Capitolo 12

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Oggi mi sono alzato ed ero ancora nella stessa posizione di come mi sono addormentato. Tra le braccia della mia ragazza.
Mi alzo lasciandole un bacio tra i capelli e guardo il telefono per una quindicina di minuti.
Su instagram vedo alcuni post dedicati a Vic. Alcuni commenti sono negativi, altri le augurano la guarigione.
Vado a prepararmi la colazione e vedo Ruby già al tavolo, che si spalma della marmellata sulle fette biscottate.
La abbraccio perché sento il bisogno di farlo, e mi accorgo che sta piangendo in silenzio.
È uguale a sua sorella.
Poco dopo lo faccio anche io.
Mangio poco e bevo dell'acqua, e succesivamente io e la sorella di Vic ci andiamo a preparare per farle visita in ospedale.
Quando usciamo, vedo le occhiaie sul volto della sorella.
"Io proprio non capisco, è sempre stata così attenta..." singhiozza sua sorella.
"Lo so, non capisco come possa essere successo, so solo che quel coglione che guidava la macchina nera aveva superato i limiti di velocità" ammetto e lei annuisce.
Le lacrime mi rigano il volto.
Entriamo in ospedale e il dottore ci dice che le sue condizioni sono stabili e che non si sa quando e se si risveglierà.
Andiamo nella sua stanza e chiudo la porta. Intanto mi arriva un messaggio da Adam.

Adam

Dove siete?

Io e Ruby siamo in ospedale.

Sua sorella le parla calma, ma so che sta trattenendo le lacrime. Ho letto un articolo che dice che se le parliamo, si hanno più probabilità di farla svegliare.
"Ehi sorellina" dice, "mi manchi tanto, farei andare in galera quel coglione che ti ha investita, ma è scappato subito dopo l'incidente. Sei sempre stata così prudente, a cosa pensavi? svegliati presto, per favore" piange durante il suo discorso.
Le sta stringendo la mano, che trema, mentre prende delle cuffiette e fa partire la canzone preferita di Vic.
Le note di 6 foot, 7 foot suonano nelle sue orecchie, e ha l'espressione beata, come se fosse già in Paradiso.
Dopodiché Ruby se ne va dalla stanza piangendo.
Io comincio a parlare a Vic.
"Vic, so che mi puoi sentire... Mi manchi, e so che la relazione tra me e Megan ha ostacolato la nostra amicizia nell'ultimo periodo, e non ho mai avuto l'occasione di dirti quanto ti voglio bene. Siamo alla fine di giugno ormai, e non so quante volte ancora potrò dirti e pregarti di svegliarti, ma lo farò finché potrò. Ti voglio tanto bene Vic, sappilo" piango mentre le lascio un bacio tra i capelli.
Prenderei io tutto il suo dolore. Intanto sono arrivati Jennifer, Adam e Megan, quest'ultima con la solita espressione impassibile. E menomale che è la sua migliore amica.
Ad ogni modo la amo con tutto il cuore. Ma Vic... Vabbè, non ci voglio pensare.
Jennifer e Adam fanno visita a Megan e stanno lì per più di dieci minuti, mentre Megan resta per manco 5 minuti.
Quando usciamo dall'ospedale ci dirigiamo in aereoporto, dove i genitori di Vic stanno atterrando.
Escono dal gate in preda a una crisi di pianto, e mi domando quanto lo abbiano fatto durante il viaggio.
"Buongiorno" dice la madre, che ho capito si chiami Julia. Il padre, Jack, fa un cenno del capo e anche noi li salutiamo cordialmente, tranne Ruby e Jennifer.
I nuovi arrivati si dirigono subito in ospedale e fanno visita a Vic. Io e gli altri invece andiamo a casa e cerchiamo di mangiare qualcosa, invano.
Non ho per nulla voglia di uscire ma sono quasi obbligato, perciò mi vesto e andiamo in spiaggia.
"Se solo le avessi impedito di andare a correre..." singhiozza Jenny. Adam le accarezza i capelli e io le avvolgo le spalle con il mio braccio.
"Non è colpa tua sorellina, tranquilla, Vic è voluta andare a correre e lo ha fatto, è tutta colpa del coglione con la macchina" cerco di rassicurarla e lei fa un sorrisetto triste. Io e Jennifer abbiamo sempre avuto questo rapporto, io le voglio bene quanto lei vuole bene a me. Ci sosteniamo l'un l'altra e per tutte le volte in cui mi ha consolato non saprei come ripagarla. Sciolgo la presa sulle sue spalle e mi allontano silenziosamente. Vado a fare un bagno per schiarirmi le idee. Io amo veramente Megan? Si, ovvio. Però lei sembra comportarsi da completa idiota, non sembra affatto la migliore amica di Victoria. E questo non mi va affatto bene. Perché come avevo pensato fin da subito quel bacio non era solo un bacio. Ad ogni modo, se prima non mi dirà qualcosa lei non la lascerò.
Per cena non mangio nulla, prendo solo una granita fresca al bar qua vicino, e nessuno parla. Sento seriamente la mancanza di Vic.
Ad ogni modo facciamo un salto in discoteca, molto mosci, e poi andiamo in ospedale.
Lì vedo le ultime persone al mondo che vorrei vedere. Will e quello che mi ha preso a ceffoni. Stringo le mani in due pugni e Megan mette le mani per distenderli, facendomi calmare.
"Che ci fate voi qui?"chiedo arrabbiato.
"Andiamo a trovare la nostra amica" spiega Will. Ho l'impulso di andare a sferragliare a entrambi due calci in culo, ma Adam mi trattiene dalle spalle.
"Da quel che mi risulta, non siete suoi amici" ringhio.
I due ridono e se ne vanno. A turno facciamo visita a Victoria. Poi torniamo a casa e andiamo a dormire.

Il giorno dopo...

Victoria's POV
Aprii gli occhi di soprassalto. Non ricordavo nulla di quel pomeriggio. Anzi si, mi ricordo la macchina nera e una persona che scappava. Una figura si avvicina a me. Mi vengono le lacrime agli occhi.
"NONNO!" urlo, emozionata. Lui mi accoglie tra le sue braccia in un abbraccio affettuoso.
"Ciao bambina mia" mi saluta lui.
"Nonno, cosa è successo?" chiedo.
"Non ricordi? Hai avuto un incidente" risponde e così una lacrima scende dal mio viso.
"Questo significa che non mi risveglierò più? Starò sempre con te in Paradiso?" penso che sarà così.
"Questo sta a te deciderlo. Sei una ragazza, hai tutta la vita davanti. Ma sei tu l'unica che può svegliarti" mi dice asciugandomi la lacrima che intanto mi era arrivata al mento.
Vedo il corpo di mio nonno svanire e allontanarsi piano piano, e io lo richiamo inutilmente.
"NONNO, NO!" esclamo.
"Ci vedremo presto, bimba"

DAL COMA DI VIC

Michael's POV
Mi sveglio di soprassalto. In questi giorni non sto dormendo nulla. Guardo l'orologio, che segna le 4:42 del mattino. Ho dormito a malapena due ore.
Mi alzo, sapendo che non mi riaddormenterò. Sto attento a non svegliare Megan, che invece dorme beatamente. Farei di tutto per dormire un'altra mezz'oretta.
Mi preparo e faccio colazione.
Poi prendo la macchina e vado dal fioraio.
"Buongiorno, cosa desidera?" chiede una signora sulla sessantina.
"Mi piacerebbe un girasole" rispondo e la signora comincia a prepararlo.
Il fiore preferito di Vic è il girasole. Me lo ha detto fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti.

Flashback
"Ti piacciono i fiori?" chiesi preso dalla curiosità di sapere di più su questa ragazza.
"Mi piacciono tutti, ma preferisco i girasoli" rispose.
Che bello, anche a me piacevano i girasoli. Pensai che saremmo andati molto d'accordo.
"Perché ti piacciono i girasoli?" chiesi.
"Mi ricordano il sole, dopotutto girano intorno ad esso" disse ovvia, e provai una forte ammirazione per lei.
Fine flashback

Prendo il girasole che la signora mi sta porgendo, e pago. È ben impacchettato con un nastrino giallo, che inoltre è il colore preferito di Victoria. Quando arrivo in ospedale sono le 5:10 in punto.
"Ci sono novità?" chiedo all'infermiere che si occupa di lei.
"No, i parametri sono sempre stabili" risponde guardandomi triste.
Ringrazio con un sorriso triste, in preda a trattenere una crisi di pianto e mi dirigo verso la stanza di Vic, la C25.
"Ciao peste" la saluto poggiandole il girasole sul comodino accanto a lei, "non capirai manco quando gi sveglierai quanto dolore sto provando" continuo.
"So che te ne usciresti con una frase del tipo 'voglio essere la causa dei tuoi sorrisi, non delle tue lacrime' " mi interrompo per fare una risatina, "ma non ci crederesti neanche tu" aggiungo per poi mettermi a piangere.
Poi titubante, le stringo la mano.
E, solo per una frazione di secondo, Vic me la stringe. Manco fosse accanto a me, sfreccio a schiacciare il pulsante per chiamare i medici, i quali accorrono nella stanza.
"Dottore, Vic mi ha stretto la mano, me l'ha stretta lo giuro!" esclamo, ancora la mia mano stretta nella sua.
"Mi dispiace deluderti, Michael, ma è normale che una persona in stato di coma possa avere delle reazioni, ma posso dirti che se continua così, la ragazza ha più probabilità di svegliarsi" conclude il dottor Mc Clyde, facendomi un sorriso triste. Io sono incazzato e felice allo stesso tempo. Incazzato per essermi messo con Megan, perché so che Vic è la donna della mia vita. Incazzato con me stesso, per non riuscire a lasciare Megan e per non aver impedito a Vic di andare a correre. E felice, il sentimento che c'è ma in minoranza, per la notizia appena avuta.
La giornata la trascorro, come da routine, a fare i turni dall'ospedale alla spiaggia, un po' per non diventare del tutto rincoglionito e un po' anche per raggirare Megan, che so che mi nasconde qualcosa.
Alle 3 di notte sono ancora sveglio, con il fiato di Megan sul collo, a pensare a Vic.
Così mi alzo e vado nella sua camera, che in realtà è quella di Jennifer e Adam.
Nell'oscurità della notte e nel casino che regna nella stanza, riesco a trovare il suo letto. Il letto che profuma di lei come se fosse la prima volta che ci dormisse. Mi sdraio lì, e senza bisogno di pillole, mi addormento sentendo il suo profumo di anguria nell'aria.

{spazio autrice: ciao a tutti!e dopo gli scleri dello scorso capitolo, ecco a voi il capitolo 12, più calmo. Però non pensate che le sorprese siano finite lì. Nel prossimo capitolo ci saranno alcune scoperte interessanti. Detto questo vi auguro una buona giornata. XO, Ele}

Broken Hearts ~ Giura Che Sei MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora