Chapter 6

31 3 0
                                    


6.

Il primo giorno d'università era finalmente arrivato, avevo la pancia in subbuglio e non solo per via di questo nuovo inizio, bensì anche per via dell'ultimo incontro che era avvenuto tra me e Ian; dopo ciò che è successo in ascensore non l'ho più visto, in realtà ho fatto di tutto per evitarlo, Conor contattava Aisha per chiederle se volevamo fare qualche attività in loro compagnia ma puntualmente trovavo sempre una scusa diversa.

Il piccolo contatto che ci teneva distanti l'uno all'altra giusto qualche millimetro ha scatenato qualcosa in me a cui non so dare nome;

E la cosa mi terrorizza.

Ma oggi sono obbligata a condividere con lui la mia aria siccome andremo insieme all'UCC.

Sia io che Shy ci siamo svegliate relativamente presto e senza alcuno problema: <Sei già pronta?> le chiesi quando varaci la cucina: <Si, dovevo ammazzare il tempo> la vidi un pò preoccupata, <Sei in ansia per questo nuovo inizio? C'è qualcosa che ti preoccupa in particolare?> annuì con convinzione e posò i suoi occhi su di me che fino al quel momento erano rimasti fissi sulla tazza di latte che teneva tra le mani: <in realtà...sono a dir poco terrorizzata, sono abbastanza convita del fatto che sarà tutto un fiasco> mi strappò un piccolo sorriso e mi avvicinai a lei per abbracciarla; non dissi nulla, la capivo...perché come lei avevo una paura fottuta.

Non mi sento all'altezza e degna, non mi sento abbastanza.

Dopo essermi preparata e aver sistemato la borsa raggiunsi Shy e insieme scendemmo per aspettare i ragazzi.

<Eccoli> disse Shy facendo cenno col capo in direzione di Conor e Ian, mentre si incamminavano verso di noi mi presi qualche istante per osservarli, erano due ragazzi veramente alti, molto attraenti ma... i miei pensieri vennero interrotti bruscamente dallo stronzo, lo vidi avvicinarsi sempre di più al mio volto, voltò poco la testa in direzione dell'orecchio sinistro e sussurrò. <Hai deciso di non nasconderti più?> si allontanò con un sorrisetto soddisfatto stampato in volto; le mie guance presero a colorarsi di rosso e cercai di distogliere lo sguardo, questo ragazzo riesce sempre a mettermi in suggestione con poco.

Incontrammo all'ingresso gli amici di Ian e Conor, mi salutarono tutti in modo caloroso e cordiale, la cosa mi fece davvero piacere e mi trasmise molta tranquillità, tranquillità di cui avevo molto bisogno in quel momento visto tutta l'ansia e la pressione che stavo accusando.

Il momento di pace venne interrotto nell'istante in cui alzai lo sguardo e mi resi conto di quanto fosse magistrale esteticamente l'edificio universitario, mi ricordava moltissimo quei borghi medioevali che durante le vacanze si va visitare con le famiglie.

Mi lasciò di stucco.

Mentre gli altri continuavano la loro conversazione io presi a camminare ed entrai; cercai di non calpestare il verde prato, facendo alcune ricerche su internet sono venuta a conoscenza di una folle (ma forse veritiera) superstizione, ovvero, colui che mette piede sul tale prato, non riuscirà mai a laurearsi.

Decisamente strano, ma meglio evitare.

Vidi gruppi di ragazzi davanti alle diverse entrate, provai ad avvicinarmi a uno di loro: <Ciao! Scusami, come faccio a capire quale gruppo è quello delle matricole?> provai a chiedere a un ragazzo alto, di statura magrolina con folti capelli biondi e occhi di un blu notte che possono senza alcun dubbio incantare chiunque: <Non ne sono sicuro ma credo proprio sia il gruppo giusto, hanno tolto da poco un cartello che indicava il gruppo del primo anno universitario> concluse con tono squillante: <Ti ringrazio!> feci per andarmene per cercare Shy, ma il ragazzo a cui avevo chiesto informazioni mi fermò: <Aspetta non scappare! Sei l'unica persona con cui ho non parlato da quando sono arrivato in questo posto, il silenzio è un cosa che mi mette troppo a disagio...come ti chiami?> forse sarei dovuta scappare eccome, eppure questo ragazzo mi ispirava moltissima fiducia, gli offrì un leggero sorriso e gli porsi la mano: <Io sono Mayla Mcknezie e tu?> alla mia risposta sembrò sciogliersi un poco e anche lui mi porse la mano: <Io sono Tyler, Tyler Cooper>,

A BOLUS OF HAPPINESSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora