Prologo

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Sono trascorse appena due ore da quando sono tornata a casa e ho trovato mio padre riverso in una pozza di sangue, con un coltello piantato nel cuore. Il mio primo istinto è stato chiamare un'ambulanza, anche se nel profondo sapevo che era troppo tardi. Desideravo ardentemente che fosse ancora con me, che non mi avesse abbandonato anche lui.
Quando i paramedici sono arrivati, li ho osservati scrutare l'ambiente circostante, fino a posare lo sguardo su di me. Ero lì, una ragazza spaventata accovacciata vicino al divano, il luogo dove io e mio padre avevamo condiviso momenti preziosi guardando i miei film preferiti, ridendo e piangendo insieme. Sempre insieme.

Uno dei paramedici mi ha sollevato con gentilezza e chiesto il mio nome.
«Raya Mayer,» ho risposto con voce flebile. Poco dopo sono giunti anche gli agenti di polizia, che mi hanno accompagnato nella mia stanza per isolare il luogo dove poco prima giaceva il corpo di mio padre.

Adesso sono seduta sul mio letto, stringo tra le mani una tazza di tisana fumante. Con me ci sono i due poliziotti che mi fissano con gentilezza, in un silenzio comprensivo. Entrambi con occhi enigmatici, credo siano dovuti alla mia espressione mista di volontà di vendetta nei confronti del colpevole e confusione. Pura confusione.

Mentre sorseggio la tisana, la mente è pervasa dai ricordi di mio padre, di quanto fosse premuroso e affettuoso con me.
La sua morte mi ha gettata in un vortice di emozioni contrastanti, dall'incredulità all'ira, dalla tristezza alla determinazione di trovare chi gli ha tolto la vita.
I poliziotti mi rivolgono delle domande, cercando di ottenere informazioni utili per l'indagine. Rispondo con voce ferma, cercando di ricordare ogni dettaglio della serata, anche se la mia mente è offuscata dal dolore.

Quando finalmente si alzano per lasciarmi sola, mi sento vulnerabile e spaventata. Ma so che devo trovare la forza di andare avanti, per mio padre, per giustizia.

Dopo qualche secondo, mi ritrovo sola nella stanza con la tazza di tisana ancora tra le mani. Il silenzio è ovattato, interrotto solo dal ticchettio del mio orologio. Mi guardo intorno, cercando di trovare la forza per affrontare la realtà di quanto accaduto.

Improvvisamente, la porta si apre di scatto ed entra un uomo alto e slanciato, con uno sguardo penetrante e determinato.

«Sono Thomas Wilson,» si presenta con voce ferma, anche se sa perfettamente che so chi è.

«Mi dispiace per la tua perdita, Raya. Mio padre mi ha mandato appena ha saputo dell'accaduto, ma purtroppo non per piacere.» Mi squadra dall'alto al basso passandosi una mano sui capelli.

Se non lo conoscessi bene direi che quello stronzo mi sta mangiando con gli occhi. Come è possibile che non si scompone nemmeno davanti ad una situazione del genere.

Suo padre e il mio erano in affari insieme quando ero piccola, e la mia famiglia e la sua famiglia erano sempre insieme.

I momenti migliori della mia infanzia sono stati con la costante presenza dei Wilson. Compiuti dieci anni i nostri padri furono coinvolti in qualcosa di losco e mio padre decise di non continuare a lavorare con il signor Jackson Wilson. Un maniaco del potere che pensa solo ai soldi e da quello che si dice alle donne già sposate.

Rimango seduta sul letto e lo guardo negli occhi, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di sgorgare.

«Mio padre ha chiuso con il tuo più di dieci anni fa,» rispondo con voce tremante.

«Non vi deve nulla. Adesso gradirei che te ne andassi.» Thomas annuisce e fa un ghigno che mi fa accapponare la pelle.

«Capisco. Mentirei se ti dicessi che mi dispiace per tuo padre e che era una brava persona, ma soprattutto che non si meritava una fine così atroce. Lui non era un santo e tu lo sai. Anche se eri piccola quando è successo, tu avevi capito benissimo cosa stavano facendo.» I suoi occhi si spostano rapidamente per tutta la stanza dove ci troviamo.

«Non mentirmi, sei sempre stata una bambina intelligente.»

Mentre pronunciava quelle ultime parole, sento il mio telefono squillare. Mi precipito a rispondere e sento la voce di una donna dall'altro capo della linea.

«Sono l'avvocato di suo padre,» dice.

«Ho ricevuto istruzioni da lui di consegnarti questa lettera in caso della sua morte.»

Il mio cuore batte forte mentre apro il file che mi ha mandato l'avvocato.
Leggo le parole scritte a computer.

"Raya, se stai leggendo questa lettera, significa che non sono più con te.
So che sarai forte e coraggiosa, so anche che saprai come affrontare i Wilson. Loro cercheranno in tutti i modi di farti entrare nel loro giro; perseguitandoti, minacciandoti, togliendoti tutto.
Devi essere forte e vivere la tua vita meglio che puoi. Mi dispiace averti lasciato alcuni debiti, ma sul mio conto ci sono tutti i soldi di cui hai bisogno per pagarli e vivere la tua di vita.
Ti amo più di ogni altra cosa al mondo."

Le lacrime scorrono copiose lungo le mie guance mentre mi rendo conto che non sono sola.

«Non hai sentito che devi andartene!» Lo guardo con tutta la rabbia che ho in questo momento e non faccio a meno di vedere che lui non si scompone minimamente.

«So perfettamente che mio padre non era un santo, ma so anche che si è lasciato quella vita alle spalle, cosa che il tuo non può dire di aver fatto.»

Mi alzo di scatto dal letto, anche se sapevo che era inutile tanto gli sarei solo arrivata all'altezza del petto muscoloso.

Alzo leggermente la testa per guardarlo dritto negli occhi e mentre gli dico quelle stesse parole che mi disse lui tempo fa, vidi un bagliore nei suoi occhi che non si poteva capire se era per lo stupore o per la rabbia.

«Qui possiamo regnare sicuri, e a mio parere Regnare è una degna ambizione, anche se all'inferno.» faccio una breve pausa per riprendere fiato.

«Meglio regnare all'inferno che servire in paradiso.»

Avrei scavato nel passato di mio padre, ma non per farmi abbagliare dal paradiso che potevano darmi i Wilson perché alla fine con loro era sempre così: ti davano tutto, ma in cambio chiedevano la tua anima.

Avrei preferito stare all'inferno con le loro minacce e i loro tentativi di distruggermi e regnare, che essere sottomessa da loro.

Love Amidst RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora