4 • Martina

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Sono esausta. Non auguro a nessuno di andare a fare una sessione di shopping con Rihanna Ferrari, è un vero e proprio incubo. Siamo andate al centro commerciale insieme, mio padre è stato così gentile ad accompagnarci e andare via, al ritorno verrà sua madre a prenderci, ma non abbiamo ancora trovato niente per la festa. Rihanna ha ovviamente puntato ai negozi dove i capi hanno troppi zero nel prezzo, ha insistito e ha voluto comprarmi una borsa firmata Saint Laurent, una bellissima borsa questo è ovvio, ma costa più dello stipendio dei miei genitori, e lei ha deciso di regalarla a me. Non so se mi spiego, una borsa di millenovecento cinquanta euro, non è propriamente un regalo da fare ad una amica. La borsa è in pelle trapuntata, bianca con la catenina e il logo oro, è davvero stupenda ma è un gioiellino che non potrei sfoderare in giro, insomma i vestiti che ho sono di Shein o boutique del posto che hanno prezzi accessibili a tutti, di certo non sono adatti a quel genere di borsa. «Sul serio Anna, siamo venute qui per trovare qualcosa da indossare sabato, non per comprarmi una cavolo di borsa che costa veramente troppo», «puoi smetterla? Accetta il mio regalo e chiudi il becco, per favore», le ho detto almeno una cinquantina di volte che non posso accettare un regalo del genere, ma sembra sorda per quanto si impegni a non ascoltarmi.

«Sono seria, è davvero troppo per me non saprei nemmeno abbinarla decentemente, e poi ti ho detto mille volte che non devi spendere i tuoi soldi per me», so che non ha alcun problema a concedersi cose costose e di valore, ma fa la differenza se le prende per me. Voglio che con i suoi soldi vizi sé stessa, accontenti sé stessa, non me.

«Senti Tina lo so che ti senti in difetto perché per te è un costo elevato, ma per me è davvero come se fossero cinque centesimi; quindi, puoi stare tranquilla non mi hai prosciugato il conto in banca. Rilassati, ti ho solo fatto un regalo, so che ti piaceva molto, se posso farti felice, perché devi impedirmelo?», «perché i tuoi soldi non sono infiniti e non devi sprecarli così, devi conservarli per costruire il tuo futuro. Ti ringrazio, perché adoro questa borsa, ma non devi accontentare me», si ferma nel bel mezzo delle scale, forse al piano di sopra troveremo qualcosa da mettere che non costi così tanto, se ci arriviamo sane e salve, per poco non ho perso l'equilibrio.

«Bene, allora prendi la borsa e basta, sarà l'ultimo regalo sostanzioso che ti farò, va bene?», annuisco perché so bene che con la sua testardaggine insistere è causa persa e continuo a salire le scale, Rihanna ha già messo gli occhi sul negozio di Gucci, che naturalmente snobbo neanche fosse il mio nemico.

«Andiamo a dare un'occhiata», naturalmente non si lascia destare dal suo obiettivo, entro con lei col presupposto di non esprimere alcun pensiero sulla merce, altrimenti sarebbe capace di prendermi qualsiasi cosa.

«Questa sarebbe l'alta moda?» esclamo spontaneamente, mi sembra veramente assurdo, ci sono capi orrendi e a Rihanna piacciono oltretutto. «Senza offesa ma non ne hai mai capito niente di moda Tina, questi sono dei capolavori imbattibili», secondo me è l'influenza della madre, altrimenti non si spiega il perché le piacciano questi stracci che vendono per oro. «Anna, senza offesa ma hai dei gusti veramente discutibili, questi vestiti sembrano usciti direttamente dall'armadio di mio nonno, ed è grave considerando che sono abiti da donna», sussurro per evitare che il mio pensiero arrivi alle orecchie delle commesse, saranno anche vestiti discutibili ma non voglio fare brutta figura, dopotutto se vendono queste cose, probabilmente piacciono prima a loro.

«Prenditi pure gioco della moda, ma sappi che ti stai sbagliando, di grosso. Guarda questo, non è meraviglioso?», mi mostra un coordinato, un maglioncino a mezzamanica nero con la stampa del loro logo bianco e una gonna fatta allo stesso modo, solo che la gonna ha una striscia rigata bianca per mettere in evidenza il girovita.

«Non lo è, ma ammetto che rispetto ai vestiti alla nonno, è carino», Rihanna sbuffa e dopo aver chiesto indicazioni a una commessa, si dirige al camerino. Aspetto fuori, mi guardo intorno e penso che davvero non ne capisco niente della moda, anche se queste cose piacciono sul serio, io le trovo abbastanza ridicole, non potrei mai indossarle, oltre che per il prezzo, anche per come sono. «Secondo me è perfetto, anche se andiamo in discoteca non vuol dire che dobbiamo farlo senza stile», vedo Rihanna volteggiare felice su un tacco dodici, sembra propriamente a suo agio, come se fosse stata addestrata sin da bambina a fare questo nella vita, indossare delle scarpe scomodissime come se fossero delle scarpe da ginnastica. «Devo ammettere che ti sta da dio, la gonna ti fascia perfettamente e il maglioncino ti risalta, ecco perché ti dico che anche con un sacco della spazzatura addosso saresti sempre magnifica», ciò che le ho detto lo penso davvero, è la mia milanese preferita, nonché l'unica che conosco, ma questo non vuol dire che sia di parte, è oggettivamente stupenda di suo. «Grazie, come sempre sai lusingarmi meglio di qualsiasi ragazzo», «cosa te ne fai di un cretino quando hai me?», la prendo sempre in giro perché le piace Giovanni e, secondo me, non poteva farsi piacere ragazzo più idiota sulla faccia della terra, e poi solitamente, arriccia il naso sembrando una bambina, il che mi fa sempre ridere.

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