💙Capitolo 5-Jason🌷

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Potresti provare con un arricciaspiccia,

magari ti trovi più a tuo agio


Il campanello della suite suona e io, che dormivo così profondamente, mi spavento.

Dio, ma che ore sono...avrò riposato due ore se sono stato fortunato.

Sbuffo e nascondo la testa sotto il cuscino.

Suonano ancora, ma decido di ignorarlo. Chiunque sia...

Dopo due tentativi, si arrende.

Finalmente sto per riaddormentarmi, quando suona il cellulare.

Ringhio contro il materasso.

Allungo la mano senza togliere la faccia da quel bellissimo nascondiglio, rispondo andando per tentativi con il dito e porto il telefono sotto il cuscino "Sto dormendo!"

"Stai dormendo ?!" E ride "Ma dai, che sciocco. Cosa stai dicendo Jay-Jay? Sono le due di pomeriggio, non prendermi in giro" e conclude con quella risata acuta e piena di "i" che mi fa sempre venire voglia di tapparmi le orecchie.

"COSA?!" mi alzo di scatto e stringo gli occhi scontrandomi con la luce abbagliante dello schermo per leggere l'ora.

Appoggio il telefono sul materasso per passarmi le mani sulla faccia più volte e strofinarmi gli occhi, poi le passo tra i capelli.

No, mi serve qualcosa di meglio per svegliarmi per bene.

Intanto Lucrezia non fa altro che parlare.

Ma come fa?!

Vado in bagno, mi sciacquo per bene il viso e una volta che mi sono ripreso mi incammino nuovamente verso il letto.

Riprendo in mano il cellulare, ma nessuno parla più.

Risuonano il campanello.

Alzo gli occhi al cielo.

Un'immagine di Bianca che fa la stessa cosa mi passa per la mente.

Suonano ancora.

"Arrivo! Per l'amor del cielo!"

Vado ad aprire.

"Non stavi più ascoltando, vero?!" Mano destra sul fianco, occhiali da sole Prada sulla testa, vestito attillato verde chiaro quasi inguinale, scarpe di vernice fucsia con un tacco a spillo 10 o 12 abbinate alla mini-borsetta altrettanto fucsia e altrettanto troppo appariscente che si trova adagiata sul braccio sinistro, la cui mano piena di anelli e anellini punta il dito indice contro il mio viso.

Appoggio rassegnato la tempia sullo stipite della porta "Ciao Lu" dico con un sospiro.

Le spunta un sorriso sulle labbra fucsia (ovviamente) e poi mi si getta al collo e io faccio appena in tempo a reggermi al muro evitando di cadere per terra. "Ciao tesorucciooooooo".

Respira Jason. Sii gentile.

****

"Mi sei mancato un sacchissimo, Jay-Jay" mi dice stringendomi le guance come si fa con i bambini un po' cicciottelli e facendomi girare la testa a destra e sinistra.

"Mm-Mhmm"

"Mm-Mhmm? Io non ti sono mancata ?!" mi chiede lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi e mettendo il broncio.

"Certo Lu" le sorrido, sperando che i miei adoratissimi Ray-Ban nascondano la verità.

Non posso dire che non mi sia mancata, insomma sono abituato ad averla intorno e quindi, in quel senso, sì, mi è mancata.

Ti aspetto come sempre, al solito posto - Volume IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora