Capitolo 5

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Nei giorni successivi alla rivelazione del suo passato Jorge sentiva sentimenti contrastanti che crescevano dentro di lui.
Provava rabbia per averlo saputo solo ora a ventotto anni .
Rabbia perché non sapeva più chi era.

Chi è mio padre?

Continuava a rimuginarci sopra.
Fino a quel momento aveva la certezza di essere figlio di Raùl Sanchez Moreira.
Rispettabile banchiere e uomo buono, saggio e premuroso.
Sua madre aveva ragione su una cosa.
Raùl era stato il padre perfetto.
Sempre presente, generoso e gentile con tutta la sua famiglia.
Ora che sapeva di non essere suo figlio provava un dolore immenso.
Chi è questo Antonio invece?

Non lo conosceva ma dubitava che chiunque fosse non era all'altezza di un uomo come Raùl.
Era un uomo sposato che si era approfittato di una bella ragazza cubana per divertirsi .
Ecco la verità.
No, non voleva conoscerlo !

Anche se scorreva in lui il sangue di quell'uomo non era interessato a conoscerlo.
Per me mio padre rimane Raùl pensò sicuro della sua scelta.

Ora finalmente capiva, perché lei quando era piccolo sua madre le aveva insegnata qualche parola d'italiano.

E adesso sapeva anche chi probabilmente glielo aveva insegnato.

Di solito non era un ragazzo che beveva invece ora si ubriacava tutti i giorni.
Si ritrovò addirittura in mezzo ad una rissa ( non era da lui parteciparvi ).
Da ragazzo tranquillo si stava trasformando in una irrascibile.
Le persone che gli volevano bene stavano seriamente cominciando a preoccuparsi.
A niente valsero le parole di Raul e persino di Isabela.
<< Lasciatemi stare!>> ripeteva subito bruscamente.

Solo con Eva era riuscito a parlare.

Una sera si trovarono all' O' Reilly 304, un famoso pub della città.

<< Ho una cosa da dirti . Mia madre ,mi ha rivelato che mio padre non è il mio vero padre >>
Eva sgranò gli occhi incredula
<< che cosa? >>
<< mi ha detto che il mio vero padre è un italiano che lavorava per mio nonno nella filiale di Roma. È venuto qui venticinque anni fa e hanno avuto una relazione >>
<< Non ci posso credere! E adesso cosa pensi di fare? >>
<< Non voglio conoscerlo! >>
<< Per me dovresti conoscerlo invece ..>>
<< Dici sul serio?! >> dottò incredulo

<< certo! io sarei curiosa di conoscerlo se fossi al tuo posto >>

<< Non lo so Eva, per me mio padre è Raul. E poi non so nemmeno con esattezza dove abita. So solo che abita a Roma , ha una moglie e una figlia >>
<< Lui ha mai saputo di te? >>
<< No. Mia madre non gliel'ha mai detto . Perché era sposato e non voleva compromettere ulteriormente il suo matrimonio >>
<< Ho capito. Certo, tua mamma è stata brava sotto questo punto >>

< sì , capisco la sua scelta e poi ha sposato Raul pochissimo tempo dopo. Hanno voluto farmi credere che fosse lui mio padre >>
<< e suppongo che ti ha rivelato tutto perché si sente che sta per....>>
Eva non riuscì a completare la frase ma Jorge capì e annuì.
A quel punto Eva lo abbracciò forte per consolarlo e lui finalmente pianse.

Il profumo del tabaccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora