Aveva scelto verità, io onestamente speravo in un altro obbligo per poter continuare a baciarlo.
<<Che cosa provi realmente per me?>>, glielo chiesi, ma avevo assolutamente paura della sua risposta.
<<Mi piaci, sei simpatica, con te si può parlare di tutto, sei bella e sei mia amica>>, mi rispose sicuro di quello che stava dicendo.
"Sei mia amica", me lo ripetei dentro alla testa. Quello che aveva detto prima di quella frase mi aveva fatto sperare in qualcosa, ma poi "sei mia amica", mi aveva fatto storcere un po' il naso.
<<Obbligo o verità>>, continuò ancora lui.
<<Verità>>
<< Ci sei rimasta male per quello che ho detto? >>, mi chiese lui scherzando, forse aveva notato qualcosa dalla mia espressione.
<< Si >>, risposi nettamente io.
<< Beh siamo amici in questo momento, nessuno dei due ha parlato di volere qualcosa di più >>, sembrava stronzo, ma aveva perfettamente ragione. Forse mi stavo illudendo o forse mi stava illudendo lui di proposito, non ci capivo più niente.
Poi proseguì lui << Vorresti fossimo più che amici? >>.
Lo guardai con un sorrisetto un po' perverso, lo volevo tenere sulle spine anche io, volevo giocare pure io al suo stesso gioco; e poi gli dissi << Forse si e forse no, chi può dirlo? >>, feci spallucce.
Ci mettemmo a ridere.
Improvvisamente il gioco era finito e me lo ritrovai che mi stringeva forte.
<< Mollalo >>, mi sussurrò all'orecchio, feci quasi fatica a sentirlo.
Rimasi appoggiata alla sua spalla, con gli occhi sbarrati; che cosa voleva dire quella frase? Perché mi stava chiedendo questo?
Gli occhi ormai mi si chiudevano, volevo tornare in camera mia e cadere in un sonno profondo, ma non avevo le forze.
<< Portami a letto per favore, non ce la faccio da sola >>, chiesi a Marco
<< Ti va di rimanere qua con me per stanotte? >>, mi disse sotto voce, e poi aggiunse << Pesi troppo da portare in braccio >>, si mise a ridere facendo più piano possibile.
Non avevo nemmeno le forze per tirargli un buffetto o per protestare. Acconsentii alla sua proposta con un leggero movimento del capo e crollai in un sonno profondo.
...
<< Ehi, Marco, svegliati >>, sentii una voce chiamare Marco mentre ci scuoteva entrambi per fare in modo che aprissimo gli occhi.
<< Che ore sono? >> chiesi io ancora con gli occhi chiusi.
<< Sono le cinque di mattina >>.
Cercai di aprire gli occhi, davanti a me un'ombra scura. Era Leonardo, il compagno di stanza di Marco che era tornato dopo una nottata a bere e a ballare al pub.
<< Che ci fate voi due qua? >>, ci chiese con un sorrisetto malizioso appena noi riuscimmo ad aprire gli occhi.
<< Non viaggiare troppo con la fantasia, abbiamo solo dormito >>, gli rispose Marco.
<< Si si, come dite voi >>, gli rispose non credendoci troppo. << Anna ti conviene andare in camera tua prima che ti beccano i professori >>, si rivolse poi serio verso di me, << Non vorrei trovarmi in mezzo pure io, anche se non mi dispiacerebbe >>, ed ecco lì un altro sorrisetto perverso, che si trasforma in risata.
STAI LEGGENDO
GIURA DI RESTARE
ChickLitRomanzo in via di sviluppo. Apprezzo consigli per migliorarlo. Grazie mille. Anna e Marco si conoscono tra i banchi di scuola, diventano migliori amici, sono complici in tutto, ridono e scherzano a non finire. Finché a un certo punto si accorgono d...