Stasera andiamo a ballare tutti insieme, i miei amici di classe ed io, al Déjà-vu, un club molto conosciuto, nonché locale di cui mio fratello è il socio del proprietario, non vedevo l'ora di andarci, perché non avevo messo in conto il fatto che ci sarebbe stato anche lui. A quanto ho capito, ci sarà anche la scuola accanto alla nostra, non posso di certo lamentarmi, quell'istituto è pieno di ragazze belle, inoltre abbiamo stretto amicizia con alcuni ragazzi; quindi, si può dire che ci sarà da divertirsi. Quello che frequento io è un istituto tecnico, seguo l'indirizzo di informatica e, come potete immaginare, non è molto gettonato tra le ragazze, in tutta la struttura ci saranno sì e no cinque di loro, contando che la nostra scuola ospita più di mille alunni... direi che sono davvero troppo poche, e quelle carine sono sempre già impegnate, spesso con qualcuno della scuola. Sono tornato da poco a casa, mio fratello non c'è, come al solito non pranza mai a casa: è sempre in giro con i suoi amici a fare solo dio sa che cosa, ormai non fa quasi più parte della famiglia.
«Stefano vieni a mangiare», mia madre, Celeste, è una donna raffinata, le piace prendersi cura di sé stessa ed è in perfetta forma, potrebbe tranquillamente sfigurare qualsiasi ragazza della mia età, la sua bellezza è qualcosa di unico al mondo. «Arrivo» spengo la playstation e saluto il mio migliore amico, Salvatore, con cui gioco a qualsiasi ora del giorno. Entro in cucina e sento un buon profumino, scommetto che ha cucinato la pasta con il pesto, è da tanto in effetti che non la mangio.
«Cos'è questo buon odore?» mi avvicino al piano cottura e tolgo il coperchio dalla pentola per constatare che le mie narici sono ottime, è proprio pasta con il pesto, «vai a sederti, è quasi pronta», annuisco e prendo posto a capotavola, siamo sempre soli a pranzo, mio padre lavora in una pescheria vicino casa che però, a differenza delle altre, fa orario continuato, questo perché a pranzo cucinano direttamente i pesci che vendono, così che la gente possa mangiare subito, senza perdere tempo a pulire e cucinare. «Buon appetito», mi alzo per prendere l'acqua rigorosamente naturale e a temperatura ambiente, poi inizio a gustare il mio piatto, adoro la cucina di mia madre, potrei mangiare cinque piatti consecutivi senza fermarmi, anche se non si direbbe visto che non sia poi così robusto, ma ho davvero un gran appetito solitamente, probabilmente non metto massa per colpa del mio metabolismo veloce.
«Era davvero ottima mamma, come sempre», mi sorride felice che mi sia piaciuto, come potrebbe essere altrimenti?
«Mi lusinghi sempre amore», mi dà un bacio sulla fronte e va ad aprire la porta, la sua pausa è finita: lavora da casa come estetista, prende gli appuntamenti e le signore o le ragazze, vengono direttamente da noi a farsi curare le unghie, che poi ancora non capisco il perché, insomma, secondo me, non è per niente necessario farlo. Finisco di togliere io la tavola e metto tutto in ordine, saluto mia madre e la signora Sofia, una donna di sessant'anni che ancora insiste nel farsi le mani quando ha la pelle piena di rughe, però posso dire che almeno è simpatica e poi acconsente tutto ciò che dice mia madre senza farla impazzire, mi dileguo. Vado in camera mia, in realtà è anche la camera di mio fratello, nonostante sia abbastanza stretta, ci entriamo in due. Le pareti un tempo erano state blu, poi crescendo siamo cresciuti e abbiamo deciso che era arrivato il momento di cambiare colore, adesso sono di un grigio neutro, non troppo chiaro ma nemmeno scuro, sulla sinistra ci sono i nostri letti: quello sotto è il letto di mio fratello, Kevin, mentre quello sopra è il mio. Accanto ai due lati ci sono due comodini, sull'altra parete c'è l'armadio che condividiamo e un piccolo comò con sopra un televisore vecchio stile, ma almeno funziona e soprattutto si connette a Internet, così posso giocare quanto mi pare e piace. Sul muro, accanto alla porta, Kevin ha attaccato un poster de i queen, il gruppo rock degli anni Settanta a detta sua più forte che sia mai esistito, a dire il vero a me fa un po' inquietudine la faccia di Freddie Mercury, con quel super baffo. Sono solo le due del pomeriggio e non ho per niente voglia di mettermi a studiare per lunedì, mi rovinerebbe l'umore e andrei a ballare senza voglia. Mi appoggio sul letto, apro whatsapp e rispondo a una ragazza che, tramite un mio amico, ha avuto il mio numero, devono smetterla di cercare di farmi uscire con chiunque. La verità è che da un po' di tempo mi sono accorto che, ogni volta che porto maya fuori, la mia cagnolina, e passo davanti ad un palazzo giallino, al secondo piano vedo sempre la stessa ragazza con la coda dell'occhio. Mi osserva, e chiunque penserebbe che è una psicopatica, ma a me intriga, forse mi piace pensare che abbia capito che esco solo il sabato e la domenica con maya, durante la settimana Kevin si occupa di lei ma fa il giro opposto del mio quindi dubito che abbia visto anche mio fratello. Può sembrare strano, ma se c'è qualcuno con cui mi sento in competizione, quello è senza ombra di dubbio lui, mio fratello è sempre stato il rubacuori della famiglia, quello che, anche se respira soltanto, ha mezza Napoli ad osservarlo con la bava alla bocca. E io ho sempre preso questa cosa come un'ingiustizia, un modo per sminuire me anche se probabilmente non se ne frega nemmeno, a me però importa, sono sempre stato fin troppo invisibile per il mondo, adesso so che per qualcuno non lo sono mi sento meglio. Voglio assolutamente scoprire come si chiama, credo che frequenti la scuola accanto la mia, una volta avrei giurato di intravederla all'ingresso, spero di non sbagliarmi: stasera potrebbe essere l'occasione per conoscerla, sempre se non ho preso una svista quel giorno. La vibrazione del cellulare mi allontana dai miei pensieri, Salvatore mi sta chiamando, probabilmente vuole fare una partita ma non ne ho proprio la voglia, spengo il cellulare e mi addormento, la scuola alle otto del mattino dovrebbe essere illegale, mi sento stanco senza aver fatto niente.
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Fall in love secretly🍒
Chick-LitDue giovani ragazzi costretti ad amarsi nel buio della notte e nel silenzio del vento, lontani da occhi indiscreti e da voci rumorose. Un amore impossibile, una certezza: le loro famiglie sono come il ghiaccio e il fuoco. Decisi a viversi nonostant...