CHI SEI?

153 4 0
                                        

La mattina seguente, mentre Kurain si trovava nel giardino di V a contemplare il sorgere del sole, notò che V stava fissando intensamente una farfalla posata su un fiore. I suoi occhi erano pieni di un'attenzione così profonda da sembrare quasi ipnotizzati. Kurain si avvicinò piano, incuriosita da quell'atteggiamento così concentrato.

"Che cosa vedi?" chiese lei, senza voler interrompere il suo stato di meraviglia.

V si voltò verso di lei con un sorriso enigmatico. "Le farfalle sono creature straordinarie," disse piano. "Riescono a spostarsi attraverso mondi di luce e ombra, senza mai essere intrappolate in uno solo."

Kurain annuì, colpita dalla bellezza del pensiero di V.

Gli occhi di V si fecero sempre più timidi. "Come te," mormorò, avvicinandosi.

Kurain si voltò verso di lui, i suoi occhi azzurri brillavano di una luce misteriosa. "Cosa intendi?" chiese Kurain, ma la sua voce era piena di calore.

"Tu sei come una farfalla," disse V, guardandola negli occhi. "Libera di vagare tra le sfumature di questo mondo, portando con te un'essenza che sfugge a una definizione."

V si avvicinò a Kurain, il suo viso si avvicinava al suo, sentirono il calore del corpo dell'altro, facendo sussultare Kurain in un gemito soffuso e gentile. V scivolò le mani sui fianchi di Kurain, tenendola stretta, sorridente. Era un contatto che comunicava più di qualsiasi parola, un tocco che univa le loro anime in un'unica armonia.
Il loro respiro si fece sempre più affannoso.
Impaziente, Kurain non resistette a raggiungere le labbra di V, facendo cadere le braccia sulle sue spalle per avvicinarlo a sè, tenendolo con una stretta raffinata e piena di controllo. Un bacio così passionale, così amorevole, comprensivo, onesto... Non è qualcosa di descrivibile con le parole. Tutto questo è un diminutivo.

Si scambiarono intensi gemiti, continuando sempre di più a provare così tante emozioni in una sola volta da farli esplodere di calore.
Il resto... Che ve lo dico a fare? Immaginate pure, furbacchioni.

Avvolti nel calore del loro rifugio, V e Kurain trascorsero giorni immersi in un'intimità che rafforzava il legame tra loro. Ogni risata condivisa, ogni sguardo significativo, era un tassello che completava il quadro della loro reciproca comprensione. La loro intimità era qualcosa di sicuro e allo stesso tempo un terreno fertile per la scoperta reciproca. Kurain sapeva che quel viaggio non era solo verso il cuore di V, ma anche verso se stessa, verso la comprensione di ciò che davvero significava amare qualcuno così profondamente.

Il loro legame era un tessuto intricato di emozioni, un dipinto vivente di colori e sfumature che si mescolavano armoniosamente. Nonostante i piccoli indizi di mistero che Kurain scorgeva in V, sapeva che quel cammino insieme era la cosa più preziosa che avesse mai sperimentato.

Il loro rifugio era diventato non solo un luogo fisico, ma un mondo magico dove il tempo sembrava fermarsi, dove ogni momento era un tesoro da custodire gelosamente. In quel mondo a parte, Kurain e V danzavano tra le stelle, intrecciando i loro destini in un viaggio fatto di scoperte e amore senza fine.

Era un viaggio verso l'ignoto, un'avventura che Kurain era pronta ad affrontare con V al suo fianco, consapevole che, anche se l'incertezza faceva parte del loro cammino, l'amore che li legava era più forte di qualsiasi mistero potesse separare.


Nonostante ciò, Kurain non riuscì a scrollarsi di dosso quel velo di mistero intorno a V.

V era un compagno affettuoso e appassionato, eppure, Kurain cominciava a percepire un lato di lui che sfuggiva alla sua comprensione.
Quel che più la incuriosiva non erano solo i segni visibili di un passato misterioso, ma anche l'aura che V emanava, come se fosse un'entità oltre la semplice esistenza umana.

Mentre il tempo passava e le loro giornate continuavano a scorrere dolcemente, Kurain cominciava a notare sempre più frequentemente quei piccoli indizi della natura enigmatica di V.

Non erano evidenti, ma lurkavano nell'ombra come figure misteriose, invitando Kurain a esplorare più a fondo.

Vedeva qualcuno che portava con sé un bagaglio emotivo complesso, qualcuno che aveva vissuto esperienze che non aveva ancora condiviso pienamente. Era come se V fosse un libro aperto solo a metà, con pagine intrise di storia non ancora svelata.

Iniziò a stare più attenta.
Iniziò a concentrarsi sul suo sguardo e suoi suoi occhi marroni.
Era come se dietro brillassero di una consapevolezza profonda e antica, come se nascondesse segreti che solo il tempo avrebbe rivelato. Era come se V nascondesse qualcosa di profondo dietro la sua calma apparente e il suo affetto sincero. Non tanto per i suoi gesti o le sue parole dirette, ma per quei momenti sottili e fugaci che riuscivano a sfuggire all'attenzione di chiunque altro.
Forse era nei suoi sguardi, talvolta intensi e penetranti, che sembravano scrutare oltre la superficie delle cose. O forse era nel modo in cui V si perdeva nei suoi pensieri, come se fosse immerso in mondi interiori inaccessibili agli altri.

Kurain iniziò a cogliere piccoli dettagli: un'espressione fugace che si trasformava in un sorriso enigmatico, un momento di silenzio che sembrava pesare più delle parole dette. Erano quei lampi di consapevolezza, quei frammenti di verità non detta, che le facevano sentire che c'era molto di più dietro la facciata affettuosa di V.

E così Kurain sentiva crescere dentro di sé la curiosità, il desiderio di scavare più a fondo, di scoprire ciò che V nascondeva con tanto amore e riserbo.

Ovvio, tipico di Kurain. Eheh.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2024 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

ABNORMAL.EXEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora