Capitolo Due

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Charn era legato in vita, vicino ad uno sportellino del Millenium Falcon, pronto al lancio.
Han, seduto al posto di pilotaggio con Chewbacca come co-pilota, prese a comunicare con la capitana della squadriglia di Ala-X che li stava aiutando nella missione. "Kathea, siamo esattamente sopra di loro, siamo pronti a lanciare Charn. Smettete di attaccare e fatevi inseguire, attenti, mi raccomando."
"Ricevuto." rispose lei, prima di ordinare agli altri di invertire la rotta.
Appena lo fecero, la nave dei Cavalieri di Ren accelerò e Han si trovò a dover fare lo stesso per posizionarsi nuovamente sopra di loro. Sulle loro navi, i Cavalieri di Ren avevano costruito un sistema che le rendeva impossibili da danneggiare dall'esterno tramite i droidi astromeccanici: per mettere mano ai fili, contemporaneamente bisognava avere parte del corpo poggiata su una piattaforma distante ad un metro e settanta, altrimenti i sensori si sarebbero attivati e si sarebbe aperta una botola che avrebbe portato il droide all'interno della nave, alla loro mercé. Per ovviare a questo problema, stavano per usare Charn, che, come gli altri Kel Dor, poteva sopravvivere per tre minuti nello spazio, anche senza maschera.
In quel momento, Charn era in una camera d'equilibrio, che per l'occasione avevano reso respirabile per lui riempiendola d'elio, aspettando il momento giusto per poter uscire. La corda che lo legava in vita era tenuta dall'interno del Falcon da Luke, attraverso una piccola fessura apposita per non fare entrare l'ossigeno nella camera d'equilibrio e l'elio nel resto dell'astronave.
"Quando ci troviamo di nuovo in posizione, va' subito. Ricorda, per disattivare l'armeria, strappa tutti i fili blu. Se pensi di non farcela in tre minuti, non ti preoccupare, tira la corda e ti porto subito qui." si raccomandò Luke con lui, la voce preoccupata.
Charn, approfittando di avere per una volta il volto libero, lo guardò sollevando gli occhi al cielo. "Lo so, me l'hai già detto un milione di volte."
Luke non riuscì a non sorridergli. "È bello per una volta poterti vedere finalmente in faccia."
"Sì, ti perdi sempre questo meraviglioso spettacolo." ribatté scherzosamente il Kel Dor.
"Non mi piace questa missione, le probabilità che riesca a..." cercò di intromettersi C-3PO nella discussione, ma Charn iniziò a parlargli da sopra: "Era necessario, lui? Non penso che per la missione serva un droide protocollare."
"Sii gentile, Charn." rispose Luke, "Ci dà sempre buona compagnia. E poi, se dice che riuscire in qualcosa è poco probabile, hai una motivazione in più per riuscirci."
"Grazie, padron Luke, per averlo esortato alla gentilezza, ma non approvo prendere le mie previsioni come sfida. Sono basse, comunque." ribatté il droide prima di allontanarsi da loro.
"Luke, fa' andare Charn, è il momento perfetto." lo incalzò Han.
Il Gran Maestro gli fece cenno con la testa di uscire e il Kel Dor aprì la porta, calandosi sulla nave nemica. In quel momento, però, la nave si sollevò, ignorando le Ala-X e concentrando gli attacchi sul Millenium Falcon, da cui ora pendeva Charn.
"Stanno andando contro il Falcon, non sparate fino a quando Charn non rientra." comunicò Kathea ai suoi compagni.
Contemporaneamente, Han, con accanto Chewbecca che si mostrava spazientito, avvisò Luke: "Fai rientrare subito Charn, ci stanno attaccando".
Il Kel Dor, che si era attaccato al Millenium Falcon, cercando di evitare i tentativi di attacchi da parte dei nemici, sentì Luke tirarlo sopra, ma lui invece tirò la corda verso di sé, facendogli capire di dargli tempo, poteva farcela.
"Vuole del tempo." comunicò Luke, un po' spazientito, un po' fiducioso.
"Oh, cielo." commentò C-3PO sconsolato, dandolo già per spacciato.
"Non c'è tempo, ci stanno venendo addosso, ora lo carbonizzan... Oh".
Han fermò la frase quando vide la nave nemica fermarsi all'improvviso per poi avvicinarsi con un'andatura non naturale e capì che Charn la stava avvicinando a sé con la Forza.
Luke sorrise entusiasta e meravigliato dallo sforzo enorme che stava compiendo.
Charn, tenendo la presa sulla Forza con una mano, si lasciò andare sulla nave, identificò i sensori e ci si mise con le gambe, mentre con l'altra mano riuscì a strappare i fili dell'armeria. Dopodiché, tirò la corda con urgenza, segnando a Luke di tirarlo su, mentre il fiato iniziava a mancargli. Lasciò anche la presa sulla nave spaziale, ora inoffensiva.
Luke si affrettò a tirarlo su e la porta della camera d'equilibrio si aprì, facendolo entrare. Charn prese qualche respiro profondo, prima di rimettersi maschera e occhialini per raggiungere Luke, il quale lo accolse con un sorriso più che fiero.
"Sei stato incredibile." gli disse col tono più genuino possibile.
"Ogni tanto ho anch'io i mei trucchetti." rispose Charn scrollando le spalle, come se fosse una cosa da niente.
Nel frattempo, Han ripartì all'attacco, così come le Ala-X, che iniziarono a sparare sulla nave nemica, che, non potendo contrattaccare e non riuscendo a sfuggire, trovandosi in una minoranza così schiacciante, esplose dopo poco.
"Missione compiuta!" esclamò Han, con anche il Wookie seduto accanto a lui che esultava.
"Visto? Sapevo che ce l'avrei fatta." disse il Kel Dor a C-3PO.
"Mi fa piacere vederti sano e salvo, ma cerca di non farlo mai più." ribatté il droide.
Han, nel mentre, attivò il proprio comunicatore e dopo poco apparve davanti a lui Leia sotto forma di ologramma.
"Ciao dolcezza, sappi che ci siamo riusciti." le comunicò "Soprattutto grazie a lui." disse, indicando Charn, dietro di sé, che si affacciò per salutare con la mano.
"Congratulazioni a tutti voi, soprattutto a Charn." rispose lei, con un sorriso, "Ma ricordate che c'è ancora tanto da fare, ad esempio dobbiamo ancora trovare la loro nave madre."
"Su, un po' più di entusiasmo." ribatté scherzosamente Han, "Ad ogni modo, torno presto, il tempo di riportarli su Yavin-4.
Leia concordò e Han disse ai piloti che potevano tornare alla base, mentre lui riportò Luke e Charn al tempio Jedi.

Quando arrivarono, Heather, ora dodicenne, andò ad accogliere suo padre con un sorriso smagliante e lui la accolse fra le proprie braccia, anche lui visibilmente contento.
Luke sorrise osservando la scena, spostando lo sguardo da sua nipote a Charn. "Heather, quando puoi, raggiungimi nella mia tenda." le disse, prima di allontanarsi senza aggiungere un'altra parola, sotto gli occhi perplessi di Han.
"Ogni tanto decide di fare il misterioso e si allontana senza salutare." osservò Charn, sollevando le spalle.
Al Kel Dor si avvicinò Dilleon, seguito dal suo Padawan, un ragazzo quattordicenne dai capelli rossi e ricci e dagli occhi verdi di nome Rannic.
"Immagino che sia andata bene." lo accolse Dilleon con un sorriso.
"Molto bene. Beh, fra un po' farai continuamente questo tipo di cose, accompagnato da Rannic. Sei emozionato, a proposito?" domandò al Padawan di Dilleon, riferendosi al fatto che avrebbe accompagnato il suo Maestro a far parte della Squadriglia Arc, la stessa con cui avevano collaborato poco prima, che aveva richiesto un Jedi fra di loro e Luke aveva scelto Dilleon, essendo fra i Cavalieri il migliore a pilotare.
"Effettivamente sì." rispose Rannic, "Saranno le mie prime missioni."
"Almeno tu e Luke dovreste accompagnarci, domani." propose Dilleon, "Non vi vedrò per un po', mi mancherete."
"Oh, che dolce. Comunque, per me va più che bene, immagino anche per lui".
Nel frattempo, Han stava salutando sua figlia: "Spero di riuscire a rivederti presto. Nel mentre, va' a vedere quel matto di tuo zio cosa vuole."
Heather sorrise e lo abbracciò un'ultima volta, prima di recarsi dallo zio, che trovò con una confezione chiusa accanto a sé.
"Ho qualcosa per te, penso sia il momento." disse subito Luke, visibilmente emozionato, per poi aprire la confezione e tirar fuori una spada laser, che consegnò alla nipote.
"Ma è..." iniziò Heather, guardandola stupita, attivandola per osservarla meglio, ammirandone la lama azzurra, senza riuscire a finire la frase.
"Sì, è stata quella di mio padre, poi la mia per un po'."
"Credevo che l'avessi persa."
Luke ridacchiò al pensiero di come era stata ritrovata: "In effetti è così, ma poi non so chi l'ha trovata e l'ha messa in vendita ad un'asta, con la mia mano ancora attaccata. Lando l'ha rubata e me l'ha restituita".
Il racconto fece ridere anche Heather, la quale continuò a guardarla con meraviglia per qualche altro secondo prima di spegnerla. "Davvero la daresti a me? Io..." abbassò la testa prima di continuare a parlare, "Pensavo che un po'... Ce l'avessi con me."
Luke aggrottò la fronte, non riuscendo neanche ad immaginare perché avrebbe dovuto. "Avercela con te? Heather, perché dovrei?"
"È che... Tutto ciò che è successo a Rosenberg, è stato per colpa mia. Era stata catturata perché mi stava proteggendo, le è stato fatto del male e poi... Se non le fosse accaduto tutto quello forse non..."
Il Jedi sentì un profondo dolore al cuore sentendo quelle parole, sia per i brutti ricordi che evocavano, sia perché sua nipote se ne incolpava. Ricordava ancora fin troppo bene quella notte, in cui si svegliò confuso nella sua tenda, per poi sentire le urla degli altri che avevano trovato i cadaveri di alcuni di loro, nello specifico chi non si era unito a loro nella battaglia finale, e in un secondo momento quelli dei Maestri; così come ricordava il dolore atroce che aveva provato quando aveva capito che fosse stata Rosenberg, l'unica a mancare, ancor prima che glielo confermasse R2.
"Heather." iniziò a parlare Luke con tono serio ma comprensivo, mettendole le mani sulle spalle e guardandola negli occhi, "Nulla di ciò che è successo è colpa tua, il pensiero non mi ha mai sfiorato neanche alla lontana. Rosenberg ha deciso spontaneamente di proteggerti, sapendo che la cosa poteva costarle anche la vita. Ciò che le è stato fatto, è colpa unicamente di Nat e anche di Jamy, che non l'ha aiutata. Ciò che lei poi ha fatto..." si fermò per qualche secondo, concedendosi un sospiro profondo, "Non so ancora perché l'ha fatto. Probabilmente l'hanno manipolata e... In un modo distorto voleva ancora proteggerci, ma non è minimamente colpa tua".
Heather si sentì sollevata da quel peso che si era portata dietro per due lunghi anni. Si asciugò gli occhi, nel frattempo diventati umidi, prima di abbracciarlo.
"Grazie, zio." sussurrò.
Luke sorrise in maniera malinconica mentre ricambiava l'abbraccio, stringendola a sé.
"È la verità. Meriti questa spada, con cui ti allenerai per diventare una grande Jedi."
Lei sollevò lo sguardo, sorridendogli. "Quindi sarai il mio Maestro?"
"Oh, molto meglio." Heather lo guardò confusa e lui le fece cenno di uscire dalla tenda con lui, chiamando Charn.
"Sai perché non ti avevo ancora assegnato un Padawan, Charn?"
"Per evitare di farmi commettere disastri?" chiese scherzosamente lui.
Luke ridacchiò. "Al contrario, perché mi fido di te più di chiunque altro, anche più di me stesso. È per questo che da oggi guiderai Heather, per farla diventare una Jedi."
Il Kel Dor lo guardò, sentendosi più che stupito. "Cosa? Davvero?".
Il Gran Maestro si limitò a sorridergli in risposta. Charn guardò la ragazza, anche lei sembrava entusiasta all'idea.
"Io... Sono onorato." rispose Charn, "Farò del mio meglio."
"Ne sono più che certo." rispose Luke, per poi allontanarsi dai due, lasciando che potessero iniziare il loro percorso insieme.

Star Wars Ep VIII - L'Ombra del Jedi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora