Parte 3

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Continuavo a mangiare pochissimo, la mia cena di ogni notte era il the caldo con un po' di limone. Arriva poi una notte nella quale dormivo apparentemente tranquilla, mi sveglio, sento il cuore scoppiare e non riesco più a respirare, mi sento letteralmente morire. Corro in camera dai miei genitori, che si spaventano, tentano di calmarmi, così come avevano fatto quell'altra notte. Ma tutto ciò non ha funzionato. L'unica soluzione è stata portarmi in Pediatria a farmi controllare. Arriviamo in Pediatria, mi fanno entrare, chiedono tutto ciò che è successo ed ecco la diagnosi: attacchi di panico. Ma quella non fu l'unica notte in Ospedale, ce ne furono molte altre, anzi, avevo preso l'abbonamento, sempre la stessa diagnosi e sempre le stesse gocce per calmarmi. All'ennesima passata lì, i medici decidono di prenotarmi un day hospital nei giorni successivi, uno dei tanti fatti. Iniziano le mille visite e vengo messa a dieta, come se non fossi già a dieta ristretta di mio, curva glicemica per escludere il diabete, visite ginecologiche per escludere problemi ormonali e nel mentre gocce di Ansiolin ogni giorno. Una vita del genere a undici anni non me la sarei proprio aspettata e mai l'avrei voluta. Inizio il secondo anno delle scuole medie, ritorno al mio amato studiare, nonostante le continue crisi di panico. Arriva il mio compleanno e ricevo una sorpresa immensa, non ci credevo, i miei genitori mi avevano regalato un pianoforte. Un meraviglioso pianoforte. Il mio sogno. Ovviamente ogni singolo secondo libero lo passavo al pianoforte, ad amarlo, ad appassionarmi sempre più. Tutto questo anche per merito del mio professore di Musica, che aveva detto a mia madre che ormai non aveva più nulla da insegnarmi, che sarei dovuta andare al Conservatorio a studiare pianoforte. Inoltre sempre quell'anno ho suonato nel concertino di Natale, sia nella mia scuola, che in un'altra. Mi fa un po' ridere ripensare al giorno in cui dovevo suonare nell'altra scuola, ero in classe e morivo dall'ansia, mando un messaggio a mia madre per portarmi le gocce dell'Ansiolin e, quando vengono a prendermi, inizia una sorta di interrogatorio sul perché volessi le gocce, sul perché avessi ansia e blabla; molto semplicemente avevo vergogna di presentarmi davanti a gente sconosciuta e addirittura suonare. Fa meno ridere che non mi abbiano dato le gocce, però è andata comunque benissimo. Termina anche quest'anno, sempre con ottimi voti. Al terzo anno delle medie inizio a parlare su Facebook con un ragazzo di una pagina, un ragazzo autolesionista, io cerco di confortarlo, leggo le parole nella sua pagina e mi ci ritrovo, ero stanca di quella vita, diciamo che ci piacciamo, per quanto ci si possa piacere tra due sconosciuti. Molto incosciente da parte mia. Fatto sta che questo ragazzo sparisce, non si sa che fine abbia fatto. In quest'ultimo anno di scuola però c'è una grande novità, la gita scolastica e i miei genitori, seppur con tante paure, decidono di lasciarmi andare. E anche qui, in questa nuova esperienza, accadrà qualcosa che mai mi sarei aspettata... 

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