni che sui libri di scuola non potrò mai imparare. Non pretendo di diventare sua amica. Assolutamente. Però mi piacerebbe poterla conoscere meglio e poter lavorare insieme. Sempre se per lei sta bene. Che ne dice?" Lo guardò sorridendogli il più dolcemente che poteva.

Quest'ultimo Sospirò pesantemente.

"Ah...va bene ragazzina. Mi hai convinto."

Una Piccola vittoria.

***

Nota autrice:
Che ne pensate del primo incontro tra la nostra protagonista e hank.
Tra loro ci sarà amore e odio? Oppure nascerà un rapporto solidale?

QwQ spero che vi piaccia

"Android or Human: can they fall in love?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora