Capitolo Nove

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Mentre Charn Dre era ancora su Dorin per i festeggiamenti rivolti alla nonna, Luke osservava Zevri e Dorels tornare su Yavin-4.
Alla nave si avvicinò subito Jean, che chiese immediatamente come fossero andate le cose.
"Abbastanza bene." rispose Dorels, sorprendentemente con un po' di timidezza.
"Abbiamo catturato il cacciatore di taglie, ma qualcuno ha combinato qualche disastro." si intromise Zevri.
"Ero solo un po' impaziente."
"Ma tu non eri quella sempre brava e io quello da correggere?" domandò retoricamente Jean, il tono un po' di sfida.
Dorels, ancora alquanto imbarazzata, non rispose. A loro si avvicinò Luke, il quale sembrava invece piuttosto tranquillo, nonostante fosse a conoscenza di quanto accaduto. Chiese a Dorels di aspettarlo, mettendosi da parte, visto che voleva parlarle, per poi rivolgersi a Zevri: "Capisco perché sei arrabbiata, ma cerca di andarci piano con lei". La Mikkian sospirò, ma acconsentì.
Il Gran Maestro andò poi da Dorels, la quale lo stava aspettando sfregandosi nervosamente le mani.
"Maestro Skywalker, mi dispia..." iniziò lei, ma Luke la interruppe mostrandole un sorriso sereno. "Perché non ti siedi?" le propose, mettendosi lui stesso seduto.
Lei prese un respiro profondo e seguì l'indicazione. Abbassò lo sguardo e non continuò la frase iniziata.
"Mi dici secondo te cos'è successo?" suggerì lui, il tono sempre calmo e privo di volontà di rimprovero.
"Io... Sono partita all'attacco senza seguire le indicazioni della mia Maestra, rischiando anche di farmi uccidere."
"Non è questo che voglio sapere da te, lo sai." ribatté lui.
Dorels abbassò ulteriormente la testa, rimanendo in silenzio qualche secondo. Non perché fosse intimorita da Luke, anzi, sembrava così tranquillo e comprensivo anche in quell'occasione, aveva però difficoltà ad ammettere certe cose anche con se stessa, figuriamoci ad ammetterle ad alta voce. Quando trovò un minimo di coraggio, iniziò a parlare: "Io... Sento di avere molto da guadagnarmi, anche solo banalmente l'essere viva, ma soprattutto l'essere accettata in quest'Ordine dopo ciò che ho fatto. Per questo ho voluto così tanto mettermi in mostra, far vedere che ero all'altezza, che avrei rimediato ai miei errori catturando un criminale, ma ho... Solo combinato un disastro."
"Dorels." la richiamò lui, "Innanzitutto, nessuno deve guadagnarsi l'essere vivi. Al massimo, si può prendere la cosa con gratitudine e decidere di dare il massimo, cosa che mi sembra che tu abbia fatto, visto che sei qui. E a proposito della tua presenza, come sai non ho voluto sapere né da te, né da nessun altro cosa avete fatto durante l'attacco all'Ordine. La volontà di conoscere la Luce e di avere la pace sono sufficienti per me e per chiunque altro. Non devi mostrare niente a nessuno, neanche a te stessa."
Lei sollevò leggermente lo sguardo, sentendosi il cuore più leggero. "Io... Non so come smettere di sentirmi così, però."
Luke le mostrò un sorriso compassionevole e di comprensione. "Non c'è una vera risposta. Quello che posso suggerirti è di non tenere tutto per te. Quando hai voglia e bisogno, parla con Zevri o con chiunque tu voglia."
Dorels annuì, prendendo un respiro profondo. "Grazie, Maestro Skywalker."
Il Gran Maestro le raccomandò ulteriormente di cercare di essere più aperta in modo tale da evitare che la cosa si ripetesse, per poi farle cenno che poteva andare.
Mentre si allontanava da lui, Dorels fu invece avvicinata da Jean.
"È tutto okay?" le chiese, il tono preoccupato e non scherzoso come poco prima.
"Meglio di quanto pensassi." ammise lei, "È... Stato molto comprensivo."
"Cos'è successo su Tatooine, precisamente?"
"Non ho ascoltato le indicazioni che mi sono state date e ho rischiato di farmi uccidere dal Cacciatore di Taglie. Volevo dimostrare il mio valore... Per i motivi che conosci."
Jean sembrò riflettere per qualche secondo sulle parole della sua amica. "Immagino che sia un bene che la Maestra Koth non mi mandi mai in missione. E forse è per questo che non possiamo ancora essere Cavalieri. Probabilmente mi sarebbe successa la stessa cosa, se non di peggio."
Dorels annuì, riportando poi ciò che il Gran Maestro le aveva detto, così che potesse essere d'aiuto anche per lui.

Nel mentre, su Chandrila, Leia aveva la testa poggiata su una finestra, lo sguardo pensieroso mentre contemplava i verdi paesaggi del pianeta.
Improvvisamente, sentì qualche passo verso di lei, poi una voce chiederle: "Disturbo il momento sognante?"
Leia sorrise, e, rimanendo nella stessa posizione, rispose scherzosamente: "Lo fai sempre, Han, lo sai, ma ti concedo di avvicinarti."
Ridacchiando, Han si fece più vicino, guardandola con un sorriso. "Perché sei così pensierosa?"
"Pensavo ad Anakin." rispose lei, "Spero che abbiamo fatto la scelta giusta portandolo già da Luke."
"Beh, da un punto di sicurezza... Certo, sappiamo quello che è successo con Heather, ma sicuramente è più al sicuro con lui che con noi. E poi, un tempo non li prendevano quando erano ancora più piccoli?"
"Sì, ma da quanto ho capito, non era una cosa molto positiva."
"Sicuramente, ma è anche vero che noi possiamo visitarlo quando vogliamo, impegni permettendo." ribatté Han.
Leia sospirò, ma poi sorrise. "Forse semplicemente mi manca e voglio trovare una scusa perché averlo lontano non vada bene. Ovviamente mi manca anche Heather, ma lui è più piccolo, e poi per com'è lui ho più difficoltà ad immaginarlo lontano."
Han ricambiò il sorriso, avvicinandosi ulteriormente. "È comprensibile, mancano molto anche a me, ma effettivamente è più difficile immaginarsi lui senza prendersi continuamente coccole."
Lei ridacchiò e si strinse a lui in un abbraccio, con Han che la avvolse fra le sue braccia, posandole una mano sulla testa. "Che dici, merito un bacio?" propose lui.
Leia sorrise e sollevò la testa, baciandolo.
Dopo qualche secondo, mentre erano ancora persi nella loro intimità, qualcuno irruppe nella stanza.
"Senatrice Organa." venne improvvisamente richiamata da Mon Mothma, la voce imbarazzata per averla trovata in un momento privato, "Mi dispiace per l'interruzione, ma abbiamo un'emergenza. Han, vieni anche tu".
I due immediatamente si staccarono al suo arrivo, comprensibilmente anche loro imbarazzati, ma la seguirono immediatamente.
"Il cacciatore di taglie di nome Cabble, recentemente catturato da due Jedi e poi scortato dall'Ammiraglio Ackbar, è fuggito." annunciò la Cancelliera Suprema, "A quanto pare, è in possesso di tecnologie molto rare e di alto livello. È scappato mentre era nella nave dell'Ammiraglio, dirottandola. L'Ammiraglio è sopravvissuto e si rimetterà presto, ma nel frattempo dobbiamo considerare questo Cabble come una minaccia di alto livello. L'ultima volta è stato trovato su Tatooine, quindi va controllato insieme ai pianeti limitrofi. Vista l'alta minaccia, va allertata la Squadriglia Arc e avremo bisogno anche del Falcon." aggiunse, guardando Han, il quale annuì e subito si mise in moto verso la sua nave spaziale, mentre si metteva in contatto con Kathea.
Leia face solo in tempo a salutarlo sospirando, prima che iniziasse un incontro in cui si sarebbero tutti messi d'accordo su come gestire la minaccia in caso di mancata cattura immediata.

Star Wars Ep VIII - L'Ombra del Jedi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora