𝐶𝐻𝐴𝑃𝑇𝐸𝑅 8

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sarà per questa maledetta gelosia

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CHIARA

Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta in cui io e Daniel ci siamo visti. Riccardo non ha più avuto bisogno di me per registrare contenuti, di conseguenza non abbiamo più avuto modo di vederci. Forse è anche meglio così. Non voglio vederlo di nuovo.

In questi giorni ho preso in considerazione l'idea di essermi aperta troppo con lui, di avergli fatto vedere troppo di me, di essermi resa ancora più fragile ai suoi occhi. Ma ciò che è stato fatto non può essere cancellato.

«Chiara? Tutto bene?» all'orecchio sento la voce di Sofia provenire dal cellulare e ritorno con i piedi per terra.
«Si, si eccomi scusa. Dicevi?» certo di evitare di farle venire più dubbi di quanti non ne abbia già.
«No, nulla, cosa succede, sei distratta ultimamente» è preoccupata e la capisco.
«Ti devo dire tantissime cose...» ma prima che io possa finire la frase il campanello mi interrompe. Sbuffo sonoramente. «Aspetta, scusami, mi hanno suonato il campanello» mi affretto ad andare ad aprire.

Davanti a me c'è la mia migliore amica, con un sorriso enorme in volto, le braccia aperte e gli occhi che brillano. Non ci vediamo da mesi, la abbraccio talmente forte che penso le possano saltare via i polmoni.
«Ma cosa ci fai qui?» sono emozionatissima, non riesco a parlare quasi.
«

Passavo di qui, sai, l'Università non è poi così tanto lontana» mi fa un sorriso furbo e io comprendo ciò che mi ha appena detto: si è trasferita qui.
«Mi stai velatamente dicendo che ti sei trasferita qui senza dirmi niente per caso?» rido, poi la faccio entrare in casa.

«L'affitto costa un po' ma si, mi sono trasferita qui» si accomoda sul divano «Vivi ancora qui?» chiede sbalordita. Quando sono arrivata a Milano le avevo detto che avevo trovato una casa da dividere tra me e mio fratello e che presto avrei cercato una casa tutta per me, ma avendo trovato un lavoro solamente quasi un mese fa non è ancora arrivato lo stipendio.

«Si ma ancora poco. Sto già cercando casa in zona Navigli, anche se costerà un occhio della testa, così almeno sarò vicina ai miei "posti di lavoro"» mimo le virgolette con le dita. «Ma tu devi raccontarmi molte più cose. Da quando ti sei trasferita ad esempio».
Lei ridacchia: «Da quasi una settimana, volevo farti una sorpresa per quando ci saremo riviste e mi ricordavo che mi avevi mandato la posizione quando siamo uscite mesi e mesi fa. Ho provato a cercare la via su Internet e ho seguito le indicazioni. Ammetto che non mi sarei aspettata vivessi ancora qui» spiega poi.

«Capisco» guardo fuori dalla finestra e noto il tempo favorevole così ho un'idea. «È un peccato sprecare questo incredibile bel tempo a Milano, andiamo in centro?». Sofia sembra entusiasta dell'idea, mi prende a braccetto e mi trascina in camera.

«Se stai seriamente pensando al fatto che devo cambiarmi sei completamente fuori strada, non mi vergogno dei miei jeans larghi e della mia maglia dei Guns 'n Roses» ridacchio divertita, mentre Sofia mi scocca un'occhiata di disapprovazione.

Prendo le cuffie, il telefono e le chiavi di casa e usciamo. Anche se è una città affollata e creata quasi esclusivamente per lavorare, Milano è bella, soprattutto durante la settimana, quando tutti sono a lavoro e le strade sono quasi deserte. Oggi non fa eccezione, qualche anziano seduto sulle panchine dei parchi, qualche mamma con il passeggino qui e lì. Io e Sofia, camminando, parliamo del più e del meno fino a quando non ci immettiamo nel centro della città, in piazza Duomo. Sembra incredibile ma qui è sempre affollato, nonostante non sia il weekend ma un giorno qualunque.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08 ⏰

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𝐵𝑅𝑂𝐾𝐸𝑁 𝑇𝐻𝑅𝐸𝐴𝐷 || Daniel D'AddettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora