𝐶𝐻𝐴𝑃𝑇𝐸𝑅 5

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sono solo memories, è la mia storia fino a qui, da cancellare o il tuo ricordo mi viene a bussare, è sempre puntuale

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SECONDA PARTE

CHIARA

Il foglietto passa dalle mie mani a quelle di Jasmine, la quale si precipita a darlo al dj. Voglio solamente che il pavimento apra una voragine sotto di me e mi mangi viva.
Lei torna qualche minuto dopo, raggiante, al contrario mio, che inizio a pensare che fare autostop da qui fino a casa mia, anche se sono solamente 10 minuti, è un tantino rischioso.
«Hai scelto la tua canzone?» mio fratello mi prende in giro e io lo fisso male.
«Si e ti consiglio di prepararti alle lacrime, sarà difficile cantarla e solamente se la ascolterai con il cuore saprai di cosa ti sto raccontando» gli rispondo serissima.
Lui inarca le sopracciglia e ritorna a parlare con i ragazzi, incurante delle emozioni che ho dentro.

Il ragazzo che canta finisce la sua performance e riconsegna il microfono al dj, il quale ci parla sopra.
«La prossima cantante è Chiara, che ci canterà uno dei pezzi più profondi della discografia di Angelina Mango, “Edmund e Lucy”. Vieni pure sul palco» e con un sorriso mi incoraggia a raggiungerlo.
Io mi alzo dalla sedia, le gambe di gelatina e lo stomaco in subbuglio, raggiungo il ragazzo e prendo il microfono che mi porge.
Non posso crederci, ma come ci sono finita in questa situazione?

Faccio un respiro profondo, chiudo gli occhi e li riapro, entrando nel personaggio, anche se non sarà così difficile, basta ricordare la mia infanzia.
Inizio a cantare, sentendo il macigno sul cuore sollevarsi lentamente, non ho mai avuto il modo di ringraziare mio fratello per tutto il  male che ha curato in questi anni e penso che dedicargli una canzone sia ciò che mi riesce più facile.

Troppo tempo senza realizzare
Troppo poco tempo con un padre
Troppa merda da ingerire
Troppa gente da perdonare
Troppo dolore da amare
Poche parole da dire

Lo guardo negli occhi e vedo che sta facendo uno sforzo enorme per trattenersi dallo scoppiare a piangere senza fine. I suoi occhi sono lucidissimi, potrei specchiarmi e mentre penso questo, continuo a cantare, con la voce rotta da un pianto che ho evitato per troppo tempo.

Ho strappato tutte le radici, ne ho lasciata una e ho fatto il doppio nodo
È te che chiamo quando poi mi odio
E tu che mi ami in un altro modo
La gentilezza di un gigante buono
Adesso abbracciami e poi portami via…

Continuo a cantare, non mi fermo nemmeno quando sento una lacrima rigarmi il viso. Trattengo il pianto, cerco di calmarmi, continuo il mio piccolo ringraziamento, anche se sembra mi stia solamente distruggendo ancora di più dentro.

Giochiamo a camera buia
Chiudi gli occhi se hai paura
Mentre tu ti prendi cura
Le tue braccia una cintura

Manca l’ultimo ritornello, il più difficile da cantare, il carico di emozioni è alto e non penso di riuscire a nasconderle dopo, come faccio di solito. Mi sembra di avere il mio cuore in mano, lo sento battere così forte che c'è solo quel rumore incessante, tutto il resto si sta sbriciolando, non conta più nulla a parte me, mio fratello e la mia voce.

E non lasciarmi sola
Ho ancora un po’ paura
Di non svegliarti più prima di andare a scuola
E scendere scale in silenzio con un nodo in gola
Di non svegliarti più prima di andare a scuola

Dalla cassa risuona l’ultima nota, non sento niente, tranne qualche suono ovattato. Faccio per girarmi velocemente verso il dj ma, non appena alzo lo sguardo, vedo tutta la sala in piedi ad applaudire. Ad applaudire me.

𝐵𝑅𝑂𝐾𝐸𝑁 𝑇𝐻𝑅𝐸𝐴𝐷 || Daniel D'AddettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora