Capitolo 17

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Dee

<<Come fai a dire che non è un appuntamento romantico?>>
<<Perché non lo è.>> Metto il lucidalabbra.
<<Dee, ti ha regalato la sua collana.>> Guardo il suo riflesso allo specchio, è molto contrariata.
<<Un regalo in amicizia.>>
Sbuffa e io sorrido, mi piace farla innervosire.
<<Andiamo, quale amico ti guarda ballare come se fossi l'unica persona esistente e poi ti regala un cimelio importante per lui?>>
Dovrei rispondere ma in realtà non so cosa dire. <<Kitty, lui ha capito che mi è successo qualcosa e mi ha voluto regalare questo ciondolo per tirarmi su.>>
Non l'ho convinta. <<Da amici, certo. Come quando tuo fratello mi ha regalato quel libro antichissimo dalla biblioteca.>> Alzo gli occhi al cielo. <<Ed è scontato che facciamo sesso perché siamo dei buoni amici.>>
Mi passo le dita tra i ricci per disdricarli. <<Questo non volevo saperlo.>>
Ringrazio il cielo che qualcuno abbia inventato gli auricolari per ogni volta che ho sentito rumori attutiti durante la notte.
<<Non voglio conoscere nemmeno i dettagli di come Damon ha conquistato il tuo cuore.>>
<<Ma..>> Non fa in tempo a ribattere che la testa riccia di Damon fa capolino sull'uscio della porta.
<<Si parla di me?>>
Lo guardo storto. <<Ti piacerebbe ma non sei il centro del mio mondo.>>
Lui entra e incrocia le braccia al petto con un sorriso sornione sul viso. <<Ma sono il centro del mondo di Kitty.>>
Fingo di non sentirlo e infilo i sandali.
Kitty si alza dal letto e si dirige con foga verso mio fratello. <<Smettila di gonfiare il tuo ego e lasciaci un po' di privacy.>>
Lui, ovviamente, non si muove di un passo.
<<Tu sei la mia fidanzata, lei è la mia gemella.. non esiste la privacy.>>
Continuo ad ignorarlo, giusto perché sono tentata di scaraventargli il comodino in faccia.
<<Non penso tu voglia sentire di tua sorella che si intrattiene allegramente con A..>>
<<Silenzio! Non voglio sentire oltre.>>
Mi guarda storto e a sorridere ora sono io.
<<Quindi, per la tua incolumità mentale: sciò.>> Kitty lo sta praticamente spingendo via.
<<Oh KittyKat usa gli artigli stasera mentre ti..>> Lei gli sbatte la porta in faccia, ponendo fine alle oscenità che stavamo per ascoltare. Kitty si gira verso di me paonazza, mi guarda, la guardo. <<Vomito.>> Sono esaustiva.
Il telefono mi avvisa di un messaggio e dimentico completamente la conversazione: è Archer.

"Sono in macchina sotto casa tua e c'è tuo fratello che mi sta fissando dalla finestra. Devo preoccuparmi?"

Sbuffo.
"Ignoralo, sto arrivando." Scrivo frettolosamente.

"Non vedo l'ora di scoprire in che posto misterioso mi porti oggi."

Sorrido sorniona.

<<Oh non c'è niente tra di voi, te lo si legge in faccia.>> Kitty mi guarda indispettita.
Prendo la borsa e mi avvio verso la porta. <<Ti stai fissando, Damon lo sta molestando dalla finestra. Corro a salvarlo.>> Faccio per uscire ma mi blocca tenendomi il braccio.
Mi guarda con i suoi occhioni a cui non posso resistere.
<<Qualsiasi.. qualsiasi sia la tua scelta, non pensare che io possa giudicarti, se il prezzo da pagare è vederti così luminosa.>>
Le stringo la mano e le sorrido. <<Lo so Kat. Ti voglio bene.>>
Lei mi sorride teneramente e mi lascia andare.
Mentre scendo le scale sento una morsa che mi stringe lo stomaco e non so se è il senso di colpa o la consapevolezza di essere capita e non giudicata.
Sono maledettamente confusa.
Mentre esco di casa noto Damon vicino alla finestra e lo ignoro, perché è quello che si merita quando fa lo stronzo.
<<Fai la brava con Artur e digli di tenere la mani a posto.>>
Fingo di non sentirlo e mi chiudo la porta alle spalle. Ama cambiare i nomi alle persone, soprattutto quando queste non gli vanno a genio.
Salgo in macchina e Archer già mi sta sorridendo ed io mi dimentico tutto il malumore in quel sorriso.
I suoi occhi grigi mi scrutano, infiammandomi ogni lembo di pelle che passa sotto il suo sguardo. Si sofferma sulla collana e il suo sorriso si allarga. <<Sei bellissima.>>
<<Anche tu.>> E lo penso davvero e glielo dico con la stessa naturalezza con la quale lui parla a me.
Senza imbarazzo perché con lui è così, mi sento come se lo conoscessi da sempre e fossi completamente trasparente come se lui conoscesse me, sebbene non sappia tutto il buio che mi porto dentro.
Lo squillo del cellulare ci fa ridestare da questa specie di trance in cui siamo soliti cadere.

Quando La Neve CadràDove le storie prendono vita. Scoprilo ora