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oggi sono 5 fottuti mesi che sono qua dentro,ho conosciuto tante persone,tra cui l'amore della mia vita,a pensare che qui dentro non ci volevo venire e mi facevo schifo da sola,ed adesso se non dormo nel letto della mia cella non riesco a dormire.
ad un tratto la cella si apre e maddalena ci dà il buongiorno
-ueue sveglia ci sono due nuove arrivate- dice maddalena entrando in cella
-piacere io so silvia,lei è rosa- dice silvia alzandosi dal letto
-vic ti vuoi presentare o no?- dice maddalena urlandomi contro
-sisi mi alzo- dico alzandomi di scatto,ma appena guardo le nuove arrivate corro ad abbracciarle
-già vi conoscete?- dice maddalena perplessa
-sono le mie migliori amiche- dico abbracciandole
-vi lascio,mi raccomando fate le brave,ah e vi passo a prendere tra mezz'ora- dice uscendo dalla cella
-allora,perché siete finite in questa merda?- dico sorpresa
-abbiamo ucciso l'uomo che ha messo incinta a Giulia- dice Rosaria con le lacrime agli occhi
-é stato un bene,per me e per il mio bambino- dice giulia toccandosi la pancia
-come mai lo avete fatto?- dico con determinazione
-era violento,forse l'uomo più violento che c'è al mondo,usava Giulia,la maltrattava come se fosse una pezza bagnata- dice Rosaria sedendosi
-ragazze,non ci pensate più,adesso avrete anche il mio supporto- dico abbracciandole di nuovo
-scusate se mi intrometto- dice silvia -ma adesso siamo una famiglia,quindi avrete anche il supporto mio e di rosa- dice sorridendogli
-dai ora andiamoci a preparare che tra poco passa maddalena- e corro in bagno prima che silvia e rosa lo occupino
passa maddalena e ci porta in sala comune
-ci sono due nuove arrivate- si avvicina a noi la ragazza con i capelli rossi e ricci
-ho sentito che una é incinta e hanno ammazzato entrambe il padre del figlio,che troie- si avvicina quella con le treccine che ho sentito si chiamasse crazy j il suo nome d'arte perché fa delle canzoni
-mo me rutt o cazz- salto addosso a crazy j e iniziamo a far a botte -ij t schiatt a cap me capit?-
la rissa scoppia furiosa, con grida e schiamazzi che riempiono la sala comune. crazy J non si tira indietro e risponde ai colpi, mentre le altre detenute formano un cerchio attorno a noi, incitando e urlando. Maddalena corre verso di noi, cercando di farsi strada tra la folla.
-basta,fermatevi subito- urla Maddalena, cercando di separarci.
finalmente, con l'aiuto di alcune altre guardie, riescono a dividerci. sento il sangue che mi pulsa nelle orecchie e la rabbia che mi scorre ancora nelle vene. crazy J mi lancia un ultimo sguardo carico di odio prima che la trascinino via.
-siete impazzite?- Maddalena ci guarda tutte furibonda. -non è così che risolviamo i problemi qui dentro-
mi sistemo i vestiti, cercando di calmarmi. Silvia e Rosa mi si avvicinano, preoccupate.
-vic, stai bene?" mi chiede Rosa, mettendomi una mano sulla spalla.
-sì, sì, sto bene. ma non potevo lasciar passare quello che ha detto-  rispondo, ancora tremante.
-sapete cosa succede adesso, vero?- Maddalena continua, la sua voce ferma e autoritaria. -punizioni per entrambe. e questo non vi aiuterà a sopravvivere qui dentro."
ci portano via, separandoci dalle altre. mentre camminiamo lungo il corridoio, sento il peso delle conseguenze che ci aspettano. so di aver agito d'impulso, ma non potevo tollerare che qualcuno insultasse le mie amiche, soprattutto considerando quello che hanno passato.
il tempo in isolamento passa lentamente, lasciandomi troppo spazio per pensare. quando finalmente vengo liberata,la sera,perché non avevo iniziato io con le parole,quindi avevo una punizione più "breve", maddalena mi accompagna in cella e trovo le ragazze ad aspettarmi.
-pero che tu abbia imparato la lezione- mi dice Maddalena, il suo tono un po' più morbido questa volta. -qui dentro, dobbiamo trovare altri modi per risolvere i nostri problemi-
annuisco, sapendo che ha ragione. Ma so anche che, nonostante tutto, difenderò sempre chi amo, perché in questo inferno, la nostra amicizia è tutto ciò che ci rimane.
le luci si spengono ed io mi infilo a letto e mi addormento pensando a micciarella,la sera stessa però sentiamo dei rumori di passi fuori la cella
le luci si accendono all'improvviso. mi sveglio di soprassalto, il cuore che batte all'impazzata. le altre ragazze si alzano rapidamente dai letti, tutte con la stessa espressione confusa e allarmata.
-svegliatevi, è un'emergenza- Maddalena grida mentre apre la porta della cella. -tutti in fila e seguitemi-
usciamo rapidamente, formiamo una fila nel corridoio e seguiamo Maddalena attraverso i labirinti della prigione. non ci dice cosa sta succedendo, e l'aria è carica di tensione. finalmente arriviamo in un'area che sembra una sala riunioni. altri detenuti sono già lì, confusi e preoccupati.
-che sta succedendo?- sussurra Silvia a Rosa, che scuote la testa, incapace di rispondere.
un ufficiale di alto grado entra nella stanza, seguito da alcune guardie. -abbiamo ricevuto una minaccia di sicurezza- annuncia, la voce ferma ma grave. -per precauzione, dovremo trasferirvi in un'altra ala del carcere,stanno evadendo alcuni detenuti e tengono la direttrice e le guardie in ostaggio,vi preghiamo di mantenere la calma e seguire le istruzioni delle guardie-
a quelle parole sbianco,in mezzo a tutti noi non vedevo micciarella,quindi inizio a correre fuori dal campo dove ci avevano portato e le guardie mi inseguono però riesco a vedere alcune luci e coltelli,sono in mensa,così arrivo e trovo micciarella lì, uno dei ragazzi gli teneva un coltello puntato al suo collo
-amore mio- gli urlo e lui si gira
-vic allontanati perfavore,ti prenderanno in ostaggio- dice micciarella con le lacrime agli occhi
-non posso lasciarti- urlo, il cuore che mi batte all'impazzata. le guardie dietro di me gridano ordini, ma non riesco a sentire nulla se non il suono della mia stessa paura.
-Vic, ti prego- implora Micciarella, la sua voce tremante. -devi allontanarti. non posso permettere che ti succeda qualcosa-
faccio un passo avanti, ignorando le urla delle guardie. -non ti lascerò- ripeto, la voce decisa. -siamo arrivati fin qui insieme, e non ti lascerò adesso-
il detenuto con il coltello al collo di Micciarella si irrigidisce, gli occhi che passano da me a Micciarella, e poi di nuovo a me. -allontanati, o lo faccio fuori- ringhia, stringendo la presa.
-ti prego, non farlo- dico, alzando le mani in segno di resa. -possiamo trovare un modo per risolvere tutto questo senza che nessuno si faccia male-
-si,una soluzione ci sta- dice alzandosi -uagliu pigliat a uaglion e stu scem e purtatl ca dint,l'amma tené in ostaggio pur a ess- dice riferendosi ai ragazzi ma guardandomi negli occhi con uno sguardo assassino e loro così fanno,mi portano dentro minacciandomi con un coltello di entrare,poi mi buttano per terra vicino micciarella Sono a terra, vicino a Micciarella, con il cuore che batte furiosamente. le guardie gridano ordini mentre i detenuti armati si muovono nervosamente attorno a noi. la situazione è critica e ogni secondo che passa potrebbe essere l'ultimo.
-vic, sto bene, stai calma- sussurra Micciarella, cercando di rassicurarmi.
-non possiamo lasciarli farla franca- gli rispondo, guardandolo negli occhi. -dobbiamo fare qualcosa-
uno dei detenuti, probabilmente il capo, ci osserva attentamente. -state zitti e non fate mosse stupide, o finirete male entrambi- minaccia con un tono glaciale.
le guardie cercano di negoziare, ma è chiaro che i detenuti non sono disposti a cedere facilmente. ogni secondo sembra durare un'eternità, e la tensione cresce.
improvvisamente, uno dei detenuti si distrae per un momento, e vedo un'opportunità. con un movimento rapido, afferro una sedia vicina e la colpisco contro la testa del detenuto che ci teneva d'occhio. Micciarella, prontamente, colpisce un altro detenuto al fianco, facendogli cadere il coltello.
la confusione esplode nella mensa. le guardie approfittano del caos per intervenire, bloccando i detenuti e mettendo fine alla rivolta. in mezzo alla mischia, Micciarella e io ci abbracciamo, finalmente liberi dalla minaccia immediata.
le guardie ci separano di nuovo, portandoci fuori dalla mensa. Maddalena arriva, il viso pallido ma determinato. -avete fatto un casino- dice, la voce tremante di emozione. -ma avete anche salvato molte vite-
le sue parole mi colpiscono come una lama. -e ora che succede?- chiedo, la voce rotta.
-adesso vi portiamo in infermeria e dovete stare calmi-
in infermeria, le luci brillano forti sopra di noi mentre le infermiere ci visitano per assicurarci che non abbiamo riportato ferite gravi. il mio corpo è un insieme di contusioni e tagli, ma la mia mente è sollevata, sapendo che Micciarella è salvo.
Maddalena arriva poco dopo, il viso segnato dalla stanchezza. -come vi sentite?- chiede, la sua voce più gentile del solito.
-meglio, grazie- rispondo, scambiando un'occhiata con Micciarella. -cosa succederà ora?-
-ci saranno delle conseguenze per quello che è successo- dice Maddalena con un sospiro. -ma non a voi che avete agito per proteggervi e per difendere gli altri. questo sarà tenuto in considerazione-
mentre Maddalena parla, noto un movimento furtivo nella stanza. Silvia e Rosa sono arrivate con un Giulia e Rosaria portando coperte e cibo. si avvicinano a noi, i volti preoccupati.
-Vic, Micciarella, come state?- chiede Silvia, passando una coperta a Micciarella.
-stiamo bene- rispondo, sentendo un nodo in gola. -grazie per essere qui-
Rosaria si siede accanto a me, prendendomi la mano. -non sei sola, Vic. Siamo una famiglia, ricordi? affronteremo tutto questo insieme-
le sue parole mi danno forza. guardando Micciarella, sento una rinnovata determinazione a superare ogni ostacolo. abbiamo sfidato la morte e siamo ancora qui, insieme.

nisciun t vo comm t vuless ij//micciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora