Capitolo sette

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Oggi

Non avrei mai pensato di innamorarmi proprio di lui. Come è potuto accadere? Dopo la mia rottura con Cristian, non volevo più affezionarmi o impegnarmi con qualcuno. Eppure, le cose presero una piega diversa.

Prima

L'estate era una stagione meravigliosa: il mare, l'abbronzatura, i capelli chiari, il divertimento, serate con gli amici, Cristian... Non chiedevo di meglio, tranne il caldo che non sopportavo. Dopo la morte del nonno paterno, Vanessa non scese più da Milano, poiché sua nonna decise di mettere in vendita la casa. Ero combattuta per questa notizia perché Vanessa era la mia unica vera amica, con la quale avevo condiviso i momenti più belli dell'infanzia. L'estate non sarebbe stata più la stessa senza di lei. Le promisi che saremmo rimaste in contatto e ci saremmo riviste. Ero a casa, sdraiata sul letto della mia camera a guardare la tv, quando ricevetti un sms da Cristian:

<<"Devo dirti una cosa">>

Mi preoccupai leggendolo, sembrava volesse parlarmi di qualcosa di serio.

<<"Dimmi">>
<<"Io tengo a te, ma al momento non riesco ad impegnarmi in una relazione seria. Ho bisogno di crescere e vivere le mie esperienze. Spero tu capisca">>
<<"Non dovevi neanche provarci, Cristian">>

Furono le nostre ultime parole. Il mio cuore era lacerato, i sentimenti per lui non avevano più senso. Ero abbandonata dall'unica persona che mi faceva stare bene, e che amavo. Era giunto il momento di pensare solo a me.

Dopo qualche settimana...

<<"Ciao">>
<<"Adam???">> Dopo cinque mesi di silenzio, si fece vivo.
<<"Ti sei ricordato di avere il mio numero?">>
<<"Sì. Come stai?">>
<<"Io bene, e tu?">>
<<"Bene">>
<<"Come mai mi cerchi? Dopo che non mi hai parlato per 5 mesi?">>
<<"Ero arrabbiato con te">>
<<"E per quale motivo?">>
<<"Per quello che è successo tra te e Cristian">>
<<"E te la sei presa per questo?">>
<<"Sì, perché da te non me lo aspettavo. Ti credevo diversa dalle altre">>
<<"Ed è così. Non è successo nulla tra me e Cristian. Se non mi credi, puoi chiedere a lui">>
<<"Non c'è bisogno, ti credo">>

Quella conversazione fu insolita. Adam arrabbiato con me per causa di Cristian? Era davvero strano.
<<"Ho saputo che sei scesa a Riccione, oggi vai al mare?" >>
<<"Sì, perché?">>
<<"Farò un giro da quelle parti">>
<<"Va bene, a dopo allora">>

Finalmente ero sulla spiaggia, a godermi il sole ascoltando musica, quando qualcuno mi fece ombra da dietro.
<<"Adam!">> esclamai.
<<"Ti ho spaventata? Scusa">>
<<"Sì, un po'. Che ci fai qui da solo e Sasha?">>
<<"Abbiamo litigato">>
<<"Oh, mi dispiace!">>
<<"Non preoccuparti. Tu come stai?">>
<<"A te cosa sembra? Mi sto godendo questo bel sole, sola e abbandonata">> cercando di sdrammatizzare.
<<"Posso sedermi?">> domandò, indicando la mia borsa.
<<"Certo">> risposi, spostando la borsa.
<<"Ti va di fare un bagno?">> mi chiese togliendosi la maglietta.
Non mi ero mai accorta di lui in altro modo. L'avevo sempre visto come il migliore amico di Cristian e fidanzato di Sasha. Era molto carino da un'altra prospettiva, con i suoi addominali scolpiti e il ciuffo dei capelli che si tormentava per farlo stare fermo.
<<"Arrivo">>. Posai le cuffie e il cellulare nella pochette, e mi avvicinai alla riva del mare. L'acqua era fredda e la sabbia calda sotto ai piedi mi dava una sensazione di morbidezza e piacevolezza.
<<"Dai, buttati">> incitò Adam, avvicinandosi alla riva.
Era piacevole parlare con lui. Non avevamo mai parlato così tanto di persona. Quasi tutti i giorni veniva al mare e passavamo il tempo a schizzarci l'acqua e scherzare. Non ridevo così da molto tempo, specialmente dopo quello che era successo quell'anno. Mi ero ricreduta su di lui: la sua compagnia era piacevole e parlavamo molto, ma non avevamo mai discusso di Sasha o di cosa fosse successo tra di loro.

<<"Tanti auguri di buon compleanno">>
<<"Grazie, Adam">>

Adam ricordava il mio compleanno, a differenza di qualcun altro.
Quest'anno non avevo voglia di festeggiare. Ero troppo scossa dalle vicende passate e preferivo mangiare una fetta di torta in famiglia.

<<"Sei occupata? Ti volevo salutare">>
<<"Sì, certo. Ti porto una fetta di torta">>

Adam si presentò fuori dalla mia porta con una scatolina bianca. Erano un paio di orecchini a forma di cuore con una perlina. Ero contenta del suo gesto, non me lo aspettavo, lo ringraziai in un abbraccio e un bacio sulla guancia. Quando rientrai in casa, andai nella mia stanza, poggiai la scatolina sul comodino e mi misi sul letto. I pensieri andavano a Cristian. Perché non mi aveva scritto? Si era dimenticato del mio compleanno? Ero contenta di come fosse andato il compleanno, ma non ero felice. Mi mancava Cristian.
Dopo un paio di settimane dal compleanno, il rapporto di amicizia con Adam cresceva sempre di più. Stavamo bene insieme, andavamo molto d'accordo. Fino a quando, un pomeriggio al mare, per una scommessa persa con mia cugina, dovevo baciare Adam come pegno.
<<"Dai, un piccolo bacio">> disse Elisa, ridendo di noi, mentre Adam ed io eravamo imbarazzatissimi.
<<"Alla fine è solo un bacio a stampo">> dichiarò Adam.
Entrambi non sapevamo che quel bacio sarebbe stato solo il primo di tanti altri.

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