Capitolo 4

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I giorni seguenti erano carichi di tensione, le domande di billie inespresse soffocavano l'aria e il silenzio di Claire rendevano irrequieta Billie, era una bomba ad orologeria.
Pov Billie:
Il sole è tramontato da un po', io guardo il quaderno davanti a me dove solitamente scrivo le mie canzoni, scarabocchiando noiosamente le pagine bianche, priva di idee.
Sento la porta aprirsi e chiudersi
"sono io, fuori è apposto" sento Claire fare una mandata di chiave alla porta di ingresso e mi raggiunge.
Guarda il quaderno incuriosita, sollevo il sopracciglio
"scusa" fa un passo indietro
Sospiro, mi sistemo meglio sul divano
"per quanto dobbiamo continuare così? insomma Claire, parliamo"
Lei si irrigidisce
"di cosa dovremmo parlare?" dice in modo vago, ma nei suoi occhi vedo la paura e la consapevolezza.

Pov Claire:
Il gelo mi immobilizza, la frase di Billie mi sconvolge, ho tenuto le distanze da lei proprio per evitare questo momento, ma lei ha deciso di passarci sopra, come un treno.
"di quello che è successo al parcheggio, e anche dopo" mi guarda,
la chiamata penso, merda.
"mi dispiace se i miei modi non ti sono piaciuti, ho solo cercato di proteggerti"
lei si passa una mano tra i capelli nervosamente
"sai che non sto parlando di questo" mi guarda negli occhi,
trafitta ancora e ancora da quegli occhi.
"non dovresti origliare" dico piano
"non voglio forzarti, vorrei solo capire" dice portandosi le ginocchia al petto.
La sua calma e la sua curiosità genuina mi squarciano in due, mi siedo di fronte a lei.
"Le cose sono cambiate da quando sono tornata e sopratutto da quando sono partita" dico piano giocando con le mie mani, lei mi incita a continuare
"ho fatto un casino lì giù Billie" sussurro
"non potrò mai perdonarmi per ciò che è successo e credo sia giusto così" una lacrima scende senza che io me ne renda conto e ancor prima di poterlo realizzare Billie la raccoglie con la mano, il suo tocco gentile e delicato mi fa rabbrividire e al contempo agitare e rilassare simultaneamente.
"tutti dobbiamo perdonarci prima o poi, lo sai?" dice sorridendomi dolcemente
scuoto la testa
"non per me Billie, non funziona così"
"sei tu che hai deciso che non funziona così, ne hai mai parlato con qualcuno?"
scuoto la testa abbassandola
"ordiniamo una pizza?" dice lei, capendo che il carico che grava sulle mie spalle può schiacciarmi da un momento all'altro.
Annuisco.
Dopo circa un ora siamo sul divano a mangiare mentre guardiamo un film
"Billie, piano sennò ti affoghi" rido genuinamente, non so cosa è successo prima, l'unica cosa che so è che mi ha reso più leggera.
"non fare mia madre" mi dice con la bocca piena sorridendo.
Finita la pizza le dico
"hai il blocco dello scrittore?"
lei mi guarda arrabbiata
"si, cioè no, non lo so" dice frustrata
io sorrido
"hey può capitare sai?" mi giro verso di lei
"non quando la gente conta su di te" sospira
"posso leggere qualcosa?"
lei ci pensa, rigirando tra le mani il suo quaderno inseparabile al lato del divano.
Me lo porge in silenzio
"Skinny" leggo quello che presumo sia il titolo,
qualche frase incompleta e pensiero tra le righe mi stringe il cuore.
"credo sia meravigliosa" dico quasi in automatico.
"non è nemmeno finita, non è nemmeno abbozzata a dire la verità"
"sarà grandiosa, come sempre" le sorrido.
Questa quiete e questa tranquillità, questa bolla che si è creata tra me e Billie mi fa sprofondare in un sonno profondo, tra una parola e l'altra con Billie.

Pov Billie:
si è addormentata su di me e io non riesco a far altro che osservarla, un riccio scomposto le scende dalla coda stretta accarezzandole il volto, le sfioro le lentiggini sulla guancia quasi impossessata da una forza superiore che non mi permette di fermare quei gesti.
Qualcosa è cambiata dopo oggi, quella lacrima ha aperto un piccolo varco, una piccola luce da seguire dentro Claire e io voglio arrivare in fondo.
Delle rughe si formano nelle sue sopracciglia, sta sognando.
Si muove irrequieta per un po', corrugando la fronte più volte e respirando più forte.
Un incubo, immagino.
Vorrei tanto sapere dove va Claire quando si addormenta.
Si alza di botto, urlando, il respiro irregolare spezza il silenzio nella stanza, istintivamente le stringo le braccia attorno al corpo
"solo un sogno, Claire, solo un sogno" dico piano stringendola a me.
Le sue unghie mi graffiano leggermente le braccia nella mia stretta.
"scusa" dice chiudendo gli occhi, respirando forte
"va tutto bene, non sei lì" dico poggiando la testa sulla sua schiena,
il mio cuore mi sale fino in gola sentendo l'odore della sua pelle fin dentro le ossa.
Sento piano piano il suo respiro calmarsi e i suoi muscoli rilassarsi, fin quando entrambe, trascinate da quell'elettrica energia e da quella inspiegabile serenità ci facciamo cullare a vicenda, fin quando entrambe crolliamo sul divano,
tutto era calmo quella notte, o così ci sembrava.

Ciao a tutti! So che il capitolo è un po' più corto, i prossimi saranno un po' più carichi di storie e di susseguirsi di eventi.
Se volete lasciate una stellina o un commento, sarebbe davvero bello!
Alla prossima :)

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