ABNORMAL.EXE

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L'INCONTRO

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Lunedì piovoso. Pomeriggio tenebroso. Si potrebbe fare una passeggiata.
Kurain si avvicinò alla piccola libreria nel cuore della città sotto una leggera pioggia primaverile. Le strade, usualmente affollate e frenetiche, erano ora immerse in un silenzio raro, interrotto solo dal ritmico tamburellio delle gocce d'acqua che scendevano dal cielo grigio. Il suono rassicurante delle gocce che si frangevano contro il marciapiede e i tetti delle case sembrava accompagnare ogni passo di Kurain lungo il selciato umido.

All'angolo della strada, la libreria si stagliava accogliente e invitante con le sue luci calde che filtravano attraverso le finestre. Era un rifugio tranquillo e sicuro in mezzo alla quiete della città addormentata sotto la pioggia. Kurain accelerò il passo, desiderosa di immergersi nella quiete e nell'intimità del luogo, dove i libri promettevano di raccontare storie di mondi lontani e di anime affini.
Avvolta nel cappotto grigio chiaro, le mani infilate nelle tasche, Kurain assaporava l'odore pungente e fresco della pioggia primaverile. L'aria era impregnata di un profumo terroso, di fresco rinato dopo l'inverno, che la avvolgeva come una carezza. Ogni tanto, una brezza leggera sollevava le gocce d'acqua depositate sulle foglie degli alberi, facendole scivolare come perle iridescenti.

Il tepore del suo cappotto la proteggeva dal fresco della pioggia, mentre l'odore della terra bagnata e della natura in risveglio riempiva l'aria intorno a lei. Nonostante il tempo grigio, c'era un'atmosfera serena e quasi magica che circondava la città in quel momento. Kurain amava la pioggia primaverile: le ricordava la rinascita, la pulizia e la promessa di giorni più luminosi dopo le giornate uggiose.

Giunta davanti alla libreria, Kurain si fermò un istante per osservare la vetrina che rifletteva le luci al neon dei negozi circostanti. Il calore invitante del locale le prometteva rifugio dalla pioggia, un'oasi di tranquillità e conoscenza tra i muri di carta stampata.

Attraversò la soglia con un sospiro di sollievo. L'interno della libreria era un contrasto benvenuto alla grigia umidità all'esterno. I riflettori sulla soffitta illuminavano scaffali e scaffali di libri, creando un'atmosfera calda e accogliente. Entrando nella libreria, Kurain sentì immediatamente il calore dell'ambiente, contrastando con la freschezza della pioggia all'esterno. Il suono soffuso della musica ambientale e l'odore del caffè appena preparato aggiunsero un ulteriore strato di comfort. I suoi occhi si posarono sulle scaffalature di libri che si estendevano verso l'alto, un invito irresistibile alla scoperta e alla contemplazione. Il pavimento in legno scricchiolava leggermente sotto i suoi passi mentre si dirigeva verso la sezione sulla spiritualità, una delle sue passioni più intime.

Quel pomeriggio, Kurain sapeva che non stava solo cercando libri; stava cercando una connessione, un dialogo silenzioso con parole scritte che potessero risuonare con la sua anima. E in quel luogo, in quel momento, non sapeva che avrebbe trovato qualcosa di più: un incontro che avrebbe cambiato il corso dei suoi giorni.

Le dita di Kurain scorrevano delicatamente lungo le spalle dei libri, sentendo la ruvidezza e il peso dei loro contenuti, mentre cercava quell'opera che potesse nutrire la sua mente e il suo spirito in quel momento di tranquilla introspezione.

Nel silenzio sereno della libreria, il tempo sembrava dilatarsi, ogni attimo etereo e sospeso mentre Kurain si lasciava avvolgere dalle parole scritte e dai pensieri di autori che esploravano l'anima umana e il significato profondo dell'esistenza.

Fu allora che il suo sguardo incrociò un uomo seduto in un angolo tranquillo. La luce morbida che lo avvolgeva rendeva il suo viso ancora più intrigante: lineamenti definiti, occhi profondi e intensi, il suo sguardo perso oltre le parole stampate. Era V.
V era immerso nella lettura intensa di un libro sulla psicologia dell'anima, con un'espressione che suggeriva concentrazione e una profondità di pensiero che Kurain trovò immediatamente intrigante.