Capitolo ventidue

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Erano trascorse due settimane dalla sera con Cristian. Sentivo la sua mancanza intensamente e desideravo rivederlo, ma nel contempo provavo un profondo senso di colpa per quanto avevo fatto ad Adam. Non potevo più portare questo peso da sola e decisi che era giunto il momento di raccontargli tutto. Lui stesso aveva notato il mio cambiamento, la mia distanza. La cosa giusta era la sincerità, anche se avrebbe comportato conseguenze inevitabili. Così, durante la sua pausa al lavoro, decisi di chiamarlo.

<<Devo dirti una cosa importante>>
<<Ora? Non puoi aspettare stasera?>>
<<No, devo dirtelo adesso>>
<<Cosa succede?>>
<<Ti ho tradito. Mi dispiace ma è successo e mi sento terribilmente in colpa>>

...

<<Per favore, dimmi qualcosa, Adam>>
<<C'era qualcosa che non andava, lo sentivo. Ti conosco abbastanza bene>>
<<Non hai altro da dire?>>
<<No, apprezzo che tu mi abbia detto la verità. Con Cristian?>>
<<Si>>
<<Lo immaginavo>>
<<E ora?>>
<<Ora devi decidere se stare con me o tornare da lui>>
<<Voglio stare con te, questo non cambia>>
<<Ti perdono, ma ci vorrà tempo per elaborarlo. E non deve mai più succedere>>
Ero sorpresa dall'atteggiamento di Adam; non mi aspettavo una reazione così pacata da parte sua. Pensavo avrebbe fatto una scenata. Ma era davvero quello che volevo? Continuare con lui? Ero confusa: mi sentivo innamorata di due persone contemporaneamente. Come era possibile?

Oggi

All'improvviso mi ritrovai contro tutti: l'intera classe non mi parlava, alcuni professori erano diventati ostili nei miei confronti, e tutto questo a causa di un incidente sciocco causato da qualcuno che non sapeva tenere le mani a posto. Da settimane, un compagno di classe mi dava fastidio, e tra noi c'era un rapporto di semplice amicizia. Non avrei mai immaginato che potesse toccarmi senza il mio permesso.

Prima

Era un giorno di scuola come tanti altri e durante l'intervallo eravamo tutti in cortile a parlare e scherzare come al solito. Un compagno di classe, Antonio, era diventato un po' invadente nei miei confronti e nonostante i diversi avvertimenti da parte mia, sembrava non interessargli. All'improvviso mi diede una pacca sul sedere, causandomi grande imbarazzo di fronte a tutti i compagni presenti, e soprattutto senza il mio consenso. Mi arrabbiai molto e decisi di raccontare tutto ad Adam, sperando che potesse intervenire per far capire ad Antonio di lasciarmi stare. Ma la situazione prese una piega diversa. Adam, arrabbiato profondamente, si presentò a scuola il giorno seguente senza dirmi nulla, con l'intenzione di confrontarsi con Antonio, ma la discussione si trasformò immediatamente in uno scontro fisico. Questo episodio causò un'intera classe che mi diede la colpa per aver provocato Adam a confrontarsi con Antonio, comprese le mie compagne di classe, eccetto Martina e Tommy, che rimasero neutrali sull'accaduto. Mi sentii tradita e incompresa da tutti, senza conoscere appieno le circostanze e le dinamiche dell'incidente, e mi trovai in difficoltà su come gestire la situazione, provando un senso di solitudine profonda.

L'estate si avvicinava e la mia emozione cresceva all'idea di diventare maggiorenne. Miley Cyrus era in tour in Europa e l' 8 giugno avrebbe fatto tappa a Milano. Chiesi ai miei genitori di poter andare al concerto, facendo una scelta tra il concerto e la festa di compleanno. Scelsi il concerto, poiché aveva un significato per me. Partì per Milano insieme a mia madre e mia sorella, anticipando con entusiasmo quella giornata. Il concerto fu semplicemente fantastico, un'esperienza indimenticabile.
Alla fine dell'estate, la scuola organizzò uno stage a Londra. Non vedevo l'ora di essere selezionata, considerando la mia media e le competenze in inglese. Adam non condivideva il mio entusiasmo, ma alla fine ho preso la decisione di partire. La nostra relazione attraversava alti e bassi continui e sentivo il bisogno di spazio per riflettere.

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