6 Raya

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Mi fa male la schiena.
Mi giro nel letto, cercando di cambiare posizione per alleviare il dolore, ma perdo l'equilibrio e finisco a terra.

Non mi ricordavo che fosse così piccolo e scomodo.
Apro gli occhi di colpo, realizzando di non essere nel mio letto, ma nemmeno a casa mia.

Guardo intorno a me. Appena mi giro nella direzione da cui sono caduta vedo un divano bianco di pelle.

Bene almeno adesso so dove ho dormito.

Sento un profumo su di me che non è il mio, ma non mi è neanche estraneo, per qualche motivo che non so spiegarmi.

Annuso l'unico indumento che indosso, una maglietta nera con una strana scritta e uno scarabocchio.

Un profumo mascolino e sensuale mi inonda le narici. Sa di una giornata piovosa e colonia.

Sono sicura. Questa non è la mia maglietta. Non è il mio profumo.

I ricordi della sera prima tornano alla mente.
La discoteca, il ragazzo molesto che mi insegue, una macchina nera, Thomas che mi salva.

«Non ci posso credere, ho dormito a casa sua.»

Mi lascio sfuggire a voce alta, troppo confusa e stordita dagli eventi di ieri.

Ricordo di aver colpito il mio aggressore e di essere arrivata a casa di Thomas, per poi addormentarmi dopo aver bevuto del vino.

Brava, Raya, almeno a qualcosa serve quel cervello che ti occupa la scatola cranica.

Decido di alzarmi e dare un'occhiata in giro per la casa, approfittando del fatto che non vedo Thomas in giro.

La luce del mattino filtra dalle finestre, offrendo una vista surreale di New York.

È magnifico, osservare la città che si risveglia all'alba mi riempie di una sensazione di serenità e meraviglia.

Mi sento come se fossi un'osservatrice privilegiata, nascosta dagli occhi del mondo, che inizia la sua giornata senza sospettare di essere osservato dall'alto.

L'arredamento della sala è dominato dai toni del grigio, del bianco e del nero, con uno stile moderno che si armonizza perfettamente con la vista spettacolare che si gode dalla finestra.

Scorgo, un angolo della stanza che stona con l'arredamento circostante.

Una parete ricoperta di vinili e un giradischi al centro rivelano una passione per la musica che non mi sarei mai aspettata da Thomas.

Mi avvicino a quella maestosa parete, che sembra essere l'unica parte umana della casa, un rifugio di passioni e emozioni in mezzo a tanta freddezza.

Passo le dita sui dorsi dei vinili ben custoditi, lasciando che il nome delle canzoni scorrano sotto i miei polpastrelli.

La mia mano si blocca improvvisamente su un vinile in particolare, leggendo il titolo della mia canzone preferita "Just the way you are" di Bruno Mars.

Un brivido mi percorre la schiena, come se quel dettaglio avesse un significato più profondo, come se Thomas avesse quella canzone per un motivo preciso.

Mi allontano dalla parete dei vinili e mi avvicino al corridoio con cinque porte disposte davanti a me.

Mi chiedo quale di esse conduca alla camera di Thomas, cercando di scacciare i pensieri impuri che mi assillano.

Decido di aprire la prima porta a sinistra e entro in una stanza illuminata da una luce rossa rubino.

È un bagno, ma la sensazione che trasmette va oltre la sua normale funzione.

Love Amidst RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora