Dee
<<Che ci facciamo qui?>>
L'auto di Archer accosta davanti alla villetta di Luc, dove tutte le luci sono spente. <<Vuoi mostrarmi la sua casa? Già la conosco abbondantemente.>>
Archer ridacchia. <<No, ho chiesto un favore a Luc e non riguarda la sua casa ma la depandance che si trova nel giardino sul retro.>>
Avvampo all'istante perché i miei pensieri turbinano sul letto che si trova in quella casetta e sulle cose che Archer potrebbe farmi su quel letto.
<<Non sapevo dove altro andare per mostrarti ciò che ho fatto.>>
Adesso sono curiosa.
Lo seguo fuori dall'abitacolo, mi guardo intorno: il cielo coperto di stelle e l'unico suono è quello di un gufo appollaiato su qualche albero.
Archer intreccia le dita alle mie, sorprendendomi dei brividi che mi percorrono per tutto il corpo e del formicolio che sento nello stomaco al suo tocco.
Non so cosa aspettarmi, ho una strana eccitazione che mi striscia sotto la pelle ma non voglio dar peso a quest'emozione per tenere basse le aspettative.
Archer apre la porta della depandance, che si trova a svariati metri dalla villetta ormai dietro di noi. Mi fa cenno di entrare e l'unica cosa che vedo è.. niente.
Una volta che si richiude la porta alle spalle vengo circondata dal buio più totale.
<<Mi hai portata qui per uccidermi?>> Lo sento ridacchiare a queste mie parole ma non risponde ed è il momento che tutti i miei film mentali escano fuori lasciandomi andare in panico.
<<Guarda che tutti a casa sanno che sono con te, quindi se mi ammazzi o mi farai del male ti arresteranno senza battere ciglio.>> Sono seria e lui sbuffa.
<<Dee.>> Mi canzona. <<Fa silenzio e respira.>> Borbotto insulti che spero abbia capito, ma non faccio in tempo a ribattere che una luce bluastra mi abbaglia la vista.
Sbatto le palpebre per mettere di abituarmi al nuovo ambiente e quando metto a fuoco ciò che mi circonda resto letteralmente senza fiato.
Intorno a me c'è un esplosione di colori, non so da dove provengano, ne come abbia fatto a portarla qui ma mi trovo nel bel mezzo di un'aurora boreale.
Giro introno, incredula e sento le lacrime che pizzicano gli occhi ma rido.
Rido e piango insieme, credo di star diventando pazza.
<<Dimmi che sono lacrime di gioia ti prego.>> Il fiato caldo di Archer scivola sulle mie spalle e ad un tratto divento consapevole della sua presenza dietro di me.
Non mi volto, non sono pronta a guardare nei suoi occhi perché quell'angolo in cui avevo deciso di chiudere i miei sentimenti si è incrinato e rischierei di confessare tutto ciò che sento senza pensare.
<<Io.. come.. come hai fatto?>>
Archer si fa più vicino a me, sento tutto il peso e il calore che emana e mi rilasso contro di lui.
<<È un proiettore, purtroppo non posso fisicamente portarti lì per ora..>>
È bellissimo ugualmente ed è diventato una delle mie cose preferite ora.
<<Puoi portartelo a casa, così potrai vederle ogni volta che vorrai.>>
Annuisco freneticamente e lo sento sospirare.
<<Ricordo che hai detto che era uno dei vostri sogni guardare l'aurora boreale.>> Trattengo il fiato, sta parlando di me e Adam, mi volto verso di lui. I suoi occhi riflettono ogni spasmo di luce colorata ed è bellissimo.<<Beh, so che non è la vera aurora boreale e so che non sono Adam ma..>> Non lo lascio concludere, perché mi avvento sulle sue labbra, stringendo il suo viso tra le mani.
Archer ispira tra i denti e non perde tempo, mi morde il labbro inferiore strappandomi un gemito roco e infila la lingua nella mia bocca.
Non so cosa mi succede, l'emozione che mi pervade è talmente intensa che sento le gambe tremarmi, mi aggrappo alla sua maglia e le sue mani scivolano sul fondoschiena stringendo forte.
<<Ti tengo io.>> Sussurra e riprende a baciarmi, con movimenti feroci, languidi. Sembra letteralmente che mi stia scopando con un bacio.
Le mie mani e la mia bocca scivolano sul suo collo, le sue invece trovano i miei capelli e li stringono in pugno, mandando scariche elettriche al mio basso ventre.
Arrivo alla sommità della sua cicatrice e poso un leggero bacio sulla pelle rialzata.
Archer mi stringe forte, premendo la fronte sulla spalla e sento i suoi respiri rallentare, gli accarezzo la nuca e poso un leggero bacio sulla sua guancia.
<<Ti farà paura quello che vedrai.>> Sussurra sul mio collo, gli afferro il viso con entrambe le mani e lo guardo con determinazione. <<Mi fa più paura il fatto che tu voglia nasconderti da me. Mi fa paura che tu non mi creda tanto forte da guardarti. Mi fa paura che tu ti veda così orribile.>> Avvicino il suo viso al mio, le nostre labbra si sfiorano. <<Ma tu, non c'è modo che tu possa farmi paura.>>
Appoggia la fronte alla mia e chiudo gli occhi. <<Se non vuoi parlarmi di ciò che ti è successo, va bene, lo capisco. Tu hai rispettato i miei tempi ed io rispetto i tuoi, perché so quanto fa male rivivere un momento brutto.>> Riapro gli occhi e quando incrocio i suoi, ci leggo tristezza. <<Ma non pensare nemmeno un momento che tu non possa essere degno.>>
Lui sospira. <<Non sarò mai degno di te e quando lo capirai mi vorrai così lontano per non vedermi più.>>
Mi acciglio, confusa e arrabbiata dalle sue parole. <<Allora perché sei qui? Perché hai fatto tutto questo per me? Perché non te ne vai?>>
Lo sento respirare più forte, il suo petto che si scontra col mio seno mi accende ma resto immobile.
<<Perché non ci riesco a starti lontano.
Perché non siamo amici e non lo saremo mai. Perché quando mi sei intorno mi sento in pace.. tu mi porti la pace dentro e fai sparire la guerra, il dolore, le cicatrici. Mi basta guardarti per sentirmi così.>>
Sono colpita e frastornata dalle sue parole. <<E allora non allontanarti Archer, perché questa pace ce la meritiamo entrambi.>> E quando guardo i suoi occhi inumidirsi per le lacrime capisco, che forse, sono io a non essere degna di lui ma adesso non importa.
Non vedo nient'altro.
Non sento nient'altro se non il tocco delle sue labbra gentili che mi invitano a schiudere le mie, le nostre lingue si sfiorano, lentamente come se fosse la prima volta che ci baciamo.
Mi allontano giusto il tempo di capire dove si trova il letto e quando lo individuo, prendo Archer per la mano e lo faccio sedere mettendomi a cavalcioni su di lui.
I suoi occhi si illuminano. <<Questa è una mossa molto audace signorina.>> Sussurra e continua a sfiorarmi con le labbra, completamente ignaro di ciò che sta facendo al mio buon senso.
<<Ho la fama per essere audace.>> Rispondo e mi avvento di nuovo sulla sua bocca.
Lui mi afferra per le natiche, spingendomi sul suo inguine duro e lancio un gemito incontrollato.
<<Dio, non fare così.>> Mi dice disperato, ma la sua bocca è già sul mio collo per leccarmi languidamente, mentre io mi sto letteralmente strusciando sul suo cazzo nei jeans.
Gli alzo la maglietta e lui se la lascia sfilare, passo in rassegna del suo pettorale scolpito e pieno di cicatrici, penso che vorrei passare la lingua su ognuna di esse. I miei occhi vagano fino a trovare la cicatrice sulla spalla che continua, guidandomi verso un braccio ustionato, trasalisco. <<Quanto hai sofferto?>> Mi si spezza il cuore se penso al dolore che abbia potuto provare.
<<Tanto, ma se non fosse successo ora non starei qui, con te.>> Lo bacio sulle labbra morbide. <<Non valgo la pena, se l'alternativa è evitare di soffrire.>>
Lui mi morde il labbro, mandando una fitta di dolore misto a piacere direttamente al mio ventre.
<<Tu ne vali sempre la pena e preferirei ustionarmi altre mille volte, piuttosto che passare la vita senza averti conosciuta..>> Mi bacia veloce sulle labbra. <<Baciata..>> scende sul collo. <<Toccata..>> Passa la lingua sul mio petto ed io abbasso le spalline del vestito che liberano i miei capezzoli turgidi. <<Sentita..>> Si avventa su uno di essi, mordendo, leccando ed io non capisco più niente.
Sento che il mondo fuori sta scomparendo e che ci siamo solo noi due, la sua bocca che mi tortura l'altro seno ed io che continuo a strusciarmi su di lui, inumidendo entrambi con i miei umori.
Lo scosto, ignorando la sua faccia confusa e contrariata mentre mi calo sul suo petto per baciarlo, lo sento rilassarsi sotto di me, le sue mani continuano a muoversi sulle mie natiche con carezze pigre.
Mi scosto sulla sua fronte, alla sommità della cicatrice e la percorro con una scia di baci, scendo fino al suo braccio e lo sento tendersi per la tensione ma non mi fermo e continuo a baciarlo.
Arrivo fino ai polsi, fino a dove inizia e finisce il suo dolore e me lo prendo tutto per poi risalire fino a baciargli le labbra e poi gli occhi.
<<Ti voglio.>> Confesso. <<Ti voglio così tanto, da così tanto tempo che a volte sento che questo bisogno possa consumarmi.>> Mi guarda senza proferire parola e penso che stia per rifiutarmi quando prende la mia mano e se la porta all'altezza del cuore che sembra stia per saltargli fuori dal petto.
<<Sono già tuo.>> Sussurra e mi bacia, ribaltando la situazione: ora sono io sotto di lui, il mio vestito diventato una striscia di stoffa arrotolata sul mio ventre.
Il suo corpo torreggia su di me, proteggendo perfino i miei occhi dalle luci colorate che continuano a turbinare.
Si cala con le labbra al centro del mio petto, lasciando baci umidi fino a scendere sul mio pube.
Mi inarco sotto di lui, sentendo la pressione aumentare nel basso ventre.
Lui ispira il mio odore e sorride. <<Questo tipo di intimo dovrebbe essere vietato in tutti gli stati d'America lo sai?>> E mentre lo dice passa le dita sotto i bordi della stoffa, facendola premere sul mio punto più sensibile, premo il bacino verso di lui in una richiesta silenziosa ma mi ignora.
<<Sai..>> provo a dire. <<C'è chi apprezza un po' di pizzo.. quel vedo non vedo.>> Decido di provocarlo.
Mugugna ma non distoglie gli occhi dalla mia intimità. <<Magari dovrò iniziare a frequentare chi non disprezza ciò che indosso.>>
Bingo.
Se c'è una cosa che accomuna tutti gli uomini, per quanto gentili e buoni, è l'ego.
I suoi occhi si piantano immediatamente nei miei e sono così grigi che sembrano nuvole colme di pioggia. <<Ripetilo.>> A stento riconosco la sua voce, tanto che è roca e.. incazzata. <<Ripetilo Dee.>>
Non so che problema ci sia in me, ma questo tono non fa altro che farmi inarcare ancora di più verso di lui e la sua bocca.
<<Che c'è? Non ti piace l'idea che qualcuno si possa trovare al tuo posto, tra le mie gambe..>> I suoi occhi fiammeggiano di rabbia e io continuo a bagnarmi, aumentando il mio tormento. Ma mi piace provocarlo, perché è sempre così statico e pacifico. << E che mi faccia godere e urlare..>> prima che continui con la mia tortura, Archer si alza in ginocchio e mi tira forte per le gambe, facendo entrare in collisione le nostre intimità ancora coperte dai vestiti.
Cristo santo!
Se lo fa di nuovo vengo di sicuro.
<<Basta.>> Mi dice e fa scorrere le mani sulle cosce. <<Basta così.>>
<<Geloso?>> Si china su di me e senza preavviso mi scosta le mutandine.
<<Si.>> Confessa e infila due dita dentro, tutte, mi inarco e urlo finalmente sentendomi piena.. ma non è abbastanza.
<<Il pensiero che qualcun altro ti tocchi o ti guardi mentre sei.. sei.. così, mi manda fuori di testa. >> Muove le dita lentamente dentro e fuori, frizionando il palmo della mano sul mio concentrato di terminazioni nervose.
<<Guardami Dee.>> Non mi ero resa nemmeno conto di aver chiuso gli occhi.
<<Non mi importa che fine faremo, se saremo insieme o no.>> Mi sforzo di tenere gli occhi aperti, ma il piacere che mi provocano le sue dita e la sua voce è troppo forte.
La sua mano si ferma e io piagnucolo contrariata.
<<Ma finché ci sono io non voglio sentire di altre mani che ti toccano, altri occhi che ti guardano, altre lingue che ti assaggiano.>> Riprende a muovere le dita e non dice più niente.
Mi aggrappo al suo braccio, affondo le unghie nella pelle tesa e sudata, mentre sento l'orgasmo montarmi in tutto il corpo.
<<Quanto sei eccitante cazzo! Mi ricorderò i tuoi gemiti anche nella prossima vita.>>
<<Non ti fermare per favore.>> Riconosco a stento la mia voce.
<<Vuoi venire?>> Rallenta i suoi movimenti, facendomi gemere di piacere e frustrazione.
Annuisco velocemente. <<Per favore si.>> Lo sento inspirare tra i denti, si sta sforzando per trattenersi ma io non voglio che lo faccia. <<Scopami ti prego.>> La sua mano si ferma completamente.
<<Dimmi che sei mia e lo farò.>>
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Quando La Neve Cadrà
Romance!Nasce come Fan Fiction! Dee ha diciannove anni quando capisce che la vita ti può mettere a dura prova, ti spezza e ti forgia a modo suo. Archer vive sui campi di guerra, tra le granate e la polvere da sparo e la vita con lui è stata dura fin dalla...