Quarto Capitolo

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1 Ottobre

Annetta tesoro! Tanti auguri a me! Lunga vita a Giuditta Vizzini! Domattina, quando sarò più lucida, dì alla tua famiglia che la ringrazio per la festa dei miei sedici anni che avete allestito! Pur vedendo che mi stavo divertendo, Nino ha approfittato del mio stato di ebbrezza per prendere l'iniziativa di farmi ritirare prima, ma ripercorriamo tutto con ordine: questa volta ho raccolto i capelli, poi ho messo degli orecchini di perle bianchi e un braccialetto d'argento, il mio vestito era talmente bello che avevo tutti gli occhi su di me (come al solito, la verità è che io sono troppo bella) vedevo che tutti vi chiedevate quale era il colore del mio abito tra il lilla e un'azzurro molto chiaro quasi tendente al bianco, ma nonostante l'ebbrezza sono qui per placare ogni vostro dubbio, cari miei e l'opzione corretta è la seconda, mi viene da dire solo due parole: grazie per aver suonato al piano per tutto il tempo, le mie orecchie te ne sono grate, e scusa per il comportamento da gatta in calore che ha avuto Maria questa sera, purtroppo lei è così, quella sgualdrinella vestita da suora stava cercando in tutti i modi di rubarmi la scena oltre che Nino (riuscendoci pure) ma non glielo avrei mai e poi mai permesso, infatti, dopo averle dato cinque minuti di attenzioni pubbliche e messo in risalto le sue capacità canore, io e Nino ci siamo appartati e gli ho detto apposta "Non ti dispiace se fumo, vero?" lui ha iniziato a guardarsi intorno e proprio quando stavo per cominciare a fumare, mi trovo il suo dito sulle labbra, come a volermi zittire. No tesoro, con me non funziona esattamente così... Poi ha iniziato a farmi una delle sue solite prediche: "Giuditta di qua" e "Giuditta di là", se pensa di comandarmi a bacchetta siamo proprio messi male! Sono io ad avere il controllo totale tra noi due! Così, gli sposto il dito dalle mie labbra e inizio a fumare usando il mio lungo bocchino, talmente lungo che è arrivato fin sopra ai capelli di Nino, infatti gliene ho bruciati un pò "Oh mio Dio! Nino tesoro, scusami, davvero!" mentre lui si arrabbiava con me, io cercavo di sistemare il tutto usando una mano come se fosse un ventaglio "Smettila di fare così, ti prego, capisco che è la tua festa e che ci sono le tue regole, ma fino ad un certo punto perchè ti trovi pur sempre in una casa che non è tua " " E quindi, dove vorresti arrivare così, Signor Nino?" gli chiedo sorridente, però scusami davvero per ciò che sto per dire, ma penso proprio che a tutti i Valentini piaccia farsi comandare da me, ma a Nino un pò di più, credo che sia questa l'unica ragione per cui avete organizzato i mio compleanno a casa vostra e poi venirvi a lamentare dei miei comportamenti in pieno svolgimento della festa... Ma tornando al mio scontro con Nino, lui cerca di farsi valere senza ottenere risultati perchè non è nemmeno capace di alzarmi la voce e mi dice "Giuditta ascoltami, dopotutto tu sei sempre un'ospite e in quanto tale posso tranquillamente sbatterti fuori anche adesso, ma siccome sono troppo buono non lo faccio" adesso che dovrei fare? Mettermi a piangere? Non mi vedrai mai in lacrime, amore mio... Con la convinzione di avermi intimorita, Nino comincia a girarmi intorno dicendomi a bassa voce "Ricordati che la festa è tua, la conduci tu, questo significa che ti sto dando un'ultima possibilità, giocatela mi raccomando" per tutto il tempo sono stata con una mano davanti alla bocca perchè mi veniva troppo da ridere e mi sono limitata solo a pensare ciò che avrei voluto dirgli: "Oh, che paura che mi metti!" ma non gliel'ho detto perchè altrimenti non me lo sarei più scrollato di dosso, appena è uscito, io ho consumato un'altra sigaretta sfoggiandola davanti a tutti con tanto di sorriso soddisfatto e mano sul fianco mentre fumavo e attiravo l'attenzione facendo vedere il bocchino, poi mi sono andata a sedere per versarmi del vino nel bicchiere e bere, ho ripetuto questo gesto per sei volte, fino a quando non ho consumato l'intera bottiglia... Mi sentivo davvero tanto strana, disorientata e mi veniva da vomitare, ma volevo trattenermi, così mi sono portata una mano alla bocca e mi sono addormentata per pochi minuti, infatti a svegliarmi è stato il senso di vomito, peccato che questa volta non sono riuscita a trattenermi e ho rigurgitato sul pavimento, Maria si è girata immediatamente ed è subito corsa da me, so quanto sia sensibile e delicata, non volevo farla assistere al mio spettacolo macabro... Mi dispiace così tanto, adesso mi viene da piangere più che da ridere, in fondo non è stato poi così divertente come credevo... Non ricordo nemmeno cosa mi abbia detto, ma sicuramente mi stava invitando ad uscire, e l'ho seguita, per la prima volta il suo braccio attorno alle spalle non mi ha dato fastidio, ma anzi, era ciò che volevo in quel momento, subito dopo è arrivato Nino e proprio quando Maria mi stava pulendo il viso, ho vomitato di nuovo, questa volta sulla sua mano... L'ultima cosa che ho sentito mentre Nino mi caricava sulle sue spalle per portarmi a casa, è stata Maria che ha detto a tutti "La festa è finita, Giuditta si è ubriacata" ho pianto per tutto il tempo come non mai "A che serve piangere? Ormai il danno è fatto" mi ha detto, si è vero, ha ragione, però... Le sue parole mi hanno fatto un'effetto diverso, e credo sia stato lo stesso anche per lui quando gli ho risposto dicendo "Oh Nino, scusa, ma vedi, ero tanto stanca..." "Tanto stanca di cosa?" "Di scontrarmi con te..." dico sospirando, lui mi risponde in un modo che non mi sarei mai immaginata "So dove vuoi arrivare e stai serena, capita a tutti di litigare, ma tu non mi perderai mai, come vedi, ci sono sempre e quindi puoi stare al sicuro con me" onestamente quello che ha detto mi ha commossa anche dentro, il che è abbastanza difficile, non sono una che si commuove facilmente e tu lo sai, quando arriviamo a casa, lui mi fa scendere e cerca di pulirmi il vestito, poi mi guarda con aria triste e dice "Oh no, sei fradicia... Pulisciti e cambiati, vederti così mi ferisce..." sentirlo mentre diceva quelle cose, vederlo seriamente preoccupato per me, mi ha fatto crollare, sono crollata tra le sue braccia e lui mi ha calmata con un lungo abbraccio e dopo mi ha dato un bacio sui capelli, poi me ne sono andata... Dirti che sto bene è una bugia, ma il modo di preoccuparsi che ha Nino non lo ha nessuno, tutti quei gesti e rassicurazioni mi hanno fatta sentire meglio, quindi ringrazialo da parte mia anche per questo, credimi Annetta, dopo quello che è successo faccio davvero fatica a guardarvi in faccia, mi vergogno troppo... Adesso sono a letto, ho appena fatto un bagno nell'acqua fredda e messo la mia camicia da notte, quindi dei vestiti puliti e nonostante la stanchezza, ci tenevo a dirti che farmi vedere incapace di reggermi in piedi davanti a tutti non è stato poi così comico come pensavo e ci tenevo anche a scriverti queste parole perchè credo sia doveroso ed importante farlo, leggi tutto ad alta voce davanti a Nino e gli altri, voglio che lo sappiano quanta vergogna sto provando e che gli porgo le mie più sincere scuse, buonanotte e grazie.

Giuditta - La storia narrata dal mio punto di vistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora