🫀 𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚘𝚗𝚎

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Ti odierò, se potrò;
altrimenti ti amerò, mio malgrado.
Odero, si potero; si non, invitus amabo.

• 🫀🩸•

𝙾𝙲𝙴𝙰𝙽𝙱𝚁𝙾𝙾𝙺.
𝙳𝚎𝚌𝚎𝚖𝚋𝚎𝚛, 𝟷𝟸 -𝟸𝟶𝟸𝟺.

Lo osservo da lontano mentre è seduto al tavolo di un bar, una ragazza siede accanto a lui, parlano. I bellissimi capelli biondi di lei risplendono sotto la luce del sole.

Mi concentro per eliminare ogni rumore intorno a me e ascolto la loro conversazione.

«Non puoi capire ― mormora la ragazza abbassando poi la voce ― Charlotte ha una cotta per te» i suoi occhi puntano il ragazzo e un senso di gelosia cresce rapidamente in me.

È stata una mia scelta.

Ripeto costantemente questa frase nella mia mente ogni qualvolta che qualcuna si avvicina a lui, non dovrei esserlo e non ho assolutamente il diritto di poter esserlo.

«Non è adatta a me, non voglio che stia male inutilmente.» Punta i suoi occhi marroni al cielo, posando una mano fra i capelli. Sospira.

«Amos, non c'è mai nessuna adatta a te. Che cosa stai aspettando?»

«Quella giusta per me.»

Stringo la mano in un pugno mentre continuo a spiarlo da lontano, quella giusta per me ripeto nella mente. È ciò che gli dissi prima di scappare.

Ho passato questi anni a osservarlo da lontano, ero la sua ombra senza che lui sapesse della mia esistenza. Un demone che protegge un umano.

Mi sono limitata ad amarlo rimanendo a distanza.

«Come credi di saperlo se rifiuti ogni donna che prova ad avvicinarsi a te?» Il tono di rimprovero della ragazza lo fa ridacchiare.

«Non lo so, è strano ― si gratta la nuca, sbuffando ― È come se non potessi permettermi di amare qualcuna che non sia adatta a me... »

Mi blocco e smetto di ascoltare. Ogni rumore intorno a me si amplifica: riesco a sentire l'abbaiare di un cane a qualche chilometro di distanza, le urla dei bambini che giocano al parco, le macchine che sfrecciano davanti a me, il chiacchiericcio della gente, persino il rumore di una TV accesa negli appartamenti sopra al bar.

Sento i timpani urlare dal dolore perciò porto entrambe le mani sulle orecchie, cercando di attutire i suoni.

Basta, basta... smettetela di fare baccano.

Inspiro e un forte odore di sangue mi inebria e persiste nell'aria, mi guardo intorno alla ricerca della fonte. Mi ritrovo in piedi, la sete mi controlla e mi spinge a muovervi.

Mi allontano dal bar, svolto in un vicolo e l'odore diventa più forte. Qualcuno mugola piano per il dolore, la poca luce che arriva rende possibile nascondersi da occhi indiscreti. M'incammino verso l'oscurità.

«Silas.»

Mormoro mentre osservo la scena che mi si presenta davanti: il ragazzo stringe per i fianchi una donna dai lunghi capelli neri, le labbra di lui sporche di sangue e gli occhi rossi accessi puntano i miei, la sconosciuta tiene una mano sul collo.

«Sorellina, vuoi farti un sorso?»

Porto le mani sui fianchi, portando tutto il mio peso su una gamba. Gli occhi di un rosso acceso mi studiano mentre i miei vengono attirati dal sangue della ragazza, la mia bocca socchiusa lascia intravedere i canini, pronti per sprofondare nella carne.

Love Beyond BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora